Il giorno di Pasqua trionfano in tavola le specialità italiane
Con tutta l’Italia in zona rossa si allungano i danni miliardari per agriturismi, ristoranti, bar e alberghi, ma almeno a tavola nulla toglie alle famiglie la voglia di preparare e gustare le ricette della tradizione festiva.
Domenica, giorno di Pasqua, si consumeranno infatti circa 4,5 milioni di chili, vale a dire quasi la meta’ (40%) del consumo annuo complessivo di carne ovina. Nonostante le flessioni degli anni scorsi, infatti, l’agnello resta in ogni caso un classico del pranzo di Pasqua -sottolinea Cia-.
Immancabili sulla tavola saranno anche la classica colomba, la pastiera napoletana e la torta pasqualina. Tra le eccellenze enogastronomiche primeggeranno il ricco tagliere di formaggi e salumi, vini, prosecchi e spumanti dei nostri vigneti. Per i secondi, in oltre 1 tavola su 2, trionferanno agnello e capretto su grigliate in terrazzo o giardino a Pasqua e pasquetta. A gonfie vele i consumi di pesce che con la quaresima e i venerdì di magro sono aumentati del 30%, come pure il ricco assortimento dell’ortofrutta italiana anche se colpita da siccità, neve e gelate dell’ultimo mese e mezzo.
A trionfare, poi, i dolci “fai da te” e la pasta fatta a mano, che trascineranno gli acquisti di uova fresche: fino alla fine della settimana di Pasqua, se ne compreranno oltre 300 milioni tra decorazioni e preparazioni culinarie. Inoltre, un italiano su quattro utilizzerà il web per acquistare eccellenze enogastronomiche e prodotti agroalimentari dei territori, spesso direttamente dagli agricoltori, tramite i portali di e-commerce come quello di Cia (dalcampoallatavola.it).
La spesa alimentare cresce del 10% rispetto al 2020, quando il Paese era in pieno lockdown, attestandosi a 1,1 miliardi di euro, spinta dalla possibilità di poter andare a casa di parenti o amici per il pranzo di domenica e per Pasquetta, anche se con pochi commensali come impone la normativa. Queste le stime elaborate da Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui vince pure quest’anno il menù tipico regionale, scelto nell’80% dei casi.
Secondo un’indagine del Centro Studi di Confcooperative, rispetto al 2019 la spesa però segna un -40% rispetto al 2019. Ristoranti, hotel e agriturismi pagano il tributo più pesante con un -95% per la seconda Pasqua di fila. La serrata delle strutture di ospitalità determina un calo delle vendite anche per l’agroalimentare in linea con lo scorso anno, ma registra un -35% rispetto al 2019.
Con i ristoranti chiusi e gli spostamenti limitati, il menu della festa è rigorosamente in famiglia, con una lista della spesa piu’ corta rispetto al passato, ma senza far torto alla tradizione. Anche secondo Confcooperative a vincere sarà il meglio dell’agroalimentare made in Italy.
Bene i consumi di uova di cioccolato (28 milioni) per i più piccoli e di colombe (22 milioni). Molti gli italiani che si cimenteranno nella produzione di dolci fatti in casa prestando attenzione alla provenienza nell’acquisto di uova, zucchero, farina e cioccolato rigorosamente Made in Italy.