Vicenda Prosek: l’Italia invia all’Ue il dossier di opposizione
Novembre 2021 – E’ stato trasmesso nei giorni scorsi all’attenzione della Commissione Europea il dossier con l’opposizione italiana al riconoscimento della menzione geografica tradizionale europea per il Prošek croato.
Il documento è stato illustrato dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e dal Sottosegretario Marco Centinaio che ha la delega al settore vitivinicolo, nel corso di una conferenza stampa al Mipaaf, a cui hanno preso parte anche i presidenti dei consorzi interessati: Conegliano Valdobbiadene, Prosecco Doc, Colli Asolani e l’Associazione Patrimonio delle Colline Unesco. Nel dossier di 14 pagine è precisata la posizione italiana e le motivazioni tecniche, storiche e territoriali, compresa l’iscrizione delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella lista del patrimonio mondiale Unesco e l’incompatibilità del riconoscimento della menzione tradizionale Prošek.
“Le motivazioni per cui ci opponiamo alla denominazione tradizionale Prošek sono ben solide e rappresentate nel documento che abbiamo inviato alla Commissione, tra le principali c’è la questione della omonimia tra la denominazione Prošek e la Dop – ha sottolineato il Ministro Patuanelli – È a rischio il sistema Paese, il sistema di protezione delle denominazioni geografiche e l’eccellenza della produzione agroalimentare italiana. Si rischia di istituzionalizzare l’italian sounding”. “L’Italia ha dimostrato all’Europa che tutti si sono messi a disposizione, dai consorzi ai comuni – ha aggiunto il Sottosegretario Centinaio – Abbiamo prodotto il miglior documento possibile da presentare in opposizione. Le colline del Prosecco sono un patrimonio dell’umanità, oltre che agricolo anche culturale, quindi non possiamo pensare che da parte dell’Europa ci sia poca considerazione”. La Croazia ha ora 60 giorni di tempo per le controdeduzioni alla quale l’Italia rappresentata dal Mipaaf avrà diritto di controreplicare insieme a tutti coloro che hanno presentato già l’opposizione, tra cui i tre consorzi, e le regioni interessate.