La farina di castagne della Val di Bisenzio, Dop?
Per la costituzione del futuro consorzio della castagna in Val di Bisenzio e del disciplinare di produzione per la farina di castagne DOP si è ormai in dirittura d’arrivo. Durante un'assemblea pubblica voluta dalla Comunità Montana su questi temi, erano presenti 35 tra titolari di aziende agricole o semplici proprietari di castagneti tutti molto interessati agli sviluppi di queste iniziative. Presente il Presidente della Comunità Montana Marco Ciani, quasi tutti gli assessori della giunta, il sindaco di Cantagallo Ilaria Bugetti, gli amministratori del Comune di Vernio, Emanuele Pacini consigliere provinciale della Margherita e Presidente della Commissione Agricoltura della Provincia di Prato, e i rappresentanti delle sue associazioni di categoria, la Coldiretti e La Cia ( Confederazione Italiana Agricoltori).
Da questa assemblea è emersa l’indicazione di cercare da subito un gruppo di lavoro che nelle prossime settimane abbia il compito di elaborare nei dettagli il disciplinare di produzione per l’ottenimento della Farina di castagne della Val di Bisenzio DOP e di verificare le modalità per la costituzione di un consorzio o di una associazione di produttori. Ne faranno parte Luca Maccelli responsabile agricoltura della Comunità Montana, i rappresentanti delle due associazioni di produttori, le imprese agricole di Luicciana, Cavarzano e Migliana che sono le aree della vallata più vocate alla castanicoltura e per la parte del disciplinare ci sarà anche la consulenza di Slow Food di Prato.
“E’ stata una riunione importante e positiva – ha commento Marco Ciani Presidente della Comunità Montana – soprattutto perché abbiamo definito insieme a tutti i produttori delle linee pratiche per arrivare al disciplinare per la DOP e alla creazione di un consorzio oppure di una associazione di produttori perché è chiaro che certe iniziative hanno successo solo se siamo tutti uniti, istituzioni, associazioni e imprenditori”.
Il Presidente ha poi ribadito che la Comunità Montana sarà il primo fautore e socio di questo futuro soggetto e che questo progetto rientrerà nel Piano di Sviluppo Rurale per il prossimo triennio. “Mettereno a disposizione i bellissimi castagneti di Cave e Celiano situati all’interno della Riserva Naturale dell’Acquerino Cantagallo e avremo come logo il marchio “Castagne della Val di Bisenzio” realizzato lo scorso anno insieme dal grafico e disegnatore Ro Mercenaro”.
Intanto l’Asel Ricerche di Prato,
(L’Agenzia di Servizi per le Economie Locali, sta iniziando il monitoraggio delle aree vocate alla castanicoltura in Val di Bisenzio con l’obiettivo di individuare i castagneti da frutto e delimitare quelle zone che necessitano di interventi come la ripulitura. Inoltre la Comunità Montana insieme al Comune di Cantagallo stanno lavorando per il progetto di Casale, l’edificio rurale vicino Cantagallo che sarà ristrutturato e diventerà la sede del consorzio e centro di commercializzazione della castagna e dei suoi prodotti.
“Tutto questo, unito all’acquisto del mulino della Badia di Montepiano, – ha concluso Marco Ciani – ci deve dare la spinta per fare della castagna il nostro prodotto di punta per quanto riguarda lo sviluppo dell’agro-alimentare in Val di Bisenzio”.
Una ricetta tipica: il castagnaccio
Preparazione
Sciogliere bene con acqua 400 g. di farina di castagne della Val di Bisenzio, aggiungere 100 g. di pinoli, 100 g. di uvetta e un pizzico di sale. Ungere con olio d'oliva una tortiera (diametro 24 cm. altezza 5 cm. ) Versare l'impasto nella tortiera, aggiungere qualche ciuffetto di rosmarino e fare un bel "C" d'olio sulla superficie
Infornare nel forno già caldo (180°) e cuocere per circa 45 minuti. Il castagnaccio è cotto quando la superficie si screpola. Togliere dal forno e far raffreddare.
Si può servire con ricotta fresca spalmata sopra o anche con una bella spolverata di vaniglia o di cacao, o con entrambi