Un libro da regalare: “Natali d’Italia”
Panettoni, pandori e panforti sono solo la consumistica punta dell‘iceberg di una tradizione rigogliosa e casalinga: quella dei pranzi di Natale italiani. Il musicista e copywriter pubblicitario Stanislao Porzio, in “Natali d’Italia. Le regioni a tavola nei racconti di chi ci è nato” (Guido Tommasi, Milano 2005, 150 p., € 13,00), raccoglie ricette e ricordi, tradizioni e aneddoti natalizi dalla viva voce di professionisti del settore e di persone comuni, amanti della tavola.
Il 25 dicembre per alcune persone, il 24 per altre rappresentano nel nostro Paese le ricorrenze di punta della gastronomia tradizionale, in memoria dei tempi in cui la cucina poteva lasciarsi andare alla fantasia e all‘abbondanza solo nelle feste comandate. Alla quantità fa riscontro la varietà, grazie alla straordinaria esuberanza delle nostre culture locali. “Natali d‘Italia. Le regioni a tavola, nei racconti di chi ci è nato” (Guido Tommasi, Milano 2005, 150 p., € 13,00), però, non è il solito libro di ricette. Ne contiene molte, e perfettamente realizzabili, ma il suo scopo fondamentale è raccontare. Raccontare le tradizioni del Natale a tavola regione per regione, così come ce le tramandano i libri, ma – ed è la sua novità più esclusiva – anche come ce le descrivono persone in carne ed ossa, dalla viva voce delle quali Stanislao Porzio ha raccolto storie, consuetudini e aneddoti, oltre che menu e ricette.
Le persone intervistate, tutte accomunate dall‘interesse per la cucina tradizionale, talvolta professionisti del settore (giornalisti gastronomici, cuochi, ricercatori) ma più spesso semplici appassionati, hanno aderito volentieri a questo invito alla narrazione per il piacere raccontare il proprio Natale e di conoscere quello altrui.
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