L’Italia all’UE: no al Tokai australiano!
L'Italia, raccogliendo un'analoga sollecitazione da parte dell'Ungheria, "si e' decisamente schierata contro il negoziato che l'Ue ha avviato con l'Australia per il riconoscimento dell'indicazione geografica del vino Tokai prodotto in Australia".
Lo ha dichiarato il sottosegretario alle politiche agricole e forestali Paolo Scarpa Bonazza, durante i lavori del Consiglio dei ministri dell'agricoltura e della pesca dell'Ue recentemente tenutisi a Bruxelles.
Sulla questione "si crea un paradosso inaccettabile", ha spiegato Scarpa Bonazza secondo il quale si riconosce l'utilizzo di un'indicazione geografica che viene negato all'Italia sulla base di un equivoco evidente riferito a due tipi di vino completamente diversi.
Per il sottosegretario "difficilmente si riuscirebbe a spiegare questa situazione ai produttori italiani, veneti, friulani e trentini".
"Sulla posizione dell'Italia – ha concluso Scarpa Bonazza – si sono dichiarati d'accordo Germania, Slovacchia, Austria, Portogallo, Spagna e Francia".
In effetti un altro problema riguardante il vino Tokai è che nel 2006 la Commissione Europea dovrà trovare una soluzione alla polemica tra la Slovacchia e l'Ungheria da una parte e l'Italia e la Francia dall'altra sull'utilizzo del marchio del vino Tokai.
La Regione del Tokai é infatti al confine tra Slovacchia e Ungheria. L'Italia ha chiesto alla EU di poter utilizzare il marchio Tokai anche dopo il 2007: questa richiesta, formulata dalla delegazione italiana al Consiglio Europeo, é stata pubblicata come collegato alla decisione ufficiale del 14 aprile 2003 sull'entrata dei nuovi 10 Paesi nella EU.
Problemi, dunque che sono tutti in attesa di soluzione.
Fonte:Il Parlamento australiano