Conoscere gli Alimenti: Ciliegie
Scopriamo tutto sulle ciliegie, un frutto che, oltre ad essere buono, è anche particolarmente sano. Vanta infatti numerose proprietà benefiche e curative.
Origine della ciliegia
Intorno al 70 aC i Romani rivendicarono l’introduzione delle ciliegie in Europa. L’esercito del generale Lucullo avrebbe riportato a Roma questo frutto dell’Asia Minore dopo la vittoria della battaglia vicino alla città di Cerasoponte. Per questo venne dato tale nome alla pianta, a simboleggiare il coraggio delle truppe romane. I greci la consideravano invece una loro ‘scoperta’, riportando il testo di un autore greco risalente a 300 anni prima di Lucullo in cui era presente una descrizione dettagliata della ciliegia. Si può dire che i Romani abbiano avuto un ruolo importante nella diffusione del ciliegio in tutto l’impero, perché questo frutto faceva parte della dieta dei legionari. Nel Medioevo era molto popolare in Italia e in diversi Paesi europei. Fu introdotta in Nord America durante la colonizzazione ed era amata da diversi sovrani di varie epoche, che ne incentivarono la coltivazione.
Il ciliegio è un albero che può arrivare ai 30 metri di altezza, dalle foglie alternate sono oblunghe, di un verde tenero e dai bordi lisci. Il tronco è dritto e il suo legno tenero è usato per i mobili e strumenti musicali. La pianta è caducifoglie e si adatta a tutti i tipi di terreno, purché ben drenati, anche se preferisce l’argilla silicea. Non è esigente per quanto riguarda l’esposizione e la luminosità. Resiste bene fino a 1.000 m. E non teme neppure il freddo invernale, tuttalpiù la maturazione dei suoi frutti sarà ritardata, anche di 15 giorni. Bisogna però considerare che i suoi fiori temono le gelate primaverili ed il frutto soffre soprattutto pioggia, grandine e sbalzi di temperatura, che lo portano a gonfiare e poi creparsi. Uno dei pochi parassiti che attaccano i ciliegi è la mosca della frutta che approfitta della polpa tenera per deporre le uova e bucare poi il frutto. È consigliabile piantare questi alberi da frutto in inverno (da novembre a marzo). Le piante in vaso vanno interrate in modo che il punto d’innesto resti fuori dalla terra e la parte alta dell’apparato radicale possa restare a livello del suolo. La maggior parte della coltivazione di questi frutti in Italia si concentra in Emilia-Romagna, Lazio, Puglia, Campania ed in Veneto.
Gli splendidi fiori di ciliegio in certi paesi come il Giappone sono considerati un ‘evento’ da ammirare e contemplare. La loro fioritura avviene solitamente tra marzo e aprile. I rami si ricoprono di meravigliosi piccoli fiorellini rosa e bianchi che li trasformano in nuvole impalpabili. Tra le oltre 600 varietà di ciliegi, solo 2 sono coltivate in maniera intensiva per i loro frutti commestibili, gli altri solo a scopo ornamentale. Prunus avium (ciliegio dolce o ciliegio degli uccelli) i cui frutti dalla polpa dolce e soda, come tenerine e duracine, si consumano principalmente freschi. Prunus cerasus (ciliegio aspro), i cui frutti dal sapore più acido, come marasche, amarene e vignole, sono utilizzati per produrre marmellate, gelatine, torte. Ciliegio dolce (Prunus avium) Dal ciliegio dolce derivano diverse varietà come le tenerine (dette anche lustrine), frutti dal colore rosso a polpa tenera, e le duracine (o duroni) dalla buccia di colore rosso scuro e polpa rosso-viola. Ci sono anche varietà dalla tonalità rosso chiaro con polpa rosa, dolce e croccante.
In Italia ci sono diverse varietà dolci piuttosto diffuse, che si caratterizzano per le diverse aree geografiche di provenienza e periodi di raccolta. Tutte caratterizzate dalla polpa densa e soda, possono avere un colore più o meno rosso brillante passando dal rubino al marrone, quasi nero, e variare la foma da rotonda a cuore. Ecco le principali: Ferrovia, Graffioni o Bigarreaux, Ciliegia di Marostica Igp,
Giorgia, Elisa, Malizia, Cristalina, Grace Star, Canada Giant, Big Lory, Black Star, Brooks, Mora di Verona o Mora di Cazzano, Mora dalla Punta, Moretta di Vignola Igp, Durone Nero di Vignola, Durone Nero dell’Anella, Bella di Pistoia, Ciliegia del Monte, Ciliegia dell’Etna Dop,
Ciliegio aspro (Prunus cerasus). Dal ciliegio aspro derivano le amarene, dal colore rosso brillante, polpa molle e acida, sono usate per sciroppi, succhi e marmellate, così come le marasche, dal succo molto colorato, sono dette anche visciole. Dall’incrocio di queste due specie arriva la ciliegia ‘inglese‘ o vera ciliegia, leggermente acida.
Ciliegie Ferrovia
La varietà Ferrovia è caratterizzata da una buccia rosso brillante e una polpa rosa dalla consistenza soda e gusto dolce. Disponibile da maggio, deve il suo nome curioso al fatto che può conservarsi a lungo e quindi nel secolo scorso era trasportata con i treni in tutt’Italia.
Graffioni o Bigarreaux
Questa varietà ha grandi frutti dolci di un rosso intenso, a polpa soda, che portano questo nome a causa della mescolanza di colori dei loro frutti. Matura da fine maggio a giugno.
Ce ne sono alcune varietà tardive che maturano fino a fine luglio.
Marasche e amarene
Frutti acidi per eccellenza, utilizzati principalmente per fare la marmellata di ciliegie e in pasticceria, per torte e dessert, maturano a fine luglio e si contraddistinguono per un profumo intenso, il colore granata brillante, la polpa morbida e tenera, e un tenore di acidità diverso a seconda delle varietà.
Duroni
I frutti della varietà chiamata duroni hanno forma a cuore e sono piuttosto grandi. La caratteristica principale è il colore rosso scuro della buccia, e la polpa soda e dolce, saporitissima e inconfondibile. Sono disponibili ai primi di luglio. Originarie della zona attorno a Vignola, sono un cultivar Igp.
Ciligie di Vignola
Sono dette ciliegie di Vignola alcune varietà Igp caratterizzate tutte dal colore rosso scuro, polpa molto soda e croccante, dal retrogusto leggermente amarognolo, che comprendono frutti di diversi cultivar con vari periodi di maturazione: Bigarreau Moreau, Mora di Vignola, Durone dell’Anella, Anellone, Giorgia, Durone Nero I, Samba, Durone della Marca, Lapins, Ferrovia, Sweet Heart. Inoltre ci sono le due varietà più conosciute: Moretta di Vignola Igp, tipica di Modena, leggermente acidula, ma profumata, dalla polpa morbida.
Durone Nero di Vignola, molto grossa, di colore rosso-nero e polpa soda, molto dolce. Ciliegie: proprietà e controindicazioni
Se andiamo ad indagare sulle loro proprietà dal punto di vista alimentare, scopriamo che mangiandole, oltre a dare piacere al palato, diamo una mano al nostro organismo. Infatti, sono: depurative, disintossicanti, antireumatiche e antiossidanti. Da un punto di vista nutrizionale, le ciliegie riservano innumerevoli benefici e con bassissime calorie: sole 64 Kcal ogni 100 gr. Sono ricche di vitamine, in special modo la A, la vitamina C, ma anche niacina, riboflavina, tiamina, oltre che di sali minerali, in particolare potassio. Presentano una valida quantità di vitamina C e A, entrambe antiossidanti, antinvecchiamento e alleate della bellezza della pelle, ma anche di vitamina B e PP, oltre che essere piene di sali minerali, quali potassio, calcio, ferro, fosforo, magnesio e sodio. Grazie alla presenza dei flavonoidi, questi frutti estivi sono un alimento altamente antiossidante, quindi utili alla prevenzione delle malattie tumorali, dell’ipertensione, dei disturbi cardiaci e cardiovascolari poiché abbassa il colesterolo. Gli antociani in particolare sono anche antidolorifici naturali e antinfiammatori efficaci soprattutto nei confronti dell’artrite. Contribuiscono a contrastare l’ipertensione. Importante poi è il contenuto di melatonina, utile per regolare il ritmo sonno-veglia. Non meno importanti sono le virtù depurative e diuretiche che sono racchiuse nel frutto, ma soprattutto nel peduncolo. Pensate che anche quest’ultimo si può utilizzare per preparare un decotto detox. Con i noccioli di ciliegia si può imbottire un cuscino, da usare caldo per i dolori muscolari e freddo per le contusioni. Contengono il levulosio, un zucchero che ha un indice glicemico limitato e che rende le ciliegie amiche anche dei diabetici. e ciliegie sono perfette nella cucina naturale sia nella preparazione di torte, che marmellate ma anche nei liquori (basti ricordare il maraschino).
Anche se sono buone al naturale, risultano estremamente versatili in cucina tanto che si prestano sia a preparazioni dolci che salate. Riescono a dare il meglio in crostate e torte di frutta, marmellate, sciroppi, liquori o per essere conservate intere (in alcol e zucchero).
Quelle sciroppate o sotto spirito vengono impiegate per preparare i dolci tipici o possono essere utilizzate per fare frutta secca fai da te.
Si accompagnano bene ad altri frutti come albicocche, mele, mango, pere, ananas, agrumi, ma anche a formaggi freschi e di capra non stagionati.
Nelle insalate regalano un tocco dolce/acido ad una semplice base di lattuga, germogli, valeriana, indivia o spinaci. Provatele così, per un antipasto sfizioso, come finger food, un aperitivo.