MIPAAF: Varato il decreto sui nuovi Prodotti tradizionali
I Prodotti Agroalimentari Tradizionali rappresentano un biglietto da visita dell'agricoltura italiana e campana di qualità. Con il termine prodotti tradizionali s'intendono quei prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni.
Il sistema dei prodotti tradizionali è regolamentato dal decreto del 18 luglio 2000.
L'Italia vanta oltre 5000 prodotti tradizionali; lo comunica il rappresentante della Direzione della Qualita’ del Mipaaf, Rosario Lopa, a margine della presentazione del decreto Ministeriale sull’aggiornamento dei Prodotti Tradizionali varato dal Direttore Generale del Mipaaf,dott.sa Laura La Torre. L'elenco aggiornato a luglio 2006 dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni italiane – spiega Lopa – è riportato nel decreto di luglio 2006 del Mipaf, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a firma del Direttore Generale della Qualità, Laura La Torre.
I prodotti tradizionali agro-alimentari, insieme ai prodotti DOP e IGP, ai vini DOC e DOCG ei vini IGT e ai prodotti meritevoli di riconoscimento comunitario per la cui realizzazione si usano materie prime di particolare pregio, – sottolinea l’esponente del Mipaaf – rientrano tra i prodotti tipici e sono oggetto di particolare attenzione da parte dei governi locali, regionali, nazionali e dell'Unione Europa.
Sono ben 21 i prodotti campani che si vanno ad aggiungere ai 303 già presenti che testimoniano la particolare attenzione data al comparto Campano dalla Direzione Generale della Qualita del Mipaaf.
Busecchia, sugna nella vescica, broccolo friariello di Napoli, carciofo pagnatella-rosso, castagne infornate, castagne moscie, fagiolo a formella, fungo porcino del vulcano di roccamonfina, mais spiga bianca, peperoncino napoletano, papaccelle riccie, cavolo greco, zucca lunga di Napoli, confettone, fusillo puritano, guanto caleno, palme di confetti, pane di calitri, pizza figliata, scazzatiello, sciusciello)
I prodotti agroalimentari – ha concluso Lopa – le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni.(D.M. 18 luglio 2000), rappresentano il volano dell’economia del nostro territorio.