“La chimica nel piatto” Convegno dell’Università di Pollenzo
La tutela degli alimenti all'Università di Scienze gastronomiche
Concluso a Pollenzo il convegno “La chimica nel piatto” sull’ igiene del cibo e le sofisticazioni
Gli ingredienti del cibo, le sostanze inquinanti per gli alimenti e per l’ ambiente, la tutela della salute: di tutto questo si è discusso lunedì 22 giugno a Pollenzo (Cuneo) nell’ Aula Magna dell’ Università di Scienze Gastronomiche in occasione del convegno “La chimica nel piatto”.
Nei vari interventi della giornata, introdotti da Giuseppe Geda, presidente dell’Ordine dei Chimici del Piemonte e della Val d’Aosta, sono stati trattati alcuni tra i più importanti problemi collegati all’igiene alimentare e ad un corretto rapporto con il cibo.
Alle relazioni dei docenti universitari Alberto Capatti, Enrico Prenesti e Gabriella Morini hanno fatto seguito quelle di alcuni esperti analisti e ricercatori: particolarmente significativa la partecipazione del generale Cosimo Piccinno, comandante del NAS (Nucleo Anti-Sofisticazione), sul tema della salvaguardia della salute e del prof. Luigi Campanella, direttore del Centro Ricerca dell’Università La Sapienza di Roma, sulla protezione dell’ambiente.
“I primi contatti tra la chimica e la cucina – ha raccontato il prof. Capatti – risalgono all’epoca tra il Settecento e l’Ottocento in terra di Francia, con alcuni saggi sull’argomento. Poi progressivamente entrano nei dizionari di settore e in varie opere termini chimici come albumina, gelatina, ecc. E nel 1850 sempre in Francia viene pubblicato un volume dedicato alla sofisticazione dei cibi “.
La sofisticazione è stata l’oggetto principale della importante relazione del gen. Piccinno che ha spiegato la struttura e i metodi operativi dei Nas: ”Eseguiamo circa 70mila controlli all’ anno – ha affermato – e possiamo dire che l’Italia è l’unico paese in Europa e forse nel mondo ad attuare una così intensa azione di controllo sulla salute dei cittadini. La nostra azione è mirata sia alla verifica delle corrette informazioni sulle etichette riguardanti i cibi e i contenitori degli alimenti, sia alle irregolarità relative alla produzione e alla composizione delle sostanze alimentari.
Le verifiche partono dal campo dove nascono i prodotti e arrivano ai ristoranti dove vengono trasformati e consumati“. Notevole il riferimento alle indagini sulle sofisticazioni nel settore dei latticini: sempre più frequenti infatti sono i sequestri di mozzarelle prodotte in maniera gravemente scorretta e in quantità notevoli.
Il convegno – organizzato dall’Ordine dei Chimici di Piemonte e Valle d’Aosta in collaborazione con l’UNISG e l’Università degli Studi di Torino – ha proposto anche il punto di vista dell’esperto assaggiatore di formaggi, Armando Gambera dell’ONAF, che ha illustrato soprattutto le caratteristiche dei prodotti ottenuti dal latte crudo.
La conclusione nel pomeriggio, con una tavola rotonda sul tema “Biologico sì, biologico no” dedicata al settore dell’ortofrutta e ai vini presentati da due produttori piemontesi: Stefano Bellotti di Novi Ligure (vino biodinamico) e Ettore Germano (vino convenzionale).
Comunicato stampa
Elena Baravalle