Il Consorzio tutela formaggio Asiago condivide la decisone del Wto per i marchi di tutela europei
Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago accoglie con soddisfazione il recepimento del sistema europeo di tutela delle indicazioni geografiche da parte del panel arbitrale creato in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) per dirimere la questione delle protezioni dei prodotti originali, poiché è l’unico modo di valorizzare le varie produzioni locali insieme al territorio che le esprime.
Il Consorzio ritiene che questa decisione potrà essere di grande aiuto in particolare per tutti i produttori che sul mercato operano correttamente, dall’alimentazione degli animali alla tracciabilità della filiera.
Il riconoscimento del sistema di denominazioni Ue a livello internazionale è sempre stato ritenuto dal Consorzio come una delle priorità più impellenti per contribuire a sollevare coltivatori, allevatori e produttori da una congiuntura economica scarsamente gratificante del lavoro e dell’impegno sistematicamente profusi.
Le Dop italiane sono 148, per un valore di mercato complessivo di 4,5 miliardi di euro, che permottono al nostro Paese di guidare la classifica europea per questo tipo di prodotti. Si stima che il valore dei prodotti alimentari Usa imitanti i prodotti originali italiani raggiunga gli 1,2 miliardi di dollari; solo per il formaggio Asiago il valore di mercato della produzione di imitazioni Usa è di 10 milioni di dollari.
La decisione del panel, che ha sottolineato la necessità dell’apertura del sistema europeo per le indicazioni geografiche al riconoscimento dei prodotti dei paesi terzi, è stata favorevole alla posizione europea e permetterà di contrastare con maggiore efficacia le imitazioni che usurpano il nome dei prodotti originali, come l’Asiago, e con ogni probabilità di sottrarre alle imitazioni quote di mercato a vantaggio del prodotto Dop.
L’asiago è il quarto formaggio italiano per esportazione.
Il presidente del Consorzio per la Tutela del Formaggio Asiago, avv. Giuseppe Paiusco, ha dichiarato che “Gli usi leali e costanti di una produzione sono legati indissolubilmente alla storia e alla fortuna di qualsiasi alimento.
Non avevamo dubbi su questa decisione del panel Wto, perché una di segno contrario avrebbe premiato pratiche per lo meno ingannevoli sotto il profilo commerciale.
Solo l’autenticità dei generi alimentari contraddistinti da denominazioni di tipo geografico come l’Asiago garantisce ai consumatori la qualità di un prodotto, a partire dalla materia prima per arrivare al frigorifero di casa”.