Presentazione Atlante Qualivita 2022 edizione Treccani
Il nuovo volume dell’Atlante Qualivita, giunto alla sua undicesima pubblicazione, la seconda edita dall’Istituto della Enciclopedia Italiana – Treccani, è realizzato dalla Fondazione Qualivitacon la collaborazione di OriGIn Italia e AssoDistil. Al suo interno contiene oltre 870 schede
informative aggiornate che descrivono in maniera esaustiva tutti i prodotti italiani a Indicazione Geografica.
Nata per raccogliere e valorizzare l’eredità culturale del patrimonio enogastronomico, grazie anche al contributo e all’indirizzo dei Consorzi di tutela DOP IGP, l’opera rappresenta un punto di riferimento per la conoscenza delle eccellenze italiane.
“Un corpus enciclopedico verificato anche da Treccani, con contenuti sistematizzati, aggiornati e consolidati nel tempo per difendere la storia e la veridicità delle informazioni, tutelando le filiere e i cittadini da frodi e imitazioni diffuse in tutto il mondo, come nei casi del Prosék croato e dell’aceto balsamico sloveno emersi negli ultimi mesi”, sottolinea Mauro Rosati, Direttore della Fondazione e autore dell’Atlante Qualivita.
Nuovo Atlante Qualivita edizione Treccani, strumento di tutela per le DOP IGP italiane
Nell’undicesima edizione dell’opera oltre 500 aggiornamenti, 16 schede nuove e l’introduzione di una sezione dedicata ai vini aromatizzati Nel volume, composto da 1.056 pagine divise in 4 sezioni – Cibo, Vino, Vini aromatizzati, Bevande spiritose – ognuna delle eccellenze made in Italy tutelate viene descritta dettagliatamente attraverso informazioni tecniche riguardanti metodo di lavorazione, storia, normative, caratteristiche nutrizionali e organolettiche.
Oltre 500 gli aggiornamenti apportati in questa edizione legati alle modifiche dei disciplinari e agli aggiornamenti dai Consorzi (240 nella sezione Cibo, 265 nella sezione Vino e 10 nella sezione Bevande Spiritose) oltre all’inserimento di 16 schede di nuovi prodotti registrati: Colatura di Alici di Cetara DOP, Cappero delle Isole Eolie DOP, Mozzarella di Gioia del Colle DOP, Amatriciana Tradizionale STG, Limone dell’Etna IGP, Mele del Trentino IGP, Pistacchio di Raffadali DOP, Pesca di Delia IGP, Olio di Roma IGP, Rucola della Piana del Sele IGP, Pampepato di Terni IGP, Olio Lucano IGP, Provola dei Nebrodi DOP, Südtiroler Schüttelbrot IGP, Pecorino del Monte Poro DOP e Olio di Puglia IGP.
Novità assoluta dell’Atlante Qualivita 2022 è la sezione dedicata ai Vini aromatizzati italiani che entra nell’opera con la scheda del Vermut di Torino IG, storico prodotto italiano adesso tutelato dall’UE.
La cultura dei territori rurali è alla base del nuovo riposizionamento verde dell’Italia
È quanto emerge dalla tavola rotonda, organizzata dalla Fondazione Qualivita per la presentazione del nuovo Atlante edito da Treccani, a cui hanno partecipato Riccardo Cotarella e Massimo Montanari con due lectio magistralis sul profondo legame tra le produzioni agroalimentari e vitivinicole e il loro luogo di origine.
“Si può parlare di DOP Cultura nei territori con una forte identità legata alle Indicazione Geografiche – spiega il direttore di Qualivita, Mauro Rosati – e l’analisi che abbiamo portato avanti in questi anni con la Fondazione ci mostra come, in tali contesti, le DOP IGP hanno preso parte al consolidamento della cultura civica e del capitale sociale inteso come l’insieme delle reti associative basate sullo sviluppo di norme e relazioni di fiducia nelle comunità”. A questo si aggiunge, naturalmente, il contributo dei Consorzi e delle imprese associate nell’affermare anche i valori legati ai fattori ambientali e paesaggistici, ai saperi e alle tradizioni produttive, all’innovazione del settore e alla formazione e all’educazione delle comunità.
“In questi anni in cui si è affermata la DOP Economy che ha fatto da traino allo sviluppo locale e all’internazionalizzazione del made in Italy, parallelamente la DOP Cultura ha mantenuto vivi i valori culturali dei territori che rappresentano una leva per la transizione green del nostro Paese”, conclude Rosati.
La DOP Cultura fulcro della transizione verde italiana
Cotarella “il vino richiede cultura per rispettare l’integrità del territorio d’origine”, Montanari “semplicità, meno sprechi e prodotti del territorio per salvaguardare il futuro”.
“La sostenibilità ambientale è il tema del futuro, e la cultura del cibo ha un ruolo importante da giocare in questa partita” – sottolinea Massimo Montanari, Professore di Storia e cultura dell’alimentazione dell’Università di Bologna. “La correzione delle abitudini alimentari, la scelta di puntare su preparazioni essenziali e sulla riduzione degli sprechi è un modo per contribuire a salvaguardare il futuro. Consolidare la semplicità della tradizione contadina e popolare, il suo rapporto stretto e cordiale col territorio e la stagionalità, è un punto di partenza essenziale per affrontare le sfide del futuro”.
Un’analisi che parte dal secolare patrimonio delle produzioni DOP e IGP italiane per avanzare la tesi che la cultura del territorio possa essere la “tessera mancante” per una reale transizione verde.
“Il vino è sorgente di coltura e richiede cultura a tutti coloro che si avvicinano ad esso” – ricorda Riccardo Cotarella, Presidente Assoenologi e membro del Comitato scientifico della Fondazione Qualivita. “Nella transizione green sarà ancora più importante conoscere questo magnifico prodotto al fine di rispettare l’integrità sua e del suo territorio d’origine”.
I contributi dei relatori intervenuti alla presentazione hanno messo in luce come i fattori peculiari delle Indicazioni Geografiche siano in grado di supportare in maniera sostanziale l’efficienza dell’organizzazione sociale dei territori, promuovendo iniziative di sviluppo sostenibile, a tutti i livelli, realizzate in sinergia tra le diverse realtà delle comunità. Dalle filiere arrivano infatti elementi reali a supporto dei cittadini, come il lavoro dei Consorzi di tutela: relazioni associative tra le persone, progetti di sviluppo rurale che impattano sui paesaggi e sull’economia, azioni solidali e molto altro.
Di rilievo il ruolo delle filiere DOP IGP anche perché, in linea con le politiche europee Green Deal e Farm to Fork, fanno della produzione non delocalizzata un driver di crescita e tutela delle comunità: un binomio che associa sviluppo economico attraverso prodotti di qualità con un’attenzione costante alla salvaguardia dei fattori naturali di produzione in grado, grazie ai disciplinari, di preservare ambiente e biodiversità.
In questo contesto, oltre alle numerose attività direttamente collegate con la filiera produttiva, sono rilevanti anche le azioni indotte che coinvolgono le comunità locali, come le iniziative di educazione e formazione sul territorio, le sagre e le feste, i progetti di solidarietà e la costruzione delle reti di relazione tra i diversi soggetti della comunità. I valori espressi dalla cultura rurale dei territori contribuiscono al loro capitale sociale diventando fattori rilevanti di una nuova società in cui la coscienza ambientale sia sempre più diffusa e condivisa tra cittadini
e imprese. Per favorire questo percorso evolutivo occorrono strumenti culturali e scientifici come l’Atlante Qualivita, definito da Massimo Bray, Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, “una mappa del capitale non solo economico, ma anche sociale e culturale in Italia”.
Le dichiarazioni
Stefano Patuanelli – Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali I nostri prodotti di eccellenza sono frutto di tradizioni, territori e comunità agricole e sono convinto che questo accurato censimento dei prodotti DOP, IGP e STG rappresenti un punto di riferimento per la
conoscenza del nostro patrimonio alimentare che è alla base della promozione delle caratteristiche delle produzioni made in Italy nel mondo e contemporaneamente ne consente la trasmissione nel tempo, tramite l’educazione alimentare rivolta alle nuove generazioni. Queste azioni sono oggi fondamentali per difendere la nostra dieta mediterranea dagli attacchi di coloro che promuovono l’omologazione alimentare nel tentativo di imporre un’unica dieta a livello globale. Su questo tema ho sempre assicurato che il Ministero si opporrà in tutte le sedi comunitarie e internazionali a ogni possibile azione che possa danneggiare direttamente o indirettamente il nostro sistema agroalimentare.
Gian Marco Centinaio -Sottosegretario di Stato per le politiche agricole
L’Atlante Qualivita edito da Treccani è un importante lavoro enciclopedico che si è consolidato negli anni.
Si tratta del primo e unico volume europeo dedicato ai prodotti agroalimentari e vitivinicoli italiani a denominazione e ha contribuito a far conoscere caratteristiche e particolarità delle nostre eccellenze. Un contributo prezioso che rappresenta, attraverso la creazione di banche dati storiche, anche una vera e propria forma di tutela del nostro made in Italy, tanto apprezzato nel mondo e per questo purtroppo anche
oggetto di imitazione e italian sounding. Motivo per cui quanto prima renderemo operativa al ministero una task force ad hoc permanente per la sua difesa.
Paolo De Castro – Presidente Comitato Scientifico Qualivita
Gestire l’offerta sarà la principale scommessa che i produttori e i Consorzi di tutela potranno fare con se stessi e con il mercato. Con la Politica agricola comune appena approvata, che entrerà in vigore nel 2023, l’Unione europea e l’Italia in particolare avranno infatti la possibilità di regolamentare l’offerta di tutti i prodotti agroalimentari a Denominazione di Origine e Indicazione Geografica Protetta quale estensione di una norma che, finora, permetteva di programmare l’offerta solo per alcune categorie di alimenti come formaggi e salumi. E questa è una novità di grande rilievo, che consentirà di difendere i redditi degli agricoltori e sostenere la crescita di queste produzioni di eccellenza nei mercati esteri. Un capitale intellettuale fatto di materie prime e di risorse umane che le lavorano fra tradizione e innovazione, come riportato anche nella nuova edizione dell’Atlante Qualivita edita da Treccani, e che consentirà di portare sulle nostre tavole sempre più cibi certificati, in termini di sicurezza e riconoscibili dai consumatori.
Massimo Bray – Direttore Generale Treccani
Con questa nuova edizione, rivista ed ampliata, dell’Atlante Qualivita si conferma la volontà di Treccani di accompagnare in un percorso di promozione e divulgazione uno strumento prezioso di conoscenza del ricchissimo patrimonio di eccellenze enogastronomiche italiane. A muoverci è la convinzione che le varietà enogastronomiche del nostro Paese rappresentino uno degli elementi costitutivi del patrimonio
culturale nazionale, da tutelare in ogni sede, oltre che una leva potentissima di promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo come sinonimo di qualità e attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.
Ciascuna delle oltre 800 schede che costituiscono il cuore del volume – e che collocano questo insieme straordinario di prodotti su una mappa del capitale non solo economico, ma anche sociale e culturale in Italia – ci ha permesso di compiere, tappa dopo tappa, un viaggio attraverso un territorio ricco e variegato, modellato nei secoli dalla mano dell’uomo e custode di un sapere e di un saper fare che hanno visto nella produzione alimentare uno sbocco privilegiato. Un viaggio che speriamo possa, attraverso l’Atlante Qualivita, coinvolgere un pubblico sempre più ampio e diventare progressivamente sapere diffuso e condiviso.
Cesare Mazzetti – Presidente Fondazione Qualivita
È sempre più importante che strumenti come l’Atlante Qualivita diffondano informazioni sul sistema delle Indicazioni Geografiche e sugli effetti positivi che hanno sulla nostra società, specialmente in un momento delicato come quello attuale, in cui purtroppo assistiamo spesso a strumentali tentativi di screditamento e indebolimento – come avviene, ad esempio, con l’etichettatura Nutriscore – a vantaggio di
sistemi e tecnologie produttive industriali e globalizzanti. Come Qualivita proseguiamo il nostro percorso di valorizzazione delle produzioni DOP IGP e diffusione della conoscenza del settore, anche grazie a collaborazioni importanti come quella con Treccani, certi che questa sia la strada giusta per affermare un modello che ha dimostrato di sapere garantire qualità, trasparenza e sostenibilità.
Cesare Baldrighi – Presidente di Origin Italia
L’Atlante Qualivita – Treccani è uno ormai un riferimento di valore assoluto a supporto delle DOP IGP nazionali. Da un lato rappresenta uno strumento consolidato a tutela delle filiere DOP IGP e dei cittadini sempre più sotto attacco a livello internazionale. Dall’altro è una fotografia profonda del ruolo delle Indicazioni Geografiche e dei Consorzi di tutela lungo tutta la penisola: presidio dei territori e possibilità, attraverso
i disciplinari di produzione, di introdurre regole che possono facilitare il raggiungimento degli ambiziosi
obiettivi posti dalla sfida della transizione ecologica e dal Green Deal.
C.s. Fondazione Qualivita – Area Comunicazione