Le malattie reumatiche oggetto di ricerca UE
Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui chiede alla Commissione europea di inserire le malattie reumatiche tra le priorità della ricerca nell'ambito del Settimo programma quadro (7Pq) e della sua strategia futura in materia di sanità. La risoluzione è stata sottoscritta da oltre 380 europarlamentari di ogni Stato membro e gruppo politico dell'Unione; per tutti, il fatto che nell'Unione vi siano oltre 100 milioni di cittadini che soffrono di problemi reumatici deve essere riconosciuto dalle istituzioni comunitarie. Uno degli eurodeputati che hanno presentato la dichiarazione scritta, Richard Howitt, in seguito alla votazione del Parlamento ha dichiarato: "Sono lieto che la dichiarazione sull'artrite abbia ricevuto l'unanime sostegno dei colleghi parlamentari. Se si pensa che è il secondo motivo più frequente per cui i cittadini consultano un medico, è incredibile che non figuri tra le patologie più temute e finanziate che tutti conosciamo bene. Se un cittadino su quattro ha l'artrite, ciò significa che all'incirca 200 eurodeputati rischiano di contrarre questa malattia". Oltre alla sofferenza individuale causata dai reumatismi, vi sono gli enormi costi a carico dei sistemi sanitari e sociali europei. Gli europarlamentari chiedono alla Commissione e al Consiglio di riconoscere i reumatismi quale malattia grave alla stessa stregua di cancro, patologie cardiovascolari e diabete. Tali malattie hanno già ricevuto un'attribuzione prioritaria in seno alle proposte del 7Pq. Il professor Tore Kvien, presidente della Lega europea contro le malattie reumatiche (Eular) ha accolto con favore l'adozione della risoluzione da parte del Parlamento, e ha dichiarato: "Le malattie reumatiche sono il gruppo di disturbi individualmente più costoso, se misurato in termini di costi ospedalieri, costi dei medicinali, costi di riabilitazione e costi di giornate di lavoro perse. L'unione dovrebbe essere messa al corrente di tali cifre allarmanti e reagire di conseguenza". L'eular sostiene che i disturbi reumatici sono una delle principali cause di pensionamento precoce e di congedo per malattia (450 milioni di giorni l'anno in Europa), e che ogni anno determinano perdite pari a circa il due per cento del Pnl. Robert Johnstone, presidente della Arthritis and Rheumatism International (Ari), che combatte contro l'artrite reumatoide dall'età di tre anni, ha aggiunto: "La risoluzione del Parlamento europeo rappresenta un segnale molto ottimistico per tutti i cittadini europei che soffrono di forme diverse di artrite e di reumatismi. Tali patologie hanno un impatto drammatico sulla qualità della vita e sulla capacità di svolgere un ruolo utile e completo nella società". Http://www.eular.org