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L’europa adotta misure severe per rallentare il virus dell’influenza aviaria

Attivato in Italia il numero verde 1500 per informazioni sull'argomento. Intanto in Europa vi è un aumento della sorveglianza, senza però cedere al panico.
Sono le raccomandazioni dell'Organizzazione per la salute animale dopo la scoperta di casi di influenza aviaria su uccelli selvatici in Grecia e in Italia.
Tuttavia, il virus H5N1 entrato per la prima volta nei paesi dell'Unione europea appartiene secondo le autorità italiane alla variante più patogena. Sia in Bulgaria che in Grecia che nelle regioni dell'Italia meridionale sono state adottate rigide misure preventive con lo scopo di evitare o ritardare il più possibile, quello che i ricercatori chiamano il "salto di genere". Una eventualità ritenuta possibile ma non per l'immediato, come dice il professor Giovanni Rezza.
"Il grande rischio nasce dal fatto che questo virus passando dagli animali all'uomo possa diffondersi da una persona all'altra. Fino a che non si registrerà una mutazione che renda il virus trasmissibile, il rischio è potenziale ma non reale".
L'Organizzazione mondiale per la salute animale ha anche confermato che il ceppo virale isolato in Europa e Africa è lo stesso di quello asiatico. Secondo i dati disponibili, sono 169 le persone contagiate in tutto il mondo. Di queste 91 sono morte.

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Bruxelles aumenta le misure e le raccomandazioni per prevenire la possibilità di una pandemia legata al diffondersi del virus dei polli.

MISURE CONTRO RISCHIO – Il Comitato veterinario dei 25 indica "il rafforzamento delle misure di bio-sicurezza", citando, per le aree a maggior rischio, "la protezione al coperto degli allevamenti di pollame". Ricorda inoltre alcuni "criteri" chiave da considerare ai fini del contagio, quali "l'ubicazione degli allevamenti nei punti di transito delle correnti migratorie degli uccelli", "la distanza degli allevamenti dalle paludi ad alta concentrazione degli uccelli migratori", "la permanenza del pollame, o altri volatili di allevamento, in posti all'aperto". Tutti gli Stati membri dovranno "informare entro il 5 novembre la Commissione Ue sulle misure prese".

PRECAUZIONI PER TURISTI – Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha incluso la Turchia nella lista di paesi nei quali si consiglia ai viaggiatori di prendere alcune precauzioni e che comprende anche il Vietnam, la Tailandia, la Cambogia, l'Indonesia, il Laos, la Cina, il Kazakhstan, la Mongolia e il territorio della Federazione russa ad est dei Monti Urali. Nella lista non è invece indicata la Romania.

CACCIA – La Commissione Ue non ritiene necessario per ora imporre a livello europeo un bando della caccia sui territori nazionali e lascia agli Stati membri anche la scelta delle zone a rischio in cui limitare o impedire i contatti tra il pollame vivo e gli uccelli selvatici. I veterinari Ue consigliano tuttavia ai cacciatori il rispetto misure di igiene mentre toccano la selvaggina, specie se a contatto con uccelli migratori.

FONDO UE DI SOLIDARIETA' – La Commissione rilancia l'idea di estendere il fondo di solidarietà utilizzato per le catastrofi naturali per aiutare gli Stati membri nelle spese sostenute per affrontare una eventuale pandemia da influenza dei polli. I finanziamenti potrebbero essere inseriti nel futuro bilancio 2007-2013 e potrebbero sostenere, in particolare, spese per vaccini e antivirus.

VACCINAZIONI – La Commissione raccomanda agli stati membri di aumentare il numero delle vaccinazioni contro l'influenza stagionale, soprattutto nelle fasce più a rischio come misura di prevenzione per una pandemia.

Ansa.it