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Igp l’Aceto balsamico di Modena

Siamo riusciti in pochi mesi, dopo anni di tentativi falliti, ad arricchire il nostro Atlante di prodotti di qualità e origine riconosciuta con questo principe della tavola, ha affermato il ministro Zaia dal padiglione 24 della fiera di Milano, che ospita il Mipaaf nell'ambito di Tuttofood.

"Il riconoscimento dell'Igp per l'Aceto balsamico di Modena ci riempie di orgoglio. Siamo riusciti in pochi mesi, dopo anni di tentativi falliti, ad arricchire il nostro Atlante di prodotti di qualità e origine riconosciuta con questo principe della tavola, un concentrato di tradizione e storia amato all'estero come in Italia".
Con queste parole, dal padiglione 24 della fiera di Milano, che ospita il Mipaaf nell'ambito di Tuttofood, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha annunciato l'approvazione della Igp per l'Aceto balsamico di Modena da parte del Comitato permanente per le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine protetta che si è tenuto questa mattina negli uffici della Commissione europea a Bruxelles. Dopo ben 13 anni di attesa, con 26 voti a favore, questo storico prodotto dell'agroalimentare di qualità potrà fregiarsi della Indicazione Geografica Protetta e di tutte le tutele ad essa associate, confermando così il primato europeo dell'Italia per i prodotti di qualità ad indicazione protetta riconosciuti, che salgono a quota 178.
"L'Aceto balsamico di Modena, ha aggiunto il Ministro, rappresenta la cultura e la storia di un territorio estremamente ricco di conoscenza e tradizioni. Ai Consorzi va il merito di aver creduto tenacemente in questa battaglia. Con lo stesso impegno e la stessa convinzione che dall'insediamento ad oggi ci hanno visti occupati a sostenere il riconoscimento dell'Igp per l'Aceto balsamico di Modena, da oggi attiveremo ogni sforzo per affiancare i Consorzi e le imprese, a livello europeo e internazionale, nella tutela di questo prodotto e nel contrasto a qualsivoglia tentativo di imitazione".
Il Ministro ha poi voluto brindare all'evento, stappando due bottiglie di Prosecco in compagnia di Franco Ponti, general manager dell'omonima, storica azienda, che ha ringraziato Zaia per "esser stato uomo di poche parole e molti fatti, capace di portare a casa un grande risultato che ripaga i produttori di Aceto balsamico di Modena di 13 anni di attesa".
Il Ministro Zaia, sempre nell'ambito di Tuttofood, alle ore 11 del 10 maggio, ha incontrato i giornalisti. "Non esiste una grande economia senza una grande agricoltura, ha affermato il Ministro. L'agroalimentare italiano per merito delle sue industrie, ma soprattutto grazie alla multinazionale dei contadini è uno dei più competitivi al mondo. La cultura e la tradizione dei nostri produttori è universalmente riconosciuta. Non è un caso che il prossimo Expo, che si terrà in Italia e proprio qui a Milano, abbia come tema centrale la sicurezza alimentare intesa anche come garanzia di nutrimento per tutti".
"L'export dell'agroalimentare italiano vale 24 miliardi di euro, continua il ministro Luca Zaia, ma oggi constatiamo che su dieci prodotti venduti all'estero come italiani nove non lo sono e questo comportata una perdita di circa 60 miliardi di euro."
"Ci siamo battuti e continuiamo a batterci, spiega il ministro Zaia, contro ogni tipo di contraffazione che minacci la sicurezza dei cittadini consumatori danneggiando il nostro patrimonio agroalimentare e i nostri produttori".
"Entro l'estate contiamo di far approvare il ddl sull'etichettatura, un provvedimento che consentirà agli agricoltori, ai consumatori e ai produttori di operare e fare acquisti in un mercato più trasparente, prosegue Zaia. L'attenzione all'etichettatura è condivisa anche in sede europea dal commissario Mariann Fischer Boel, che nel suo libro verde considera la qualità, la trasparenza e l'origine linee guida per l'agricoltura europea".
"Io mi considero un liberista, ma non possiamo chiedere alle agricolture nazionali europee di abbassare i loro standard sociali, di sicurezza e di qualità per poter concorrere nei mercati internazionali. Il mio Ministero si è battuto anche in sede Wto per mantenere alcuni dazi come quelli sul riso".
"Se questi dazi non esistessero più intere agricolture, dietro le quali ci sono identità, culture e territori, sparirebbero. Cosa sarebbero il Piemonte, il Veneto e la Lombardia senza le loro risaie? Della nostra agricoltura, conclude Zaia, dobbiamo dire quello che dice Cornelia dei due gracchi: questi sono i miei gioielli."