Notizie

Le procedure della sicurezza alimentare: rintracciabilità. Richiamo e ritiro del prodotto

Il sistema di Rapid Alert europeo illustrato agli addetti ai lavori del Piemonte

Interessante intervento del dottor Silvio Borrello, Direttore generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della Salute, si è tenuto venerdì 23 aprile ad Acqui Terme presso Palazzo Robellini.

Quando la Commissione europea, alcuni anni fa, lanciò il programma di sicurezza alimentare con lo slogan “dal campo alla tavola”, l’Italia rispetto agli altri Paesi era già pronta a recepirlo, essendo da tempo ben funzionante la rete di strutture di controllo preposte a questo scopo.
L’attività di controllo sui prodotti alimentari ha molteplici scopi, con primaria attenzione alla sicurezza della salute dei consumatori . Se però chiedessimo ai cittadini cosa può far male alla salute, molte persone fornirebbero senza alcun dubbio una serie di ragioni valide quali le contaminazioni chimiche degli alimenti, i fitofarmaci, gli additivi, gli agenti patogeni ecc.; in realtà quello che fa veramente male alla salute dell’uomo è una cattiva alimentazione. Per questo si sta lavorando ad un nuovo “Codex Alimentarius”, perché l’alimentazione è una branca della scienza in continua evoluzione, come anche è necessario armonizzare le autorità competenti in materia di controlli ( attualmente 13 Istituzioni fra Vigili sanitari, Guardie forestali, Nas ecc.) unificandole in un unico Piano nazionale integrato di controllo (MANCP) sempre subordinato all’Istituto superiore di Sanità, per ottenere un “country profile”..
Il sistema di allerta rapido “Rapid Alert” europeo si sta comunque dimostrando utile ed efficace e per questo ora, oltre agli alimenti, tratterà anche il controllo dei mangimi.
In conclusione, sia il dottor Silvio Borrello, sia l’avvocato Vito Rubino hanno risposto ai dubbi della platea ribadendo l’importanza di attenersi alla disciplina comunitaria, ma anche ponendo dubbi su come piccole aziende possano sopravvivere con gli obblighi sempre più pressanti in merito alle procedure da osservare e alla facilità di cadere in complicazioni legali.
Da un lato, dunque si vorrebbero avere prodotti a km. Zero, anche di piccole Aziende che ne garantiscano la freschezza e la qualità, ma dall’altro lo schiacciante peso dei controlli e delle severe norme, quasi impediscono a queste piccole attività di lavorare con serenità.
Tant’è che il gigante Ue con il sistema di Allarme Rapido blocca e ritira quanto non in regola con i parametri analizzati e c’è da sperare che se il piccolo produttore lavora con criterio ed in assoluta buona fede, affronti con serenità la burocrazia, che anche l’Istituto superiore di Sanità sta cercando di ridurre.

Danila Orsi Tibaldeschi