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Calano i campioni irregolari del comparto ortofrutticolo

Le produzioni italiane sono ai vertici per le garanzie di salubrità a livello comunitario ed internazionale

Scendono per la prima volta sotto l'uno per cento (0,9 per cento) i campioni irregolari di frutta, verdura, cereali, olio e vino con residui chimici al di sopra dei limiti di legge sulla base del rapporto ufficiale del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali sul "Controllo ufficiale dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale" divulgato nell'aprile 2009.

E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il rapporto ufficiale del Ministero certifica il primato italiano nella qualità e sicurezza alimentare con una percentuale di regolarità del 99,3 per cento per le verdure, dell'98,6 per cento per la frutta, del 98,7 per cento per l'olio di oliva e addirittura del 100 per cento per il vino. E' il risultato di trend che pone le produzioni italiane ai vertici per le garanzie di salubrità a livello comunitario ed internazionale come dimostra il fatto che – sottolinea la Coldiretti – negli ultimi quindici anni la percentuale di irregolarità ai pesticidi si è ridotta di oltre sei volte passando dal 5,56 per cento del 1993 allo 0,9 per cento dell'ultima rilevazione ufficiale.

Si tratta di una importante notizia che dà ancora maggiore valore al consumo dei prodotti della dieta mediterranea, in una stagione che offre la piu' ampia varietà e disponibilità di frutta e verdura Made in Italy, che secondo recenti studi – riferisce la Coldiretti – arriva a ridurre del 13 per cento l'incidenza del Parkinson e dell'Alzheimer, del 9 per cento quella per problemi cardiovascolari e del 6 per cento quella del cancro. Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani – sottolinea la Coldiretti – di conquistare fino ad ora il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea. Ma il crollo del 20 per cento nei consumi familiari di frutta e verdura avvenuto negli ultimi cinque anni, con una tendenza all'abbandono dei principi della dieta mediterranea, soprattutto nei giovani (un bambino su quattro non consuma ortofrutta a tavola almeno una volta al giorno) stanno mettendo a rischio la salute.

Il primato di sicurezza è stato ottenuto dal Made in Italy nel piatto grazie all'impegno degli imprenditori agricoli per – continua la Coldiretti – la progressiva diminuzione nell'utilizzo di fitofarmaci tossici che è piu' che dimezzato negli ultimi dieci anni secondo l'Istat, la crescita esponenziale di sistemi di coltivazione ecocompatibili per i quali l'Italia ha il record nella capacità di utilizzo delle risorse comunitarie e la leadership in Europa conquistata nel biologico con oltre un milioni di ettari coltivati.

Certo, molto resta da fare per garantire e difendere la qualità e salubrità degli alimenti, ma i primati quantitativi e qualitativi della produzione Made in Italy confermano – conclude la Coldiretti – la grande opportunità offerta agli italiani di consumare frutta, verdura e gli altri prodotti della dieta mediterranea considerati indiscutibilmente come essenziali per garantire una buona salute soprattutto per la crescita nelle giovani generazioni.