Istarski Med
Croazia/Slovenia – L'”Istarski med” / “Istrski med” Dop è un miele che le api (Apis mellifera) producono dal nettare di piante mellifere o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante, che esse bottinano, trasformano combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare.
Tutte le fasi di produzione, dal bottinaggio delle api all’estrazione, devono avere luogo all’interno della zona geografica delimitata.
Il confezionamento del miele “Istarski med” / “Istrski med” Dop avviene esclusivamente all’interno della zona geografica di cui al punto 4, essenzialmente per garantire la tracciabilità del prodotto e quindi la sua originalità e le sue caratteristiche specifiche. In questo modo si riduce al minimo il rischio che il prodotto possa subire adulterazioni tramite miscelazione con prodotti simili, probabilità che è maggiore se il confezionamento avviene al di fuori della zona geografica delimitata.
Se il prodotto viene immesso sul mercato in forma preconfezionata, è obbligatorio indicare il nome “Istarski med” o “Istrski med” con caratteri più grandi rispetto a qualsiasi altra denominazione presente sulla confezione. L’etichettatura deve altresì comprendere un timbro con un numero di identificazione progressivo e il simbolo comune (logo).
Tutti gli utilizzatori della denominazione di origine protetta “Istarski med”/”Istrski med” che immettono il prodotto sul mercato in conformità del presente disciplinare hanno il diritto di utilizzare il timbro alle stesse condizioni.
In Croazia la zona di produzione del miele ‘”Istarski med” / “Istrski med” Dop è costituita dalla penisola istriana e dalle relative isole della contea dell’Istria, seguite dai comuni di Opatija, Lovran, Mošćenička Draga e Matulji, dalle isole di Cherso e Lussino e dalle loro isole minori di Unije, Ilovak, Susak e Vele Srakane, nonché da una serie di isolotti disabitati. In Slovenia la zona di produzione è costituita dalla regione dell’Istria slovena, composta dai comuni di Capodistria, Izola, Pirano e Ankaran
In Slovenia i confini della zona di produzione coincidono con il confine settentrionale dei comuni di Ankaran e Capodistria, dal valico di Lazaret/Lazzaretto sul confine italo-sloveno fino al confine tra i comuni di Capodistria e Sežana, vicino al parco naturale di Dolina Glinščice/Val Rosandra. La zona geografica prosegue lungo il confine tra i comuni di Capodistria e Sežana a sud dell’insediamento di Ocizla e a nord dell’insediamento di Črnotiče, per poi scendere verso il parco naturale Slavnik e passare lungo l’estremità nord-orientale del parco fino a raggiungere il confine con la Croazia.
L’Istria è caratterizzata da una flora ricca e diversificata, merito di una serie di circostanze favorevoli. La prima è la posizione geografica dell’Istria, seguita dal clima, dal rilievo, dalla petrografia e dal suolo di questo territorio.
La zona geografica è inoltre caratterizzata da condizioni climatiche peculiari: il clima è molto eterogeneo, in primo luogo perché l’Istria, in quanto penisola, è circondata dal mare su tre lati, e poi perché il territorio si trova all’estremità settentrionale del Mare Adriatico, all’incrocio tra il Mediterraneo e la parte continentale dell’Eurasia. L’Istria è suddivisa in tre zone climatiche in funzione della latitudine e delle caratteristiche del rilievo. La parte costiera centrale e meridionale è caratterizzata da un clima mediterraneo, mentre la parte settentrionale e quella più interna presentano un clima moderatamente caldo, umido, con estati calde. Nella parte settentrionale continentale prevale un clima submediterraneo.
I diversi tipi di “Istarski med” / “Istrski med” variano in base alle comunità vegetali, che a loro volta variano in base all’interazione tra clima, suolo e rilievo. Dal punto di vista geografico, l’Istria si trova sulla linea che separa il Mar Mediterraneo dalle catene montuose dinariche e alpine; pertanto in termini di vegetazione è caratterizzata dalla flora di tali regioni. Sulla penisola istriana sono quindi presenti diverse zone vegetative. Questa varietà della flora è un fattore fondamentale per la produzione dei diversi tipi di “Istarski med” / “Istrski med”. Lungo la costa, una sottile striscia di terra ospita un’area di foreste sempreverdi di lecci e boscaglia, un sistema vegetale caratteristico della regione mediterranea. Le foreste caducifoglie di roverella e carpino orientale sono la forma di vegetazione forestale più diffusa in Istria e si estendono su gran parte della terraferma istriana, dalla fascia di vegetazione sempreverde, verso cui si spingono, fino alle regioni centrali dell’Istria. Questo tipo di vegetazione è dominato dalla roverella o quercia comune che, insieme al leccio, è una fonte importante di melata. Il castagno si trova sulle pendici della catena montuosa di Učka, sopra Lovran, e nell’Istria occidentale (Bujština), soprattutto nelle foreste di carpino orientale e roverella, grazie ai profondi terreni acidi formatisi sopra le preesistenti terre rosse. Questi soprassuoli di castagno apportano quantità sufficienti di nettare, cosa che permette di inquadrare la zona delimitata in una categoria di regioni croate ancora ben conservate, dove è possibile produrre un miele di castagno di carattere eccezionalmente monofloreale. Soprattutto nelle zone sudorientali dell’Istria è presente una comunità diffusa di salvia e stipa, che vengono utilizzate come piante da pascolo. Esse forniscono notevoli quantità di nettare e assicurano la produzione del tipo di miele più pregiato e caratteristico del clima mediterraneo: il miele di salvia. Quest’area rappresenta peraltro il punto più settentrionale in cui la salvia si diffonde nella sua forma autoctona. La zona della roverella e della molinia costituisce la parte più diversificata dell’Istria dal punto di vista della vegetazione. La maggior parte dei soprassuoli di robinia si trova nella regione centrale e settentrionale, ma alcuni popolamenti si spingono fino alla zona climatica mediterranea, dove si combinano con la flora mediterranea per fornire risorse di nettare. Questa caratteristica, insieme alla presenza delle specie vegetali principali, influisce sulla specificità del miele di robinia.
In una descrizione della flora dell’arcipelago di Cherso e Lussino Wallnöfer (2008) afferma che dei 1 130 taxa registrati, 253 sono stati segnalati per la sola Cherso e 273 per la sola Lussino. Nella parte settentrionale, submediterranea, dell’isola di Cherso, le comunità più significative di vegetazione rupestre sono i pascoli di salvia e la comunità di festuca e di koeleria. La zona di Osoršćice annovera circa 700 specie di piante, che rappresentano i due terzi della flora totale di Lussino.
Miloš Furlan (2007), parlando delle caratteristiche delle zone di foraggiamento delle api nell’Istria slovena, afferma che “la zona presenta quasi tutti i pascoli stagionali tipici, da quello di inizio primavera a quello principale fornito dalle robinie (acacie) e dai castagni, fino a quello autunnale assicurato dalla vegetazione autunnale, cui si aggiungono le secrezioni di melata sugli alberi e la possibilità di raccogliere sostanze dolci da vari frutti maturi, come fichi, uva e simili”.
La specificità del miele ‘”Istarski med” / “Istrski med” deriva dalle risorse naturali su cui si basa la sua produzione. In quanto prodotto alimentare raro, il miele, grazie alla sua specificità (la presenza dei granuli pollinici), esprime bene il territorio in cui viene prodotto. Situata al confine tra due regioni biogeografiche, quella mediterranea e quella continentale, l’Istria è una regione eccezionale sotto il profilo floristico.
Nel miele di robinia sono presenti in elevate percentuali le specie vegetali seguenti: Fraxinus, piante della famiglia delle Rhamnaceae, Salix, Loranthus europaeus, Cotinus coggygria, Prunus f., Vicia, Trifolium pratense gr., Coronilla/Hippocrepis, Chamaerops e Filipendula; diversi studi indicano che la percentuale caratteristica del polline di robinia varia dal 7 % al 60 %, pertanto in fase di determinazione dell’origine si pone attenzione ad individuare le specifiche caratteristiche fisiche o chimiche.
L’origine dei campioni di miele di robinia è ulteriormente confermata dai valori molto bassi di conducibilità elettrica riscontrati (0,11-0,18 mS/cm), che sono tipici del miele di robinia.
È stata inoltre osservata la totale assenza di cristallizzazione del miele, proprietà solitamente associata alla presenza di nettare di colza. Essendo stata confermata l’assenza di granuli pollinici di colza, è possibile concludere che si tratta di una caratteristica specifica del miele di robinia della penisola istriana.
Il miele di castagno è noto per l’elevato contenuto di polline, che nei campioni provenienti dall’Istria supera sempre il 90 %. Il miele di castagno istriano ha uno spettro pollinico diverso da quello dei mieli di castagno prodotti nei paesi limitrofi, ad esempio nella regione alpina italiana, in cui prevalgono pollini di specie vegetali montane, come le piante delle famiglie delle Ericaceae e della Tilia.
Nei campioni di miele di fiori sono state riscontrate elevate percentuali di polline di Castanea e Prunus f. e minori percentuali di polline di Rubus f., Clematis, Castanea, Brassica f., Umbelliferae/Apiaceae, piante della famiglia delle Rhamnaceae, Trifolium repens gr., Vicia, Melilotus e Coronilla/Hippocrepis. La specificità dello spettro pollinico è ulteriormente avvalorata dalla presenza di pollini delle seguenti specie vegetali, tipiche della regione: Ailanthus, Loranthus, Asparagus acutifolius, Aesculus e Cotinus coggygria.
Oltre alle varie tipologie di miele di nettare, gli apicoltori istriani producono anche miele di melata di piante decidue. Questo miele presenta caratteristiche specifiche. Le analisi dei campioni di miele hanno evidenziato che il rapporto tra elementi della melata e granuli pollinici provenienti da specie vegetali nettarifere varia da 2,03 a 29,3, con un valore mediano di 8,2, che è molto superiore ai valori richiesti per la classificazione del miele di melata (> 3). Allo stesso modo, le analisi melissopalinologiche hanno confermato uno spettro pollinico caratteristico in cui sono presenti anche pollini di specie vegetali non nettarifere come Fraxinus, Quercus, Plantago e Gramineae/Pocaeae. Inoltre lo spettro pollinico caratteristico delle specie vegetali nettarifere comprende piante della famiglia delle Rhamnaceae e di Prunus f., presenti nel 100 % dei campioni, seguite da Castanea, Rubus f., Compositae T, Brassica f., Asparagus acutifolius e Clematis, mentre la Cotinus coggygria e l’Aesculus sono stati rinvenuti in percentuali leggermente inferiori.
La specificità del miele di salvia istriano si esprime nella sua origine botanica e nella maggiore presenza di pollini di Robinia pseudoacacia, Rosaceae, Ligustrum vulgare, Fabaceae, Ericaceae, Acer spp., Lotus spp. e Salix spp. Questo prodotto si differenzia dal miele di salvia dell’Adriatico settentrionale, in cui si rinvengono per lo più pollini di Rhamnaceae, Acer spp., Castanea sativa, Myosotis spp., Prunus spp. e Rubus spp., e da quello proveniente dalla Dalmazia, che ha uno spettro caratterizzato dalla presenza di pollini di Paliurus spina-christi, Erica arborea, Trifolium pratense, Melilotus spp., Centaurea jacea e Apiaceae.
Lo spettro pollinico riscontrato nei campioni di miele di santoreggia analizzati rivela che un’ampia percentuale dei pollini proviene da Hedera helix, Fabaceae, Tilia spp., Rosaceae, Castanea sativa, Echium vulgare e Liliaceae. Questo spettro è decisamente diverso a quello dei campioni di miele di provenienza spagnola, in cui predominano pollini di Diplotaxis spp., Onobrychis viciifolia, Centaurea spp., Lavandula latifolia, Thymus spp. e Apiaceae.
Le analisi dei campioni di miele di tiglio hanno evidenziato che un’ampia percentuale dei pollini proviene da Rosaceae, Paliurus spina-christi, Fabaceae, Castanea sativa, Asteraceae (genere Solidago), Liliaceae, Centaurea spp. e Asteraceae. In sede di comparazione risulta evidente che le specie vegetali individuate differiscono da quelle contenute nel miele di tiglio di provenienza italiana, in cui la maggior parte dei pollini rinvenuti deriva da Rubus spp., Trifolium repens, Robinia pseudoacacia, Ailanthus altissima, Amorpha spp. e Acer spp., mentre lo spettro pollinico del miele di tiglio proveniente dalla Romania è caratterizzato dalla presenza di pollini di Brassica napus, Helianthus annuus, Melilotus spp. eSolidago spp.
Gli studi scientifici e le analisi a cui si è fatto riferimento, che individuano una combinazione di pollini di specie vegetali continentali e mediterranee, indicano che il miele “Istarski med” / “Istrski med” si differenzia dal miele prodotto in altre regioni. Le percentuali di polline delle varie specie vegetali concorrono anch’esse a determinare le caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche (colore, sapore, odore) specifiche del miele ‘”Istarski med” / “Istrski med”, differenziando questo miele da altri mieli dello stesso tipo provenienti da altre zone geografiche. Il miele “Istarski med” / “Istrski med” si caratterizza inoltre per la sua freschezza (valore massimo di HMF pari a 15,0 % mg/kg) e il suo tenore di acqua, che può arrivare fino al 18,6 %. Per preservare queste caratteristiche, è previsto che il miele “Istarski med” / “Istrski med” non sia sottoposto a trattamenti termici intensivi, garantendo in tal modo che le proprietà del miele, che derivano dalla particolare flora della zona di produzione, vengano mantenute.
L’Istria è una zona agroecologica unica, estremamente varia in termini di rilievo, suolo, geomorfologia e clima. L’interazione tra questi fattori determina una composizione floristica tipica che è alla base della produzione di mieli di diverse tipologie. La varietà e la ricchezza di questa composizione floristica influiscono in maniera diretta sulla specificità del miele “Istarski med” / “Istrski med”, che si riflette nei suoi peculiari sapori e odori. La combinazione delle percentuali di polline presenti in determinati tipi di miele conferisce a questi ultimi caratteristiche organolettiche specifiche (colore, odore e sapore) che differiscono da quelle riscontrabili in campioni dello stesso tipo di miele provenienti da altre zone geografiche. Nel corso del tempo gli apicoltori istriani hanno contribuito alle proprietà specifiche del miele grazie alla sempre maggiore conoscenza della composizione botanica e delle caratteristiche climatiche delle varie microaree, che ha consentito loro di seguire con maggiore precisione le fasi del ciclo di vita di determinate piante mellifere. Osservando attentamente la natura e il clima, gli apicoltori istriani sono in grado di determinare con precisione dove e quando posizionare gli alveari o quando iniziare l’estrazione del miele, in modo da ottenere il carattere tipico e l’elevato grado di purezza del nettare. Queste pratiche concorrono a determinare il carattere fortemente monofloreale del miele. In sostanza, la specificità delle condizioni pedoclimatiche della zona di produzione, l’esperienza pluriennale degli apicoltori e la tradizione di produzione, risalente all’inizio del secolo scorso e tramandata di generazione in generazione, fanno sì che il miele “Istarski med” / “Istrski med” sia un prodotto riconoscibile dai consumatori.