Norme rigorose dell’Ue per le pratiche sleali nell’agrolimentare
La Commissione europea ha pubblicato il primo rapporto sull’applicazione della direttiva contro le pratiche commerciali sleali nel settore agroalimentare.
L’Italia è tra gli undici paesi che non hanno ancora recepito la direttiva entro il limite previsto di maggio 2021, e, come gli altri ritardatari come la Spagna, è in procedura di infrazione. Il rapporto si occupa solo dei Paesi che hanno recepito e applicato la direttiva. La grande maggioranza di questi ha adottato norme più rigorose di quelle stabilite dalle norme Ue, individuato autorità amministrative per la sua applicazione e fissato sanzioni per chi utilizza pratiche sleali, come pagamenti ritardati, cancellazione all’ultimo minuto di ordini per prodotti deperibili, mancanza di chiarezza sulle condizioni di fornitura di prodotti che poi finiscono in promozione.