Con i biocarburanti gli agricoltori come i petrolieri
Dupont e Bp hanno annunciato il 22 giugno la creazione di una partnership volta allo sviluppo, alla produzione e alla commercializzazione di biocarburanti di nuova generazione che contribuiranno a soddisfare la crescente domanda globale di carburanti rinnovabili nei trasporti. Dupont e Bp collaborano gia´ dal 2003 allo sviluppo di biocarburanti avanzati in grado di aiutare a superare i limiti di quelli esistenti. La collaborazione e´ ora giunta alla fase in cui il primo prodotto puo´ essere immesso sul mercato. La strategia congiunta delle societa´ consiste nell´offrire biocarburanti avanzati che possano ampliare la gamma di fonti energetiche disponibili e accelerare il passaggio ai carburanti rinnovabili nei trasporti, così da ridurre le emissioni totali di gas a effetto serra. Le societa´ si avvalgono delle superiori capacita´ di Dupont nel campo delle biotecnologie e della bioproduzione e delle competenze nella tecnologia dei carburanti e nella conoscenza del mercato di Bp. Grazie a questo know-how, le due societa´ puntano a diventare leader mondiali nello sviluppo, produzione e crescita di mercato dei biocarburanti avanzati, che oggi rappresentano meno del 2% dei carburanti globali per trasporti. Le proiezioni attuali indicano che in futuro i biocarburanti potrebbero costituire una parte significativa del mix di carburanti per trasporti, fino a toccare il 30% in mercati chiave. Il primo prodotto ad essere commercializzato sara´ il biobutanolo, il cui lancio, come bio-componente della benzina, e´ previsto nel Regno Unito nel corso del 2007. Dupont e Bp stanno collaborando con British Sugar, una sussidiaria di Associated British Foods plc, per la conversione del primo impianto di fermentazione dell´etanolo del Paese alla produzione di biobutanolo. La capacita´ produttiva globale sara´ incrementata in base alla domanda del mercato. E´ attualmente in corso uno studio di fattibilita´, in collaborazione con British Sugar, per valutare la possibilita´ di costruire impianti di maggiore capacita´ nel Regno Unito. "Dupont e´ assolutamente convinta che la biologia ci aiutera´ a ridurre la nostra dipendenza globale dai carburanti fossili", afferma Charles O. Holliday, Jr. , Dupont Chairman and Chief Executive Officer. "Oggi dimostriamo che il potenziale scientifico di Dupont e´ in grado di fornire soluzioni sostenibili, rinnovabili e al passo con le reali esigenze dell´umanita´. Il biobutanolo non e´ che l´inizio dello sviluppo di soluzioni innovative di Dupont per la trasformazione delle economie globali, mediante il potenziamento dell´uso di risorse rinnovabili e dei processi naturali per offrire prodotti che possano rendere il mondo migliore, piu´ sicuro e piu´ sano". "Bp ha una lunga tradizione di ricerca e offerta di metodologie atte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, sia a livello di impianti che di prodotti", afferma Lord Browne, Ceo di Bp. "Il settore dei trasporti e´ un´area importante, poiche´ rappresenta circa il 20% delle emissioni globali; pertanto, nel breve e medio termine il crescente tenore di biocomponenti nei carburanti costituira´ una delle poche e reali possibilita´ di progresso in quest´area su scala globale". Entrambe le societa´ riconoscono che sebbene gli attuali bio-componenti si siano dimostrati un´eccellente piattaforma di lancio per i biocarburanti e continueranno a svolgere un ruolo essenziale anche in futuro, esistono ancora questioni aperte per quanto riguarda una maggiore penetrazione del mercato. Specifiche aree di possibile miglioramento sono la compatibilita´ con i carburanti esistenti e i sistemi di distribuzione, la possibilita´ di miscelare biocarburanti in concentrazioni piu´ elevate senza dover apportare modifiche al veicolo, e una maggiore economicita´ dei prodotti. Questa nuova generazione di biocarburanti contribuira´ al conseguimento di questi obiettivi. Il biobutanolo ha una bassa pressione di vapore e tolleranza alla contaminazione dell´acqua nelle miscele di benzina, che ne facilita l´utilizzo negli attuali canali di rifornimento e di distribuzione della benzina. Il biobutanolo puo´ essere miscelato alla benzina a maggiori concentrazioni rispetto ai biocarburanti esistenti, senza la necessita´ di modificare i veicoli; inoltre offre un risparmio di carburante piu´ elevato rispetto alle miscele di benzina-etanolo, migliorando così l´efficienza energetica e riducendo il consumo per litro. Il biobutanolo potenzia anche la resa delle miscele di etanolo e benzina riducendo, tra l´altro, l´impatto dell´etanolo sulla pressione del vapore, uno dei motivi che limitano un piu´ ampio uso dell´etanolo negli attuali canali di distribuzione della benzina. La produzione di biobutanolo si basera´ inizialmente su una tecnologia esistente per consentire una rapida introduzione nel mercato. La seconda fase, gia´ in atto, prevede lo sviluppo di un nuovo processo biotecnologico, basato su una piu´ elevata tecnologia di conversione. Per la produzione del biobutanolo saranno utilizzate numerose materie prime come zucchero di canna o di barbabietola, mais, frumento, o manioca e, in futuro, materie prime cellulosiche derivanti dai cosiddetti "raccolti di energia" a rapida crescita, come diversi tipi di erba, o "sottoprodotti agricoli" come la paglia e il gambo di pannocchia. Poiche´ la produzione del biobutanolo e´ simile a quella dell´etanolo e sfrutta le stesse materie prime, gli impianti di produzione dell´etanolo esistenti possono essere convertiti alla produzione di biobutanolo. Il biobutanolo offrira´ significativi vantaggi rispetto ai carburanti per trasporti derivati dal petrolio, riducendo le emissioni complessive di gas a effetto serra nell´ambiente. I biocarburanti contribuiranno a mantenere e forse anche a ridurre il volume globale di emissioni di anidride carbonica immesse nell´atmosfera. Cio´ e´ dovuto al fatto che le piante utilizzate per produrre i biocarburanti, crescendo, assorbono anidride carbonica, mentre i biocarburanti che ne derivano emettono per lo piu´ la stessa quantita´ di anidride carbonica prodotta dalla combustione dei carburanti fossili tradizionali. Sebbene anche nella produzione di biocarburanti vengano generati gas a effetto serra, la quantita´ totale prodotta e´ comunque inferiore a quella generata con l´uso dei tradizionali carburanti fossili. Questa partnership e´ coerente con la strategia di Dupont di conseguire una crescita sostenibile incrementando il valore per gli azionisti e la comunita´ in cui opera, ma riducendo al contempo l´impatto ambientale lungo le catene del valore. Dalle sementi, ai prodotti per la protezione dei raccolti, fino alla tecnologia dei biocarburanti di prossima generazione, con Dupont Biofuels l´azienda intende offrire una vasta gamma di nuovi prodotti e soluzioni di trasformazione che porteranno a una piu´ rapida adozione dei biocarburanti e ne faranno crescere i volumi di vendita in tutto il mondo. Per attuare tale strategia, la societa´ conduce da oltre 10 anni una ricerca di punta sulle biotecnologie. Nel 2003, l´Epa, ente statunitense per la tutela dell´ambiente, ha conferito a Dupont il premio annuale "Presidential Green Chemistry Award" per la ricerca che ha portato allo sviluppo di Bio-pdo, il suo primo prodotto di origine biologica. La partnership con Bp estende le capacita´ tecnologiche dimostrate con Bio-pdo a un mercato che offre ancora maggiori e piu´ pressanti opportunita´ di crescita per i biocarburanti. La decisione di Bp di destinare risorse significative all´aumento della disponibilita´ di biocarburanti e´ in linea con la strategia della societa´ di individuare per il futuro carburanti a basso tenore di carbonio o rinnovabili. Tale decisione fa seguito all´annuncio della societa´ di istituire Bp Alternative Energy, un business dedicato alle energie alternative operante nel settore dell´energia solare, eolica, da idrogeno e negli impianti di cogenerazione a ciclo combinato (Ccgt), e di creare un ramo d´azienda per i biocarburanti all´interno del propria Bu Refining & Marketing. La societa´ ha altresì annunciato di recente l´intenzione di finanziare un istituto per le bioscienze energetiche sito presso un primario istituto accademico, il primo istituto del genere al mondo.