L’Italia è il maggior produttore europeo di riso
Sono circa 14 milioni e mezzo i quintali di riso che l’Italia ha prodotto nel 2005: è questo il dato che conferma la prima posizione del nostro paese nella classifica dei paesi europei produttori di riso.
L’Accademia Italiana della Cucina è partita da questo dato, nel convegno che si è svolto a Carpi l’8 e il 9 Giugno scorsi dal titolo “Il riso tra storia e gastronomia”, per affrontare un tema molto caro al primo settore. Gli altri riguardano l’esportazione: il riso italiano ha raggiunto i 24 paesi dell’Unione Europea con oltre 5 milioni di quintali; la Francia ha richiesto il quantitativo maggiore (1,2 milioni di quintali), seguita da Germania e Regno Unito. I paesi extraeuropei hanno invece importato quasi 900 mila quintali all’interno delle loro frontiere.
Altro dato che sorprende è il consumo interno del cereale, che si attesta sui 5 kg pro capite e che supera di parecchio la media europea (4,1 kg). Tra le regioni in cui il riso è maggiormente consumato, poi, ci sono Piemonte, Lombardia e Veneto, quelle in cui la coltivazione è molto diffusa.
Il convegno, oltre a delineare la situazione attuale del secondo cereale più coltivato al mondo, aveva lo scopo di tracciare le prospettive future della coltivazione del riso, con particolare attenzione alla qualità. “I risotti non sono un piatto – afferma infatti Maurizio Campiverdi, delegato di Bologna San Luca dell’Accademia Italiana della Cucina – sono una costellazione gastronomica come la pasta e la pizza. I grandi risi italiani come Carnaroli, Arboreo, Baldo, Roma, e Violone Nano sono prodotti di qualità insostituibili. Bisogna promuovere l’uso di questi risi e monitorare che i ristoranti italiani, anche all’estero, li utilizzino nella preparazione dei risotti che solo allora saranno degni della nostra tradizione”.
Alessandro Tibaldeschi