A lezione di cucina per stare meglio
Gli strumenti didattici del percorso Gusto&Salute possono essere utilizzati sia per la tua formazione personale sia per il coinvolgimento degli studenti, in occasione di una lezione dedicata all’educazione alimentare: https://www.educazionedigitale.it/
Per diffondere il più possibile informazioni corrette su salute e alimentazione, il progetto formativo “Gusto è Salute” rivolto ai medici e ai professionisti sanitari ha ideato un format che affianca ai contenuti teorici la preparazione pratica degli alimenti attraverso video e sessioni di show cooking, proprio come una puntata di Masterchef in cui la nutrizionista Serena Missori, (affiancata nelle diverse edizioni della serie formativa da Gianfranco Vissani, Roberto Valbuzzi) è affiancata questa volta da Marisa Maffeo, finalista a Masterchef, che forte del suo trascorso da infermiera realizza per ‘Gusto è Salute’ ricette che coniugano perfettamente il gusto, il piacere culinario e la tutela della salute.
Alimentazione e problemi gastrointestinali (informiamoci un po’):
Dopo aver faticosamente conquistato il Green Pass per poter partire, sarebbe un peccato rovinarsi le vacanze per uno dei tipici problemi gastro-intestinali che in estate – a causa del caldo – aumentano e si rischia il gonfiore, mal di pancia, coliti, malesseri che potrebbero rovinarci le vacanze. Ecco gli errori che commettiamo e i consigli della nutrizionista-
Gonfiore, mal di pancia, stipsi o al contrario diarrea possono diventare i nemici numero uno delle vacanze di milioni di italiani costringendoli a rinunciare a gusti e sapori. In realtà, spesso i sintomi di questi disturbi peggiorano a causa di errori che commettiamo fidandoci del ‘sentito dire’ o delle numerose fake news che girano in rete. È questo il tema centrale di Gusto è Salute, un progetto Consulcesi e Sanità In-formazione pensato per ‘formare i formatori’ e cioè medici di famiglia, nutrizionisti, infermieri e gli altri operatori sanitari per arrivare così alla popolazione generale.
In realtà, ai disturbi gastrointestinali bisogna prestare attenzione non soltanto per evitare che ci rovinino le vacanze. “Colite, disturbi dell’alvo, reflusso, gonfiore sono la spia di numerose problematiche che possono essere gestite con alimentazione funzionale e biotipizzata”, dichiara Serena Missori, endocrinologa nutrizionista, presidente dell’Accademia italiana di nutrizione e medicina antiaging e responsabile del progetto Gusto è Salute. “Importante è non sottovalutarle e correre ai ripari perché spesso questi sintomi sono la spia di qualcosa di più come steatosi epatica, gastriti, colon irritabile, diverticolite e altre malattie infiammatorie e croniche intestinali”. L’alimentazione ha un ruolo chiave nell’insorgenza di queste problematiche.
Gli errori da evitare
Tra i disturbi gastrointestinali più diffusi in estate ci sono la dissenteria e il gonfiore addominale che a volte possono insorgere o peggiorare per errori di comportamento che commettiamo istintivamente. Facciamo un esempio: “Quando abbiamo molto caldo – spiega Serena Missori – per rinfrescarci mangiamo e beviamo cibi e acqua freddi. Questo è un errore perché quando le temperature sono alte siamo vasodilatati e se si deglutisce qualcosa di freddo si crea una vasocostrizione che può bloccare la peristalsi”. Come evitare questi problemi? “Meglio stemperare i liquidi ghiacciati ed evitare la frutta fredda a fine pasto”, risponde Missori. Per esempio, un classico dell’estate è l’anguria dopo pranzo o cena, ma è un errore perché è costituito per il 95% di acqua ed è come se avessimo bevuto mezzo litro di acqua fredda”. E la famosa diarrea del viaggiatore? “Si è scoperto che al di là dell’infezione che può insorgere – spiega Missori – il microbiota intestinale quando cambiamo regione o paese si modifica in relazione all’ambiente. Perciò, in vacanza meglio portarsi dietro dei probiotici e poi riscopriamo l’avena ricca di beta-glucani che favoriscono il transito intestinale e fanno bene al microbiota”.
Il falso mito della pasta in bianco
Uno dei classici consigli quando si ha qualche disturbo gastrointestinale è quello di mangiare in bianco per qualche giorno. “In realtà – chiarisce Missori – suggerire genericamente una dieta in bianco può essere fuorviante perché poi le persone mangiano pasta in bianco con il burro o latticini freschi che sono ricchi di lattosio e se si è intolleranti possono peggiorare i sintomi”. Spesso, quindi, sono proprio i ‘cibi bianchi’ che non consentono il miglioramento della situazione ma anzi favoriscono un peggioramento: “Il lattosio se c’è intolleranza, i farinacei molto raffinati come la pasta o addirittura il riso bianco brillato possono provocare gonfiore o meteorismo e peggiorare un disturbo gastrointestinale”, prosegue l’endocrinologa.
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Patate e verdure lesse
A volte anche le patate vengono considerate un ‘cibo bianco’ che si può mangiare se si ha un disturbo gastrointestinale. “In realtà – prosegue la nutrizionista – le patate sono Solanacee e se c’è un intestino irritato possono peggiorare ulteriormente l’irritazione”. Spesso a pasta o riso in bianco si associano le verdure lesse: è una buona soluzione? “No – risponde Missori – perché sono verdure impoverite di Sali minerali e vitamine che non fanno altro che rallentare ulteriormente il transito intestinale”. Cosa è meglio mangiare allora? “Dipende dal disturbo – chiarisce la nutrizionista. In caso di diarrea, riso con olio e sale, che è bianco ma astringente. Se si tratta di gonfiore addominale e stipsi, meglio evitare latticini e pomodoro e mangiare ad esempio zucchine saltate in padella e pollo. Se, invece, il problema è la gastrite o il reflusso, possono aiutare pane a lunga lievitazione e prosciutto crudo”.
Se la frittura può aiutare
Altro mito da sfatare quando si tratta di alimentazione e disturbi gastrointestinali è quello che la frittura faccia male e vada evitate. E invece, la frittura stimola la secrezione di bile e facilita la pulizia intestinale. “Può far funzionare meglio fegato, colecisti e intestino perché può stimolare la peristalsi e può aiutare contro la stipsi. E’ controindicato in caso di coliche biliari in atto o patologie gastrointestinali acute come la diarrea del viaggiatore perché stimola ulteriormente la peristalsi. Però in una condizione di buona salute, in caso di pigrizia intestinale o steatosi epatica il fritto fatto con un olio sano e la giusta temperatura, cioè senza superare il punto di fumo, è colagogo quindi facilita la pulizia di fegato, colecisti e intestino.