Il Premio “Artusi 2009” assegnato a Serge Latouche
Assegnato il prestigioso Premio "Marietta" a Serge Latouche, teorico della "decrescita serena".
Assegnati anche i Premi Marietta ad honorem a Tullio Gregory, filosofo e gourmet,
e Alba e Desolina Milandri, che gestiscono da più di 40 anni la trattoria
Passatore di Selbagnone (FC).
Premio della Regione Emilia – Romagna al cuoco Massimo Bottura dell’Osteria Francesca di Modena, 13° nella graduatoria mondiale – Le premiazioni nel corso della 13ª Festa Artusiana, nove giorni di degustazioni, spettacoli, mercatini e riflessioni sul cibo in programma a Forlimpopoli (FC) dal 20 al 28 giugno.
L’economista e sociologo francese Serge Latouche, teorico della “decrescita serena”, è il vincitore del Premio Artusi 2009, assegnato ogni anno dal Comune di Forlimpopoli (FC), città natale di Pellegrino Artusi, a chi contribuisce, con il pensiero e con le opere, alla riflessione su cibo e dintorni. Dopo l’assegnazione del Premio 2008 a Wendell Berry, poeta e contadino americano, autore dello slogan “mangiare è un atto agricolo”, il testimone passa al più conosciuto sostenitore del concetto di “decrescita” contrapposto all’idea di “sviluppo” del mondo occidentale. Ma, come sottolinea lo stesso Latouche, la decrescita non va intesa in senso negativo e rinunciatario: “sarebbe più esatto parlare di a-crescita, così come si parla di ateismo, si tratta proprio dell’abbandono d’una fede, di una religione, quella dell’economia senza regole, del progresso e dello sviluppo sfrenato”.
Il Premio Artusi viene assegnato a Latouche in continuità con le riflessioni portate avanti nel corso delle precedenti edizioni della Festa Artusiana: la riduzione dei consumi superflui, la riscoperta della cucina di casa, la ricerca del vero in tavola, la proposta di corretti stili di vita rispettosi dell’ambiente, con meno merci viaggianti e più beni a filiera corta, il riciclo integrato dei rifiuti. Temi che saranno al centro anche della 13ª edizione della Festa, in programma a Forlimpopoli dal 20 al 28 giugno 2009.
Serge Latouche, il Professore della Decrescita
Serge Latouche, economista e filosofo francese, già professore di Scienze economiche all'Università di Parigi e all'Institut d'études du devoloppement économique et social (IEDS) di Parigi, dopo anni di insegnamento in Africa e una tesi di dottorato sul processo globale di impoverimento ha continuato ad approfondire il tema dei rapporti economici e culturali tra Nord e Sud del mondo, elaborando una complessa alternativa allo sviluppo dell’economia occidentale che lo ha fatto diventare punto di riferimento per intellettuali e studiosi a livello internazionale. Dal 2002, Latouche si è consacrato allo studio della di “decrescita”, parola che lui preferisce al concetto di “sviluppo sostenibile” diffuso negli ultimi anni.
“Siamo ancora in tempo per immaginare una “società di decrescita” ridurre il saccheggio della biosfera non può che condurci ad un migliore modo di vivere. – scrive Latouche. – Il progetto di decrescita non vuole dire “riportare la società al medioevo”, è una critica moderna della modernità, per liberarsi dalla dittatura dei mercati finanziari e della tecnoscienza. Il progetto politico della decrescita è recuperare la nostra autonomia, riaprire la storia umana per ridare all'uomo la possibilità di scegliere il suo futuro e di scegliere un futuro sostenibile.” La decrescita si accompagna, nel pensiero di Latouche, all’aggettivo “serena”: si tratta infatti di una scelta che porta gioia all’uomo, e non sacrificio e sofferenza: “invertire la corsa ai consumi è la cosa più allegra che ci sia” sostiene il prof. Latouche. Tra gli ultimi libri pubblicati in Italia, La scommessa della decrescita (Feltrinelli, 2007), Come sopravvivere allo sviluppo (Bollati Boringhieri, 2005, con cui ha pubblicato anche Il ritorno dell’etnocentrismo e Giustizia senza limiti nel 2003), Il pensiero creativo contro l’economia dell’assurdo (EMI 2002). Il Premio Artusi 2009, assegnato a Latouche “per la forza e l’attualità della riflessione e la coerenza di vita”, verrà consegnato in occasione di un evento organizzato appositamente per approfondire queste tematiche, a Forlimpopoli, la domenica 11 ottobre 2009, un’occasione quindi per incontrarlo dal vivo e ascoltare le sue riflessioni.
Premi Marietta ad Honorem
Sono stati resi noti anche i Premi Marietta ad honorem, che da qualche anno vengono affiancati al Premio Artusi, riservati a chi, con modalità differenti, contribuisce alla diffusione della conoscenza della cucina domestica. I Premi Marietta ad honorem vengono assegnati a personaggi tra loro molto diversi: Tullio Gregory, autore di ponderosi saggi filosofici, e ad Alba e Desolina (detta Lina) Milandri, due arzille signore che gestiscono da più di 40 anni la trattoria Passatore di Salbagnone (FC).
Tullio Gregory è noto per i suoi testi (generazioni di studenti si sono formate sul manuale di filosofia da lui curato insieme a Francesco Adorno e Valerio Verra) e per i meriti accademici. Gregory vanta un curriculum di tutto rispetto: professore emerito di Storia della filosofia all’Università di Roma "La Sapienza” e attualmente direttore dell'Enciclopedia Italiana Treccani, ha insegnato anche alla Sorbona, ed è membro dell’Accademia dei Lincei. Ma Gregory è anche un gourmet raffinato ed esigente, che alla nouvelle vague della cucina preferisce i saperi dell’ars culinaria più tradizionali. Non a caso, qualche anno fa, per il Festival della Filosofia di Modena mise a punto una serie di ‘menù filosofici’ imperniati sui più classici piatti emiliani. Tullio Gregory terrà a Casa Artusi il lunedì 22 una lezione sulla storia del gusto.
Del tutto diversa l’esperienza di Alba e Desolina (detta Lina) Milandri, rispettivamente di 81 e 85 anni, da sempre al timone della Trattoria Passatore, dove propongono piatti rigorosamente casalinghi, quelli insegnati loro dalla mamma Amedea: pasta tirata al matterello, carni arrosto cotte lentamente, involtini al sugo, dolci come la crema di mascarpone e i “baracuclin”, la cui ricetta è arrivata nelle mani delle sorelle Milandri dalla casa dei Marchesi Paulucci di Calboli, proprietari di una grande villa a Selbagnone.
Premio Della Regione Emilia-Romagna a Massimo Bottura
La Regione Emilia Romagna, nella persona dell’Assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni, ha scelto la Festa Artusiana per consegnare un proprio riconoscimento al primo cuoco italiano inserito nella graduatoria mondiale della prestigiosa S. Pellegrino World’s 50 Best Restaurants 2009 al 13° posto. E’ la prima volta che un cuoco della Regione Emilia-Romagna raggiunge un traguardo così prestigioso. Massimo Bottura, grande artista e maestro di cucina, valorizza con armonica creatività e tecniche innovative i prodotti di eccellenza del territorio. Ha recentemente fondato con altri colleghi una Associazione per valorizzare la gastronomia che si chiama “Cheftochef emiliaromagnacuochi”. Il Premio viene consegnato in Casa Artusi sabato 20 giugno alle ore 20.30.
La Festa Artusiana 2009
La consegna del Premio a Bottura apre i momenti di riflessione organizzati in collaborazione con Casa Artusi, il primo centro dedicato alla cucina domestica, dedicati quest’anno al VERO IN TAVOLA. Sabato 20 giugno alle ore 21 con Tradizioni, tradimenti e innovazioni in cucina, “la tradizione non è altro che la selezione delle buone innovazioni” Piero Meldini, studioso e scrittore presenta Giovanni Ballarini, Presidente dell’Accademia italiana della cucina, con il suo ultimo libro, curata assieme a Paolo Petroni “Il falso in tavola” una mistificazione da conoscere e da contrastare. Il testo, frutto di una ricerca della stessa Accademia, mostra come il falso culinario prosperi all’estero e in Italia.
Durante i nove giorni di Festa, si alterneranno oltre 150 appuntamenti fra laboratori e degustazioni, una ventina di appuntamenti imperniati sulla cultura del cibo, più di 50 spettacoli di ogni genere (teatro, cabaret, concerti, performance di strada, e molto altro) oltre 30 ristoranti allestiti appositamente per la festa che si affiancano a quelli già attivi a Forlimpopoli, con una formula ormai consolidata che la rende uno degli appuntamenti più amati dell’estate romagnola.
Il convegno di approfondimento sulle tematiche artusiane “Artusi, le tecnologie, il design”, quest’anno è previsto sabato 27 giugno alle ore 18,30 ed affronta l’eredità del famoso gastronomo a partire dai suoi esiti ultimi, interrogandosi sulla sua attuazione nel mondo delle tecnologie e del design, sulla sua riproposta alla luce di culture che non aveva immaginato, nelle quali non ha perso la sua originalità. Il convegno è introdotto da Alberto Capatti, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno.
Per info: info@festaartusiana.it info@pellegrinoartusi.it
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