E se ci facessimo un hamburger vegetale?
La scorsa settimana il Parlamento Europeo ha discusso sulla possibilità di impedire che i sostituti vegetali della carne potessero chiamarsi con nomi tipo burger, ma anche affettati, bacon, polpette e qualunque altro nome comunemente indicato per riferirsi a prodotti a base di carne.
Il Parlamento ha deciso di respingere gli emendamenti che chiedevano questo divieto e così i burger a base vegetale sono salvi, possiamo continuare a chiamarli col loro nome, Ciò dimostra la crescente forza dell’industria dei sostituti della carne; oggi infatti nei banchi frigo dei supermercati si può osservare una gran varietà di prodotti vegetali.
Gli ultimi anni hanno segnato enormi passi da gigante nel miglioramento al gusto ed olfatto di tanti cibi di origine vegetale e ormai è sempre più evidente che anche chi consuma prodotti di origine animale, non disdegnerebbe di fare una graduale transizione verso una dieta vegetale coadiuvata da tanti “surrogati” che ricordano il sapore del cibo a cui sono avvezzi quotidianamente. Si potrebbe fare una prova ad usarli per stupire “irriducibili” carnivori, o anche solo per alimentarci con del “comfort food” fatto come si deve.
Abbiamo chiesto a Tadzio Pederzolli – chef del ristorante “Radicetonda” a Milano e della scuola itinerante di cucina naturale “Baciamincucina”, di darci qualche indicazione su come orientarci nella scelta, proprio di burger 100% a base vegetale.
Ecco il suo competente parere:
KIOENE
Kioene (precedentemente conosciuta come “Bioene”) è stata una degli antesignani del burger vegetale da grande distribuzione. Ricordo ancora quando all’università, da bravo studente fuorisede, questi burger non potevano mancare dal mio freezer (e dalla mia dieta quotidiana). Burger a base di soia, prezzo abbastanza contenuto, sapore non eccessivamente marcato, per cui ottimi per chi non ama il sapore e l’odore “da grigliata”, ma un ottimo compromesso qualità prezzo. Un burger di soia che definirei “classico”, con tutti i pregi e difetti del caso. Di loro produzione trovate anche polpettine, lasagne ed altri piatti pronti, tutti nel reparto surgelati del supermercato. Sicuramente a livello di somiglianza con il gusto di un burger di carne sono stati superati dopo questi anni dai competitor, ma rimangono un ottimo prodotto “in mancanza di altro” e per i nostalgici. Voto 6/10
VALSOIA
Il marchio più noto nella grossa distribuzione, Valsoia ha deciso da fine anni ’90 di puntare sulle alternative vegetali alla carne, ma fate attenzione alla lista degli ingredienti perché a volte i prodotti possono contenere derivati. I loro nuovi burger, lanciati ad aprile 2020, e che si trovano nel banco freezer di (quasi) tutti i supermercati, inaspettatamente rappresentano una nota di sprint rispetto ai prodotti precedenti, un po’ sottotono. Il sapore di questi burger è marcato: ricorda abbastanza quello dei burger tradizionali, la composizione è a base di proteine del pisello e sono ottimi in cottura, rimangono umidi e sugosi, senza sfaldarsi. Unica pecca vera e propria: un po’ difficili da digerire. Voto 7/10
FINDUS
Ebbene sì, anche un colosso come Findus si è dovuto “piegare” alla richiesta del mercato, e di conseguenza ha messo sul mercato una linea “green” di prodotti a base di proteine del pisello, che richiamino i prodotti “tradizionali” come aspetto, gusto, profumo e consistenza. Ho provato la loro intera linea, e sono rimasto un po’ deluso, considerata la grandezza di questa azienda ed i soldi che avranno investito nel progetto, si poteva arrivare ad un prodotto di qualità decisamente più alta. I sapori (mi riferisco all’intera linea che comprende non solo burger, ma anche polpette e salsicce) sono abbastanza “piatti” e in fase di cottura tendono un po’ a sfaldarsi, soprattutto le polpette. Se trovate alternative meglio scegliere quelle, un plauso a Findus per aver messo un piede nel mercato, ma può fare sicuramente di meglio, crediamo in te. 5/10
BEYOND MEAT
Eccoci al marchio sicuramente più blasonato per quanto riguarda gli alimenti vegetali di questo decennio: Beyond Meat. Per chi non lo conoscesse, è un brand americano che ha spopolato negli ultimi anni per aver dato una concreta alternativa vegetale (inserita nel banco fresco accanto alla carne) al consumatore desideroso di prodotti come hamburger, salsicce, macinato e simili. Sono stati i primi ad offrire un prodotto per odori e sapori così simile ai prodotti animali, ma ovviamente avendo una base completamente vegetale, senza glutine e senza soia. Proteine di pisello, olio di cocco, barbabietola sono gli ingredienti principali di questa linea di prodotti che stupirà anche i più scettici. Top gamma per quanto mi riguarda la salsiccia, un must anche per rielaborare piatti tradizionali della cucina italiana. Ogni prodotto si comporta esattamente come la carne anche in fase di cottura, provare per credere. Unica grossa pecca a mio avviso è che stiamo parlando di un prodotto lungi dall’essere a Km 0, infatti burger, salsicce, etc di Beyond Meat vengono importati dagli USA al momento, di conseguenza il prezzo lievita non poco, e la reperibilità sul suolo italiano non è altissima: li trovate soprattutto in piccoli negozi specializzati in cucina vegetale, online e molto sporadicamente in qualche banco freezer del supermercato come ad esempio Esselunga. Voto 9/10
NEXT LEVEL BURGER
Lidl ci ha stupito qualche mese fa inserendo nel banco frigo, accanto alla carne, questi burger vegetali dall’aspetto decisamente fuori dallo standard proposto fino ad allora. L’intento è sicuramente quello di emulare il competitor americano “Beyond Meat” offrendo un prodotto vegetale che si comporti a tutti gli effetti come un burger di carne. Next level riesce a pieni voti in questo intento, battendo a mani basse molti altri produttori offrendo un burger particolarmente economico ed alla portata delle tasche di chiunque, a base di proteine della soia, funghi e proteine di piselli e frumento. Il sapore non è come quello dei concorrenti americani (un gradino sotto non lo possiamo negare), ma rimane comunque un prodotto validissimo per non trovarsi impreparati con le solite zucchine e melanzane alle classiche grigliate in amicizia. Rapporto qualità prezzo imbattibile. Voto 8,5/10
GARDEN GOURMET
Si tratta della “linea green” di un altro colosso: Nestlè, la varietà dei prodotti proposti sotto il marchio Garden Gourmet è sempre in aumento, con molta attenzione verso qualità e sapore. Anche i loro burger cercano di fare concorrenza alla statunitense Beyond Meat, e lo fanno bene: si presentano molto simili come consistenza, profumo e sapore alla carne. Rimangono comunque un gradino sotto, ma essendo un prodotto europeo hanno un prezzo più contenuto. Ottimi anche per ragù ed altre rivisitazioni prelibate. Voto 8/10
UNCONVENTIONAL BURGER
Così come altri brand hanno deciso di fare, anche Granarolo si è dovuta rimboccare le maniche per colmare la nicchia di mercato sempre più in ascesa, offrendo un prodotto vegetale da banco frigo. Unconventional Burger si trova ormai nel reparto fresco di molti supermercati ad un prezzo decisamente più abbordabile rispetto a Beyond Meat, azienda americana con cui condivide la stessa missione, ovvero quella di ricordare il più possibile un prodotto di origine animale. Personalmente lo trovo attualmente il miglior burger sul mercato italiano, sia come rapporto qualità prezzo, sia come comportamento in cottura (IDENTICO alla carne), sapore (impressionante!) e profumo. Assolutamente il primo in classifica. Voto 10/10
Per scoprire di più sulla cucina vegana visita il sito Love Veg di Animal Equality