L’extravergine umbro conosciuto in 8 “capitali” della regione
Concluso sabato 1° marzo a Bevagna, il ciclo d’incontri promossi dal Gal Valle Umbra e Sibillini, dedicati all’extravergine d’oliva e alla cultura del territorio. Frequentati in totale da circa 250 tra produttori, frantoiani, consumatori, appassionati, studenti e operatori del settore dell’accoglienza, gli incontri hanno coinvolto 8 città della Valle Umbra; da Trevi, a Foligno, Castel Ritaldi, Spoleto, Spello, Nocera Umbra, Bevagna, fino a S. Anatolia di Narco nel cuore della Valnerina. Grande soddisfazione per la riuscita della prima edizione itinerante di “Extravergine e Territorio” è stata espressa dal Nando Mismetti, Presidente del Gal Valle Umbra e Sibillini e dal Gal Valle Umbra e Sibillini, in prima fila nella promozione della cultura dei prodotti d’eccelleza della nostra terra e fulcro dell’organizzazione dell’intero ciclo di incontri. “E’ stato molto interessante – ha aggiunto Daniela Riganelli, che per Aiab Umbria e Città del Bio ha cooperato alla definizione di quest’iniziativa – incontrare tante realtà diverse e vedere come la ricerca di un’identità culturale può essere mediata da un prodotto d’eccellenza quale l’extravergine d’oliva e soprattutto può essere attivata con la sinergia tra tutte le realtà territoriali che si adoperano per promuoverla”. Tra tutti gli interventi in calendario, grande rilevanza formativa hanno assunto quelli rivolti agli studenti dell’Istituto Agrario di S. Anatolia di Narco e dell’Istituto Alberghiero di Spoleto; di enorme interesse per i produttori sono stati, invece, il convegno sull’olivicoltura a Trevi, il Corso introduttivo all’analisi sensoriale a Foligno e l’approfondimento sul Moraiolo a Spello tenuto da Giulio Scatolini, Capo Panel della Dop Umbria. Tra i più frequentati, con un centinaio di partecipanti, è stato l’appuntamento a Nocera Umbra presso l’Istituto Superiore Sigismondi, polo culturale della città, che ha coinvolto istituzioni scolastiche, amministrazione pubblica e Comunità Montana del Subasio in una discussione ad ampio raggio intorno alla Nostrale di Rigali, la cultivar tipica da cui si ricava un inimitabile olio dal profumo fruttato. Bevagna e Castel Ritaldi, infine, sono stati gli incontri dove alla cultura del “fare” in modo integrato con la natura, come vogliono le indicazioni dell’agricoltura biologica, è stata associata quella del “raccontare”, a partire dai bambini, tutta la ricchezza dell’extravergine d’oliva di questi territori. L’auspicio degli organizzatori, nel salutarsi dandosi appuntamento all’anno prossimo, è che questa prima candelina spenta da “Extravergine e Territorio” rappresenti solo l’inizio di un percorso sempre più ampio e strutturato per valorizzare la promozione dei “tesori” tipici locali umbri.