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La riduzione della produzione a livello nazionale ed europeo ha determinato l’aumento dei prezzi all’origine

Nella prima parte del 2024, l‘economia internazionale ha continuato a crescere a un buon ritmo, con l’inflazione che ha rallentato più rapidamente del previsto. Tuttavia, l’incertezza legata ai conflitti in Ucraina e nella Striscia di Gaza, insieme ai rischi associati al transito delle navi commerciali attraverso il Canale di Suez, rimane elevata. In questo contesto complesso, tutti i principali indicatori economici suggeriscono una moderazione nelle prospettive di crescita.

Le anomalie climatiche hanno colpito duramente la filiera dei prodotti ortofrutticoli, non solo in Italia, ma anche nei principali Paesi produttori. Questi eventi atmosferici avversi hanno avuto un impatto significativo sulle rese di produzione nei campi, causando una riduzione dell’offerta disponibile.

Nel primo trimestre 2024, è diminuito l’indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per i prodotti ortofrutticoli sia rispetto all’ultimo trimestre del 2023 (-1,2%) sia su base annua (-2,3%). In particolare, si sono ridotti i prezzi dei prodotti energetici (-3,6% congiunturale e -8,8% tendenziale); sono diminuiti anche i prezzi dei concimi e dei fertilizzanti, -4,1% su base annua. Di contro crescono su base annua i prezzi di sementi e piantine (+5,4%), manodopera (+0,6%) e le tariffe delle lavorazioni conto terzi (+2%).

Nello stesso periodo, i prezzi all’origine dei prodotti ortofrutticoli sono aumentati dell’8% su base annua essenzialmente a causa della riduzione della produzione a livello nazionale ed europeo. Il tasso annuo di rivalutazione dei prezzi è positivo per entrambi i macro-aggregati: +6% per frutta e agrumi e +10% per ortaggi e patate.

Per gli agrumi, i prezzi sono calati dell’8%, ma nell’aggregato si è registrata la flessione delle quotazioni delle arance (-10%) e dei limoni (-22%) mentre sono cresciuti i prezzi di clementine (+23%) e mandarini (+11%). I listini della frutta in guscio sono risultati in aumento del 15%, tra la frutta fresca sono aumentate le quotazioni di pere (+62%), mele (+16%) e kiwi (+53%). Tra gli ortaggi, si registrano i maggiori rincari per: radicchi (+88%), carote (+68%), patate (+59%), cipolle (55%), asparagi (+17%) e carciofi (+24%). Di contro, riduzioni di prezzo sono state riscontrate per melanzane (-39%), pomodori (-18%), peperoni (-22%), cavoli e cavolfiori (-14%), insalate (-8%), zucchine (-6%) e cetrioli (-18%).

Le vendite al dettaglio sul mercato domestico, nel primo trimestre 2024, la spesa delle famiglie per gli ortofrutticoli ha registrato un aumento del 2,1% su base annua. Tale incremento è frutto però esclusivamente dell’aumento dei listini al dettaglio (+6,4%) mentre le quantità acquistate si sono ridotte del 4,1%. Le riduzioni degli acquisti hanno riguardato agrumi (-8%), frutta fresca (-6%) e patate (-6%) mentre sono rimasti stabili gli acquisti di ortaggi (+0,4%) e sono risultati in aumento gli acquisti di frutta in guscio (+4%). Il rincaro dei listini al dettaglio ha determinato la crescita della spesa per patate (+10%), frutta fresca e ortaggi (+4%).

Per quanto concerne gli scambi con l’estero, nel 2023 si è registrato il miglioramento su base annua del saldo della bilancia commerciale ortofrutticola che è cresciuto da 2.723 a 2.892 milioni di euro (+6%) soprattutto grazie all’aumento del prezzo medio all’export (+13%) che ha permesso di incrementare gli introiti nonostante la riduzione delle quantità spedite (-2%). Sul fronte delle importazioni, sono aumentati della stessa entità sia la spesa sia i quantitativi importati (+11% circa entrambi), evidenziando una sostanziale stabilità dei valori medi all’import (+0,4%). Nel mese di gennaio 2024, per il comparto ortofrutticolo si è registrata una contrazione del 5% surplus che scende a 326 milioni di euro contro 342 milioni di euro di gennaio 2023, in ragione del maggiore incremento delle importazioni (+20% circa in valore e volume) rispetto alle esportazioni (+11% dell’export in valore e +6% circa in quantità).

Font: ISMEA