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“Debate Europe”: dar voce ai cittadini

Più partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell’UE
La Commissione europea desidera accrescere la partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell’UE. In una comunicazione intitolata “Debate Europe – valorizzare l’esperienza del Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito”, la Commissione prospetta un insieme di iniziative future volte a promuovere tra i cittadini di tutte le categorie un dibattito generale e permanente, sia a livello nazionale sia a livello UE, sul futuro dell’Unione europea.

Margot Wallström, vicepresidente della Commissione responsabile per le relazioni istituzionali e la strategia della comunicazione, ha dichiarato: “Le politiche dell’UE si ripercuotono sulla vita di ciascuno di noi, basti pensare ai regolamenti sui costi del roaming, alla libera circolazione delle merci e delle persone o a qualsiasi altra delle occasioni offerte dall’UE. Pertanto le politiche dell’Unione devono essere pienamente radicate nei partiti politici, nelle prassi democratiche nazionali e nel dialogo politico quotidiano. Esse devono essere discusse e dibattute in municipio, nelle assemblee regionali, nei parlamenti nazionali, nelle trasmissioni televisive e su Internet”.

La Commissione europea cofinanzierà nel 2008 e nel 2009 diversi progetti relativi alla società civile nel contesto di Debate Europe, sia a livello UE sia a livello nazionale. Oltre a portare avanti le iniziative di maggior successo intraprese nell’ambito del Piano D a partire dal 2005, la Commissione pubblicherà fra breve un invito a presentare proposte in relazione a nuovi progetti.

In termini concreti l’iniziativa Debate Europe intende:

– cofinanziare progetti di consultazione dei cittadini su scala europea gestiti da organizzazioni della società civile;
– promuovere azioni a livello nazionale per consentire ai cittadini di dibattere i loro punti di vista e di discuterli con i decisori politici locali, integrando altri programmi ed eventi della Commissione europea che incoraggiano la partecipazione attiva dei cittadini al processo legislativo e decisionale europeo;
– offrire un quadro per la cooperazione tra la Commissione europea e altre istituzioni dell’UE al fine di avvicinarsi ai cittadini comuni e colmare il divario che separa la politica europea da quella nazionale;
– varare reti on line che permetteranno a parlamentari europei, nazionali e regionali, a giornalisti e ad altri opinion maker europei di condividere informazioni, conoscenze e idee sull’UE;
– creare spazi pubblici europei nelle capitali degli Stati membri, nei quali la Commissione e il Parlamento europeo organizzeranno insieme esposizioni, dibattiti, seminari e corsi di formazione su questioni europee;
– incrementare l’azione a livello locale (“going local”) facendo partecipare funzionari dell’UE ad attività a livello regionale e locale;
– sviluppare il potenziale del forum di discussione on line “Debate Europe” tra gli utenti di internet.

Contesto
Il Piano D è stato varato nel 2005 in risposta alla richiesta del Consiglio europeo, formulata nel giugno 2005, di un periodo di riflessione per valutare come procedere con la riforma istituzionale dopo il voto negativo nel referendum francese e in quello dei Paesi Bassi.

Tra il 2005 e il 2007, nell’ambito del Piano D sono stati cofinanziati sei progetti innovativi di consultazione transfrontaliera dei cittadini coordinati da organizzazioni della società civile nonché progetti locali che hanno coinvolto donne e giovani. Tra le iniziative figuravano: dibattiti via Internet; visite di commissari europei ai parlamenti nazionali, alla società civile e ai mass media negli Stati membri; dibattiti sulle questioni europee nelle città; attività di informazione sull’Europa nelle scuole.

Debate Europe è una delle iniziative attraverso cui, in vista delle elezioni europee del giugno 2009, si vorrebbe allargare il dialogo bidirezionale previsto dal Piano D. Questo dialogo bidirezionale intende promuovere un dibattito generale e permanente sul futuro dell’Unione europea tra i cittadini di tutte le categorie, sia a livello nazionale sia a livello dell’UE. Pertanto, il Piano D completa l’attività di consultazione delle parti interessate che la Commissione conduce su specifiche proposte politiche. Esso è anche complementare rispetto a diversi programmi della Commissione volti a promuovere una cittadinanza europea attiva.
2 aprile 2008

Link utili:
– Il comunicato della Commissione
– Il forum di discussione on line Debate Europe
– I sei progetti del Piano D e la conferenza finale
– Il Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito
Documenti correlati:
– Scheda su Debate Europe (pdf )

Rosella Conticchio Schirò
Commissione europea
Rappresentanza in Italia
Via IV Novembre, 149
00187 Roma