Fortezze in alta quota
Il Piemonte si prepara ad ospitare le Olimpiadi del 2006 e Torino, la capitale, è certo che stupirà i visitatori con i suoi “gioielli”architettonici, fra i quali è assolutamente da annoverare la Palazzina Reale di Stupinigi, oltre alle altre residenze sabaude piemontesi.
Le fortezze militari testimoniano anch’esse l’importanza storica della regione; erette a baluardo dei confini, il territorio montano alpino è diffusamente punteggiato da queste antiche costruzioni che, con grande sforzo, si tenta da quale anno di recuperare e salvaguardare.
La volontà della Regione di operare in questo senso è condivisa da molti volontari rappresentati da persone di cultura dell’Associazione Val Susa e Valli Pinerolesi che insieme con il loro Presidente Giovanni Valentini, si adoperano gratuitamente in quest’ immane opera di recupero e di rinascita di alcune Fortezze delle quali, due ormai assurte a simbolo: il Forte di Fenestrelle in Val Chisone, una delle Valli Pinerolesi ed il Forte di Exilles in Valle di Susa.
La Val Chisone è un’arteria rilevante perché conduce al Sestrière, sede dei futuri giochi olimpici invernali, e al Colle del Monginevro; allo stesso modo la Valle di Susa perché da Torino porta a Bardonecchia, anch’essa sede dei giochi, e nella direzione di Parigi –Chambery attraverso il traforo del Feius o del Colle del Moncenisio.
Queste due fortezze sono ormai da anni meta per i turisti, ma ve ne sono altre situate sull’altopiano di queste Alpi Cozie che sono interessanti da visitare per il loro fascino, oltre che per l’ambiente montuoso paesaggistico.
E’ quanto hanno sperimentato un gruppo di giornalisti e tour-operators che, saliti su una decina di Lancia “Phedra” messe a disposizione dalla Fiat, sono partiti dalla Val Chisone in “carovana” verso il Forte del Gran Serin sul Colle dell’Assietta, teatro della famosa battaglia del 1747 vinta dai Piemontesi, che lasciò sul campo circa seimila morti (quattromilacinquecento francesi e millecinquecento piemontesi).
La leggenda narra che proprio in questa circostanza venne coniato il termine “bugia nen” (non vi muovete); i soldati italiani, fra l’altro, avevano eretto un muro “a secco” sulla sommità della montagna per sbarrare il passo al nemico. Visto lo sproporzionato numero di francesi che li stavano attaccando, circa ventimila uomini contro quattromila, finite le munizioni, presi dal panico stavano per scappare, ma ricevettero l’ordine perentorio e ripetuto del comandante che con le parole “bugia nen”!, riuscì a tenere ai loro posti i suoi soldati, che continuarono il combattimento a suon di lanci di pietre, vincendo così la battaglia.
Il termine “bugia nen” negli anni assunse il senso dispregiativo di “gente che non si muove”; in realtà allora l’essere stati al proprio posto di combattimento fu un atto eroico.
La visita alle fortezze d’alta quota è un’avventura e viverla dà un senso di appagamento che soddisfa.
E’ un itinerario mozzafiato che, iniziando a bassa quota si completa a duemilaquattrocento metri, sulla vetta; il tutto percorrendo una strada che sino a Pian Dell’Alpe è asfaltata e che poi prosegue lungo il costone della montagna su una strada sterrata che ad ogni curva, mentre si arrampica, mostra un paesaggio diverso e via via sempre più suggestivo.
Il prossimo giro d’Italia avrà una tappa che partendo proprio da Pian dell’Alpe raggiungerà il Colle delle Finestre ed è di questi mesi l’asfaltatura di quel tratto di strada. I ciclisti dovranno però anche affrontare successivi percorsi sterrati, perché alcuni Sindaci si rifiutano di modificare l’ambiente naturale. Che sia ancora integro questo territorio lo dimostra la fauna esistente; lungo il percorso è stato piacevole osservare le marmotte, veder volteggiare nel cielo falchi ed aquile, per nulla infastiditi da quell’attacco motorizzato rappresentato dalle potenti “Phedra” che ruggendo sono arrivate alla sommità delle Alpi. Un’ imponenza di mezzi che ha ben rappresentato la società automobilistica italiana.
Altro forte imponente in alta Valle di Susa, è quello di Bramafam, la cui etimologia del nome sembra derivare dai cervi che pur bramando mangiare, trovassero sempre e solo la fame.
Questo Forte fu costruito fra il 1885 ed il 1894 sul rilievo omonimo che domina la conca di Bardonecchia, per controllare la galleria del Frejus.
Dal 1995, grazie all’iniziativa dell’Associazione per gli Studi di Storia ed Architettura Militare, il Forte di Bramafam è rinato a nuova vita e visitarlo significa entrare nella storia: potenza delle fortezze alpine!
Per chi vuol saperne di più: www.vallisusa.it, www.vallipinerolesi.it, www.vallisusapinerolesi.it
www.montagnedoc.it
PietroTibaldeschi
Lancia Phedra