Accordo UE/OLP per lo scambio di prodotti agroalimentari
Sulle tavole degli europei saranno piu' presenti miele, olio, uva, fragole e fiori provenienti dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza.
Su quelle dei palestinesi, continueranno invece ad arrivare le stesse quantita' di carni, fegato e farine provenienti dall'Ue.
Sara' questa la conseguenza del nuovo progetto di accordo – che ora deve essere avallato dai 25 partner europei – messo a punto tra la Comunita' europea e l'Organizzazione di liberazione della Palestina (Olp), sulla liberalizzazione reciproca di importazioni di prodotti agricoli.
Con il nuovo progetto di intesa messo a punto da Bruxelles e dall' Olp, che agisce in nome dell'Autorita' palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, si rafforzano sul fronte alimentare le concessioni commerciali preferenziali tra l'Europa e l'Autorita' palestinese.
Del resto, una maggiore liberalizzazione degli scambi era prevista da tempo in base all'accordo di associazione euro-mediterraneo in vigore tra le due parti dal luglio 1997.
Da allora, l'Europa importa dai territori della Cisgiordania e di Gaza anche arance, mandarini e altri agrumi come pompelmi e limoni. In determinati periodi dell' anno, inoltre, tali importazioni riguardano anche pomodori e altre verdure.
Nel nuovo accordo e' previsto un aumento del volume dei contingenti tariffari il primo gennaio 2006 e il primo gennaio 2007 per le quantita' seguenti: 250 tonnellate annue per miele naturale; 250 tonnellate annue per i fiori tagliati freschi; 500 tonnellate per l'uva da tavola fresca (dal primo febbraio al 14 luglio); 500 tonnellate annue per le fragole fresche dal primo novembre al 31 marzo; 500 tonnellate annue per l'olio d'oliva.
Rimangono invece invariate le esportazioni europee che riguardano bovini vivi e carne, fegato congelato, farine e mangimi.
Al piu' tardi nel 2007, la Comunita' e l'Autorita' Palestinese valuteranno la situazione in vista di determinare le misure di liberalizzazione da applicare dal primo gennaio 2008.