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Al Circo gli animali soffrono. Vinta dagli animalisti la causa contro il circo

Assoluzione perchè "il fatto non sussiste"
E' lecito dire che al Circo gli animali soffrono

Venerdì 11 dicembre alle 12.30 si è tenuto presso il tribunale di Alessandria l'udienza finale per la querela per diffamazione sporta dal circo Montecarlo un anno fa contro l'Associazione animalista AgireOra Edizioni perché durante la permanenza del circo in città era stata organizzata una affissione di locandine informative, ritenute diffamatorie dal denunciante, sulla sofferenza degli animali nei circhi di tutta Italia e del mondo.

Le locandine mostrano la foto di un tigrotto in gabbia e riportano lo slogan "Ti diverti proprio a vederlo soffrire? Rifiuta di essere complice, non visitare i circhi che sfruttano gli animali!" oltre a un testo di approfondimento che spiega come gli animali selvatici siano tenuti prigionieri in piccole gabbie e "Obbligati – con botte, il pungolo, la frusta – a fare esercizi pericolosi e innaturali."

I testimoni della difesa erano già stati sentiti lo scorso 25 settembre, mentre il querelante, responsabile del circo Montecarlo, non si è mai presentato ad alcuna udienza. Oggi, 11 dicembre, il PM e l'avvocato difensore hanno tenuto la loro breve arringa finale. Entrambi hanno chiesto l'assoluzione per l'imputata, l'ing. Marina Berati, responsabile legale dell'Associazione AgireOra Edizioni. Il giudice ha emesso immediatamente la sentenza di assoluzione perché "il fatto non sussiste". E' quindi giustamente confermato che è del tutto lecito informare il pubblico delle condizioni degli animali nei circhi e invitare a non frequentare questi luoghi.

Dichiara l'avvocato della difesa Andrea Fenoglio: "E' sconcertante che si sia dovuto perdere tempo in un procedimento basato sul nulla. Era chiaro fin dall'inizio che la locandina in oggetto faceva legittimamente informazione sull'argomento, invitando semplicemente le famiglie a non portare i bambini a vedere gli animali che soffrono, tenuti in gabbia, umiliati, sottoposti alla frusta."

Gli animali sfruttati nei circhi sono stati allontanati dal proprio ambiente, nel caso dei cuccioli anche dalla madre, e portati in un luogo sconosciuto e ostile; o ancora peggio, nati in cattività da genitori catturati in natura. A parte gli "spettacoli" e gli esercizi, gli animali rimangono per il resto del tempo in gabbie anguste, assolutamente non adatte a soddisfare le più elementari esigenze etologiche, a volte incatenati (come nel caso degli elefanti), soggetti al caldo e al freddo. Per molti animali non abituati al lungo inverno europeo, il freddo rappresenta un vero e proprio tormento. Anche i continui spostamenti creano gravi disagi, visto che avvengono in condizioni durissime ed estenuanti per gli animali.

Oltre a questo, esistono numerose investigazioni sotto copertura che attraverso video e testimonianze scritte raccontano come venga usata la violenza fisica per addestrare gli animali. D'altra parte, è impensabile che gli animali selvatici possano accondiscendere a eseguire esercizi per loro innaturali e a volte dolorosi senza essere sottoposti a terrore continuo che distrugge la loro volontà e il loro istinto di ribellione.

Lo scorso ottobre AgireOra ha organizzato in collaborazione con Animal Defenders International un evento di cui hanno parlato tutti i media nazionali: Tom Rider, ex lavoratore del circo (non sotto copertura, ma un normale lavoratore), è venuto dagli Stati Uniti per portare la sua shockante testimonianza di quanto ha visto in prima persona all'interno dei circhi negli USA, in Spagna, in Olanda e in Polonia, e ha invitato i lavoratori dei circhi italiani a testimoniare le crudeltà che vedono ogni giorno. Le riprese dei maltrattamenti e il racconto di Tom Rider sono disponibili in un breve documentario on-line, alla pagina
http://www.tvanimalista.info/video/animali/circo-animali-stop-sofferenza