Russia e Ucraina: è guerra
24 Febbraio 2022 – Da ieri, da quanto sono iniziati i combattimenti vi è grande fuga dalla guerra degli ucraini. Migliaia di cittadini di Kiev stanno abbandonando la capitale. Anche la Farnesina invita gli italiani a lasciare quanto prima il Paese.
La grande fuga da Kiev o, almeno, i primi segnali di quella che potrebbe essere tale. I giornalisti inviati sul posto confermano che i cittadini stanno lasciando la capitale ucraina dopo la notizia dell’avvio dell’attacco. Le immagini, riprese anche dai social media, mostrano colonne di veicoli civili in uscita da Kiev che si stanno dirigendo verso ovest., dove stamattina sono riecheggiate le sirene di allarme e si sono uditi gli echi a distanza di alcune esplosioni. Mentre Luke Harding, inviato del Guardian nella capitale ucraina, afferma via Twitter di aver visto un rifugio anti-aereo affollato di gente e di famiglie con bambini, poca persone per strade e code di fronte ai bancomat per il prelievo di denaro. A Kharkiv i negozi sono chiusi, i distributori sono presi d’assalto e molte persone se ne vanno con valigie e bagagli, riferiscono gli inviati occidentali sul posto. È il panico, e le esplosioni non cessano.
L’invito della Farnesina
“Gli italiani vadano via dall’Ucraina, dove il caos può scoppiare da un momento all’altro”. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha formulato un nuovo invito ai connazionali, più pressante rispetto ai giorni precedenti, per evitare che restino bloccati nel Paese. La Farnesina si è mossa dieci giorni fa, invitando i circa duemila connazionali, la maggior parte dei quali a Kiev, ad andarsene “in via precauzionale” il prima possibile, posticipando i viaggi “non essenziali in Ucraina e a qualsiasi titolo nelle regioni di Donetsk e Lugansk ed in Crimea”. L’ambasciata a Kiev resterà operativa per fornire ogni tipo di assistenza, ma con la progressiva sospensione dei collegamenti aerei da Kiev da parte delle compagnie europee, Roma chiede di muoversi il prima possibile. La fuga degli occidentali dall’Ucraina è una delle priorità delle cancellerie, da Washington a Berlino, da Parigi a Londra, che hanno richiamato i propri cittadini.