Con il nuovo Fondo, sviluppo sostenibile del settore europeo della pesce
Bruxelles – La Commissione ha accolto favorevolmente la decisione presa lo scorso 19 giugno 2006 dal Consiglio dei ministri della pesca di adottare il regolamento sul Fondo europeo per la pesca (Fep), da essa proposto nel luglio 2004.
Questo Fondo, che dal 1° gennaio 2007 sostituirà l´attuale Strumento finanziario di orientamento della pesca (Sfop), è stato concepito in modo da garantire lo sviluppo sostenibile del settore europeo della pesca e dell´acquacoltura.
Il Consiglio ha adottato la maggior parte delle proposte chiave presentate dalla Commissione. Il risultato è un fondo che sosterrà il settore nel processo di adattamento volto a rendere la flotta maggiormente competitiva e che promuoverà misure destinate alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente.
Il Fep aiuterà inoltre le comunità di pescatori più duramente colpite dai cambiamenti a diversificare le proprie attività economiche.
Le misure volte a permettere che il settore continui ad accedere alla manodopera qualificata di cui ha bisogno beneficeranno di un sostegno rafforzato.
Il Fep sarà dotato di un bilancio globale di circa 3,8 miliardi di euro per un periodo di sette anni. Tutti i rami del settore potranno beneficiare di un aiuto finanziario: le attività di pesca marittime e continentali, le imprese acquicole, le organizzazioni di produttori, il settore della trasformazione e della commercializzazione come pure le zone di pesca.
“Questo accordo rappresenta il giusto equilibrio tra un aiuto al settore che consenta a quest’ultimo di recuperare e mantenere la propria competitività e un sostegno ad attività di pesca e di acquacoltura sostenibili e maggiormente rispettose dell’ambiente. Il Fep offrirà inoltre un sostegno per aiutare le zone dipendenti dalla pesca a diversificare le proprie attività economiche”, ha dichiarato il Commissario per la pesca e gli affari marittimi Joe Borg.
Le nuove misure adottate contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi chiave della politica comune della pesca approvati nel quadro della riforma del 2002, inclusi quelli relativi alla soppressione degli aiuti pubblici che in passato hanno contribuito ad aumentare la capacità di pesca. Il nuovo Fondo si articolerà attorno a cinque priorità fondamentali: aiutare la flotta ad adattare la capacità e lo sforzo di pesca alle risorse alieutiche disponibili; sostenere i vari rami del settore; fornire un aiuto alle organizzazioni che rappresentano l´interesse collettivo del settore; favorire lo sviluppo sostenibile delle zone dipendenti dalla pesca; nonché fornire un´assistenza tecnica agli Stati membri per facilitare la fornitura di aiuto. La ripartizione dei fondi tra i diversi assi prioritari spetterà agli Stati membri. Benché molte misure attualmente previste dallo Sfop continuino nell’ambito del nuovo Fondo, verrà anche introdotta una nuova serie di meccanismi innovativi per rispondere all´evoluzione delle necessità del settore. Si tratterà in particolare di misure volte ad accompagnare l´attuazione dei piani di ricostituzione e ad incoraggiare l´adozione di metodi di pesca più selettivi, parallelamente al finanziamento di strategie locali a favore dello sviluppo sostenibile nelle zone di pesca. Il nuovo fondo prevede un aiuto rafforzato per le attività di pesca continentali e l’acquacoltura rispettosa dell’ambiente. Gli Stati membri potranno inoltre beneficiare di modalità di attuazione semplificate e di una maggiore flessibilità nell´applicazione dei criteri di ammissibilità, che potranno così essere più facilmente adeguati alle esigenze delle industrie nazionali. In futuro, gli Stati membri saranno tenuti ad elaborare un piano strategico nazionale per tutto il settore della pesca e l´integrità dell´aiuto sarà trasmessa tramite un programma nazionale Fep unico e non, come spesso accadeva in passato, tramite una varietà di programmi differenti. Il regolamento contiene una serie di misure e modifiche introdotte nel corso del processo di adozione da parte del Consiglio, in particolare: un aiuto alla sostituzione dei motori per ragioni di sicurezza e di efficienza dei consumi, purché la forza motrice delle navi interessate resti equivalente o venga ridotta, in funzione delle dimensioni e del tipo di navi; un aiuto rafforzato e compensazioni in caso di cessazione temporanea o definitiva delle attività di pesca, ora estesi anche ai casi di destinazione delle navi ad attività diverse dalla pesca o alla realizzazione di scogliere artificiali, alla chiusura di industrie della pesca per ragioni di sanità pubblica o a causa di un’elevata concentrazione di novellame o di riproduttori; nonché un aiuto al settore dell´acquacoltura, della trasformazione e della commercializzazione, che includa tra i beneficiari anche le imprese di medie dimensioni e qualche grande impresa, benché la priorità debba ancora essere accordata alle piccole e microimprese.