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Al Piemonte il primato delle malattie infiammatorie intestinali

Da giovedì 30 novembre al 2 dicembre 2017 a Torino, presso il Centro Congressi Lingotto, l'ottavo Congresso Nazionale IG-IBD. Circa quattrocento gli specialisti partecipanti. Numerose sessioni di lavoro, ma anche la prima edizione della IBD Run, una corsa di sensibilizzazione sulle malattie croniche intestinali
IG-IBD. Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa, al Piemonte il primato delle malattie infiammatorie intestinali
“In Piemonte ci sono circa 20mila pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali su un totale di 4 milioni di abitanti della regione. Lo 0,5% dei piemontesi soffre dunque di queste patologie. È la più alta prevalenza in Italia di malattie infiammatorie intestinali” spiega il dott. Marco Daperno dell’Ospedale Mauriziano di Torino

LE MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI. Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino (IBD, inflammatory bowel disease), ossia la Colite Ulcerosa e la Malattia di Crohn, compaiono frequentemente tra i 20 e i 30 anni, impattando in maniera significativa sulla qualità di vita dei soggetti affetti. Il 20% di tali patologie esordisce addirittura in età pediatrica, con notevoli ripercussioni non solo a carico del bambino affetto, ma anche a livello familiare. In questa fase giovanile, il soggetto impara che ha una patologia cronica, destinata a perdurare per tutto il corso della sua vita; sarà obbligato a prendere costantemente medicine, dovrà sottoporsi regolarmente a controlli e talvolta a interventi chirurgici. Si tratta di patologie caratterizzate dall’imprevedibilità della recidiva dei sintomi che mal si adatta a una serena pianificazione dei propri impegni quotidiani familiari, sociali e lavorativi. Un impatto dunque di carattere clinico ma anche psicologico.
“Attualmente in Italia si stima che siano affette da colite ulcerosa o malattia di Crohn tra le 200 e le 250mila persone; in Europa i dati ufficiali ci dicono che ne soffrono in oltre due milioni” afferma Marco Daperno, SC Gastroenterologia AO Ordine Mauriziano di Torino e Presidente del Congresso IG-IBD “In passato queste malattie portavano al decesso, con picchi, negli anni ’70, del 30-35%. Oggi il rischio di mortalità è ridotto all’1-2% circa. Tuttavia le malattie infiammatorie croniche intestinali hanno un notevole impatto sulla quotidianità del soggetto affetto: scuola e università, attività lavorativa, vita sociale e familiare possono essere colpite a causa di assenteismo, depressione, mancato guadagno, assenza dal lavoro per malattia, difficoltà nelle relazioni personali, discriminazione”. Circa il 50% dei pazienti con malattia di Crohn ed il 20% dei pazienti con colite ulcerosa, inoltre, necessitano di intervento chirurgico entro 10 anni dalla diagnosi, che può ulteriormente impattare sulla qualità di vita dei pazienti stessi. Esiste, inoltre, una qualche predisposizione familiare nello sviluppo della malattia; infatti, un paziente su cinque ha uno o più parenti stretti affetti da malattia di Crohn o colite ulcerosa.
La gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali è notevolmente evoluta negli ultimi anni e, in parallelo alle nuove scoperte scientifiche che hanno permesso l’introduzione di nuovi farmaci e di tecniche diagnostiche più accurate, la centralità del paziente è diventata il punto di partenza per un approccio multidisciplinare di tipo diagnostico, terapeutico e sociale. Pur essendo malattie che partono dall’intestino, infatti, arrivano a colpire le articolazioni, la pelle, gli occhi, il fegato e tanti altri organi che richiedono un approccio specialistico, interdisciplinare, con terapie combinate.

LA SITUAZIONE IN PIEMONTE. La metodologia statistica usata per conteggiare i pazienti sottostima di gran lunga l’incidenza reale della malattia, poiché molti pazienti possono avere plurime patologie ed essere registrati con codici di invalidità superiore che vengono normalmente utilizzati nei rapporti con Sanità per la maggiore copertura. Ciononostante, “si può affermare con certezza che in Piemonte ci sono tra i 10 e i 15mila pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali su un totale di 4 milioni di abitanti della regione, con una lieve prevalenza di colite ulcerosa rispetto alla malattia di Crohn; una stima non ufficiale ma verosimile potrebbe far salire il numero fino a 20-25mila” spiega ancora il dott. Daperno. Lo 0,5% dei piemontesi soffre dunque di queste patologie. È la più alta prevalenza in Italia di malattie infiammatorie intestinali, probabilmente legata a un sistema di codifica piuttosto efficace rispetto ad altre realtà regionali. Questa è una vera sfida per la sanità piemontese oltre che per quella italiana. “Stimiamo che circa la metà dei pazienti sia sotto trattata o seguita solo dal medico di famiglia, sottovalutando la gravità della malattia” aggiunge Daperno. “Per alcuni pazienti un trattamento specialistico potrebbe offrire loro significative migliorie terapeutiche, ma l’organizzazione regionale non prevede attualmente un facile accesso: nonostante il Piemonte sia stato la prima regione a sviluppare i percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali in realtà ancora non hanno avuto piena implementazione nella pratica clinica”.

IL CONGRESSO. Si apre giovedì 30 novembre sino al 2 dicembre a Torino, presso il Centro Congressi Lingotto, l'ottavo Congresso Nazionale IG-IBD, presieduto da Marco Daperno, Claudio Papi e Fernando Rizzello. Circa quattrocento gli specialisti partecipanti, provenienti da tutta Italia. Le principali tematiche affrontate comprendono: diagnosi e decorso clinico delle IBD, nuove strategie terapeutiche per la gestione delle IBD, nuovi paradigmi di trattamento per le IBD, la ricerca di base e la medicina transazionale, la gestione integrata e multidisciplinare di tali malattie, i nuovi biologici di prossimo impiego, ottimizzazione della safety della terapia convenzionale e della terapia biologica, gestione delle IBD non aggressive. Oltre alle sessioni di lavoro, il prossimo 2 dicembre a Torino Lingotto si svolgerà la prima edizione della IBD Run, una corsa di sensibilizzazione sulla malattia di Chron e sulla colite ulcerosa; l’iniziativa vedrà la partecipazione di persone con malattie infiammatorie intestinali, medici, operatori del settore e di chiunque vorrà aderire alla competizione.

LA SOCIETA’ SCIENTIFICA IG-IBD. La IG-IBD (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease) è una società scientifica nata con lo scopo di promuovere la ricerca (clinica e di base) della malattia di Crohn, della Colite Ulcerosa e delle altre patologie infiammatorie idiopatiche del tratto gastrointestinale e di migliorare e diffondere le conoscenze per la cura di queste malattie. L’obiettivo della società è quello di favorire collaborazioni a livello nazionale e internazionale, valorizzandone ad esempio gli studi multicentrici, per potere fornire risposte a quesiti clinico-epidemiologici altrimenti difficilmente ottenibili. della società La Società promuove l'interdisciplinarietà tra specialisti diversi: gastroenterologi, chirurghi, anatomo-patologi, biologi, nutrizionisti, statistici sono impegnati sul territorio o in ambito ospedaliero o universitario per il medesimo scopo.