Aspartame: è cancerogeno o no?
I pareri sulla cancerogenità dell'aspartame sono contradditori e l'EFSA (Agenzia europea sicurezza alimentare) ne esprime uno tutto suo, nel quale né conferma, né smentisce circa la pericolosità di questo dolcificante artificiale consumato da milioni di persone nel mondo, oltre ad essere impiegato in oltre seimila prodotti dietetici.
Lo studio Ramazzini di Bologna condotto sui ratti dagli scienziati del Centro di ricerca sul cancro della Fondazione europea di oncologia e scienze ambientali ha reso pubblici i primi risultati di una ricerca condotta su 1.800 cavie (900 maschi e 900 femmine)dalla quale si evinceche "l'aspartame somministrato ai ratti per tutta la vita, induce un aumento dell'incidenza di linfomi e leucemie". I ricercatori aggiungono: "l'integrazione della dieta con aspartame non induce modificazioni dell'andamento del peso corporeo negli animali trattati rispetto ai non trattati".
L'aspartame è molto utilizzato nell'industria alimentare; si trova in bevande, gomme da masticare, dolci, caramelle, yogurt, farmaci, sciroppi e antibiotici per bambini.
Una lancia a favore dell'aspartame è spezzata da Federchimica, che afferma: "l'aspartame è sicuro e non provoca il cancro".
Di seguito, per completezza d'informazione, pubblichiamo integralmente il parere espresso dall'EFSA:
Nuovi dati di ricerca sul dolcificante aspartame al vaglio degli esperti scientifici dell’EFSA
Un istituto scientifico di Bologna* ha condotto un nuovo studio sul dolcificante aspartame.
I primi risultati dello studio sulla cancerogenicità dell’aspartame effettuato su ratti sono stati resi noti oggi nel corso di una conferenza stampa a Bologna.
L’EFSA, che ha già condotto delle discussioni preliminari con il personale scientifico in questione, chiederà al gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari, gli aromatizzanti, i coadiuvanti tecnologici e i materiali a contatto con gli alimenti (AFC) di esaminare questi risultati in via prioritaria, alla luce della considerevole quantità di dati dettagliati già disponibili, relativi alla sicurezza dell’aspartame. Tuttavia, per poter avviare la valutazione mancano ancora delle informazioni da questo nuovo studio; è probabile quindi che passeranno molti mesi prima che il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA potrà trarre delle conclusioni.
L’EFSA ha inoltre informato il suo foro consultivo di questo studio, chiedendo ai membri di condividere i dati o i risultati di nuove ricerche al fine di agevolare il compito del gruppo scientifico.
Al momento l’EFSA non dispone di una base scientifica per raccomandare variazioni nella dieta dei consumatori per quel riguarda l’aspartame.
L’impiego dell’aspartame nei prodotti alimentari nonché come edulcorante da tavola è autorizzato da tempo in molti paesi del mondo; tuttavia questa sostanza è stata oggetto di molte controversie.
Dalla sua autorizzazione, infatti, la sicurezza dell’aspartame è stata messa in discussione non solo dalla stampa non specializzata ma anche dall’ambiente scientifico; oggetto di controversia non è soltanto la sicurezza dell’aspartame in quanto tale, bensì anche dei suoi derivati: l’acido aspartico, la fenilalanina e il metanolo.
L’aspartame è stato studiato nell’ambito di numerose ricerche cliniche e di laboratorio, compresi gli studi sulle quantità assunte e le relazioni della vigilanza post-commercializzazione incentrate sugli effetti avversi per la salute. Finora, sulla base degli studi disponibili, l’aspartame è stato considerato sicuro.
Nell’Unione europea l’uso dell’aspartame è stato autorizzato da molti Stati membri nel corso degli anni ‘80; la legislazione europea volta ad armonizzarne l’utilizzo nei prodotti alimentari è stata varata nel 1994 , in seguito ad una serie di accurate valutazioni sulla sicurezza (nel 1984, 1987 e 1988) effettuate dal comitato scientifico per l’alimentazione umana della Commissione europea.
Nel 2002 il comitato scientifico per l’alimentazione umana ha condotto un’ulteriore revisione di tutti i dati originali e recenti sull’aspartame.
In quell’occasione il comitato ha esaminato i dati pubblicati e non, comprese tutte le informazioni sulla genotossicità e la cancerogenicità negli animali e nell’uomo; il comitato ha quindi riconfermato la dose giornaliera ammissibile (ADI) precedentemente fissata per l’aspartame.
La Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali “B. Ramazzini” di Bologna (Italia) ha recentemente reso noti al pubblico nuovi risultati.
In giugno l’Istituto ha illustrato brevemente questi risultati a un piccolo gruppo di dipendenti e di esperti scientifici dell’EFSA.
Il gruppo di esperti scientifici AFC dell’EFSA darà la massima priorità alla valutazione dei nuovi dati. Esso inizierà la valutazione una volta che avrà ottenuto tutti i dati dall’istituto bolognese, comprese le relazioni complete sui risultati istopatologici, che sono ancora in fase di preparazione.
Al tempo stesso gli esperti terranno conto degli altri studi e dei dati attualmente disponibili nella letteratura scientifica sul dolcificante aspartame.
Per portare a termine questo processo saranno necessari verosimilmente molti mesi.
L’EFSA, sulla base delle informazioni attualmente in suo possesso, non ritiene appropriato suggerire cambiamenti nelle abitudini alimentari dei consumatori per quanto riguarda il consumo di aspartame.
La questione verrà tuttavia completamente riconsiderata nella valutazione del rischio che verrà intrapresa e, come di consueto, i risultati saranno comunicati all’opinione pubblica ed a coloro che gestiscono il rischio.
*Il Centro di Ricerca sul Cancro della Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali “B. Ramazzini”, Bologna (Italia)
**Informazioni ulteriori riguardo alla legislazione comunitaria sull’utilizzo degli edulcoranti nei prodotti alimentari sono disponibili sul sito Internet della Direzione generale per la salute e la protezione dei consumatori della Commissione europea al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/l21069.htm