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A Bologna la 1° Fiera mondiale del “Safe food”

Le nuove leve di donne si avvalgono sempre più di cibi “pronti”, sia che siano surgelati o acquistati nelle gastronomie. Ciò perché abbinare al lavoro, casa e figli impedisce di poter rispettare tutte le necessità della famiglia che rischiano di diventare estremamente difficili da accontentare. Occorre quindi risparmiare un bene prezioso: il tempo.
L’arrivo dei figli, in una coppia sposata, aggiunge alla mancanza di tempo anche la volontà di seguire con più attenzione la professione di mamma, oltre che di moglie e lavo ratrice.
E’ per questo che a Bologna, dall’8 all’11 giugno prossimi, si tiene il 1° Salone mondiale del “Safe food” (Cibo sicuro).
L’industria alimentare si è posta il problema di risolvere queste difficoltà e, con la proposta di cibi preconfezionati, ovvia al problema, facilitando la vita di queste persone, continuando inoltre la ricerca scientifica per individuare metodi nuovi e sicuri, per progredire nel suo campo d’azione.
“Metodi che abolendo l’utilizzo di conservanti chimici, vengono resi più sicuri grazie ai processi di confezionamento” afferma il professor Luciano Piergiovanni, docente e ricercatore del Dipartimento di scienze e tecnologie alimentari e microbiologiche dell’Università degli Studi di Milano. Anche gli imballaggi sono assolutamente certificati, a garanzia che non rilascino sostanze dannose.
“L’essenziale è utilizzare prodotti di qualità, che siano coltivati, raccolti e stoccati in magazzino in modo corretto; l’utilizzo di particolari macchinari e sistemi di confezionamento, ne riducono al minimo il rischio di contaminazioni batteriche”, aggiunge il dottor Gianluigi Vestrucci, responsabile dei test chimici e microbiologici del Laboratorio (Certification Safety Institute: CSI), che si occupa di sicurezza alimentare per conto dell’Istituto Marchio di qualità (IMQ).
Si potranno osservare le ultime novità in fatto di nuove tecnologie che si affiancheranno ai metodi tradizionalmente usati della sterilizzazione, pastorizzazione e al trattamento sotto vuoto.
Dall’America, infine provengono tecniche nuove per confezionare i prodotti che aboliscono vecchi sistemi, sostituendoli con l’introduzione di particolari miscele di gas durante il confezionamento (azoto, anidride carbonica) che hanno la proprietà di bloccare o rallentare i meccanismi chimici e biologici causa del deterioramento. Il risultato dà anche un miglior aspetto estetico del prodotto.
L’aggiunta di bustine in carta con la funzione di assorbi-ossigeno, causa di alterazione del prodotto, permettono ai cibi preparati freschi di mantenere più a lungo la freschezza della preparazione.

Pietro Tibaldeschi