Torino, capitale del “Barolo”
Sotto l’insegna del successo si è aperto l'ormai consueto appuntamento che vede il Barolo presentarsi nella nuova annata nello storico ambiente di Palazzo Barolo.
" Quest’anno è stata messa in commercio la seconda annata del nuovo millennio (annata 2002) – dichiara il Presidente dell' Enoteca Regionale del Barolo Luigi Cabutto – un evento enologico importante per la scrupolosità e la correttezza con le quali il vino è andato in bottiglia. Questa nuova produzione si presenta in modo ottimale, pieno delle caratteristiche organolettiche tipiche di un’annata che sarà ricordata per la violenta grandinata che era capitata nel settembre 2002 e che aveva cancellato – conclude il Presidente – gran parte degli storici crus del Barolo mantenendo salve solo alcune pregiate coltivazioni."
Tornare a Palazzo Barolo rimane come sempre un omaggio alla città di Torino, che sta nel tempo a testimoniare il legame centenario che unisce il nuovo “ rinascimento del vino” in atto su queste Colline a quel Palazzo di famiglia dei Marchesi Falletti che hanno creduto, nel corso dei decenni dell’ Ottocento, nella grandiosità di questo vino e lo hanno fatto conoscere presso le grandi corti europee. Di lì è iniziata la fortuna del vino Barolo, complice la Casa Regnante Savoia che sulle colline di Langa aveva instaurato una sperimentazione sul vitigno Nebiolo ed acquistato prestigiose cantine per la sua vinificazione. Torneranno così nei Saloni del Palazzo Barolo i centoventi Produttori degli Undici Comuni di Langa, che il Disciplinare dice sono ammessi a produrre uve Nebbiolo da Barolo (Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Roddi, Serralunga d’Alba e Verduno).
Sono milleseicento ettari vitati per circa cinque milioni di bottiglie prodotte nell’ultima vendemmia che ha visto dimezzata la sua produzione secondo la correttezza che il Barolo non può mentire e non promette mai quello che non può mantenere. La sua produzione è interamente affidata alla natura, all’andamento climatico, alla produzione in vigna e soprattutto alla correttezza e alla serietà dei vignaioli di Langa.
Torino come sempre ha risposto con grande entusiasmo a questo invito.
Autorità Civili e Militari, giornalisti ed appassionati hanno letteralmente preso d'assalto le sale del Palazzo per condividere le stesse emozioni dei Vigneron, in questi giorni impegnati nella vendemmia, unitamente ai loro vini generosamente offerti all'assaggio dopo la relazione tecnica sull'annata di Renato Boglione.
Al banco le degustazioni sono state guidate dai sommelier della FISAR
(Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori).
L' opinionista Barbara Ronchi della Rocca ha impreziosito l'evento con riflessioni sui percorsi storici che vedono il Barolo protagonista nelle grandi tavole del mondo.
Il giornalista/sommelier Roberto Rabachino, direttore della storica rivista Il Sommelier, ha presentato la manifestazione.