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L’obesità è un problema diffuso : ne discute il Parlamento europeo

L'Europa mangia troppo e mangia male. Al contrario di quanto si pensa, l'obesità è un problema che ci riguarda da vicino, non più uno stereotipo legato solamente ai fast food americani. Se prendiamo i 27 Stati membri dell'Unione europea (Ue), sono 14 milioni i bambini in sovrappeso e 3 milioni gli obesi. In alcuni Stati membri, addirittura, la metà della popolazione adulta risulta in sovrappeso e di questi il 20-30% è seriamente candidato all'obesità.
L'obesità è divenuta un'epidemia europea, che colpisce in particolare la popolazione giovane, come afferma una relazione del Parlamento europeo al voto prossimamente. Il rimedio, si legge, va cercato in una migliore informazione dei consumatori, nell'istruzione, in cibi adeguati nelle scuole e soprattutto tanta attività sportiva.

L'apparenza inganna

Spesso l'obesità e in genere l'essere in sovrappeso fa erroneamente subito pensare alla linea. In realtà, il problema principale è ben più serio. Il sovrappeso e di conseguenza l'obesità sono due delle principali cause di gravi malattie, come ad esempio quelle cardiovascolari, il diabete, l'ipertensione o addirittura certi tipi di tumori. Le ragioni di questa epidemia moderna vanno ricercate nella sovralimentazione e in una vita troppo sedentaria.

Le cifre al riguardo sono allarmanti, in alcune parti dell'Unione europea gli uomini obesi sono circa il 27% mentre le donne toccano quota 38%. Anche il numero dei bambini in sovrappeso è in costante aumento, si parla attualmente di 400.000 nuovi casi l'anno.

Tale situazione, ovviamente, si riflette anche sulla spesa sanitaria, con costi che incidono per il 7% dell'intera spesa medica nell'Ue.

Dieta sana e attività fisica

Nella sessione plenaria di febbraio prossimo, il Parlamento europeo contribuirà al dibattito sul tema votando una relazione d'iniziativa affidata al deputato belga Frédérique Ries (gruppo dell'Alleanza dei democratici e dei liberali) dal titolo "Promuovere le diete sane e l'attività fisica: una dimensione europea nella prevenzione di sovrappeso, obesità e malattie cronache". Il testo, segue il libro verde della Commissione europea pubblicato nel 2005, che aveva aperto il dibattito pubblico a livello europeo sul tema dell'obesità e sulle malattie ad essa correlate.

Fra le varie raccomandazioni indirizzate agli Stati membri, spiccano il riconoscimento ufficiale dell'obesità come malattia cronica, la promozione dell'attività fisica nelle scuole, la necessità di una campagna informativa esaustiva e di maggiori fondi per garantire un'alimentazione sana nelle mense scolastiche.

La relazione, inoltre, sottolinea l'importanza dei media come mezzo d'insegnamento per diffondere i corretti dettami nutrizionali e consigliare i consumatori, mentre chiede alla Commissione europea di proporre un testo legislativo qualora l'approccio dell'autoregolazione dovesse fallire.

Attenzione all'etichetta

Il Parlamento europeo è da tempo impegnato sul tema della salute e recentemente ha affrontato l'aspetto nutrizionale, adottando lo scorso maggio un testo legislativo della deputata italiana Adriana Poli Bortone (gruppo dell'Unione per l'Europa delle nazioni) che cerca di disciplinare l'etichettatura dei prodotti alimentari. "Vogliamo evitare, ha affermato la Poli Bortone, che il consumatore faccia i suoi acquisti attratto solo da un'etichetta ingannevole. Vedo sempre di più prodotti non salutari che si vantano di contenere calcio, potassio o altri elementi benefici, ma che in realtà hanno soltanto grassi e zuccheri. Lo stesso, ha concluso la deputata, vale per alimenti che sbandierano bassi contenuti di zucchero e pochi grassi, ma che poi sono pieni di altre sostanze dannose.

Nel mirino, sono finite le indicazioni spesso fuorvianti del tipo "senza calorie" o "ricco di fibre o vitamine" o "leggero", che sovente hanno un maggiore impatto sul consumatore rispetto alle indicazioni nutrizionali riportate sul prodotto. Queste diciture, sempre più presenti sulle etichette, possono influenzare le scelte d'acquisto degli alimenti. Lo scopo del regolamento è quello di garantire un elevato livello di tutela della salute dei consumatori, facilitarne la scelta e migliorare la libera circolazione delle merci nell'Unione.

Dopo il compromesso fra Parlamento e Consiglio, già a metà di quest'anno il regolamento europeo andrà in vigore, con l'introduzione, fra le altre cose, di nuove regole che preverranno la promozione dei cibi ricchi di zucchero, grassi o sale, richiedendo prove scientifiche di supporto. Inoltre, tutte le nuove affermazioni riportate sulle etichette dei cibi avranno bisogno, d'ora in avanti, dell'approvazione dell'Autorità europea per la sicurezza degli alimenti (EFSA).

"Una dieta sana e bilanciata è un prerequisito per una buona salute e i singoli prodotti hanno un impatto relativo nel contesto di una dieta generale", si legge nel testo del Parlamento europeo.