Ad Acqui Terme, una conferenza sul vino
Sabato 5 febbraio, alle ore 17.00, ad Acqui Terme in provincia di Alessandria, presso il Grand Hotel Nuove Terme si tiene l’incontro dal titolo:
“Conferenza istituzionale sul vino Barbera”,
organizzato dall’Enoteca del Piemonte, dai Distretti dei Vini Alto Piemonte e Sud Piemonte e con il patrocinio dell'omonima Regione.
Al tavolo dei relatori, Ugo Cavallera, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Pier Domenico Garrone, presidente di Enoteca d’Italia ed Enoteca del Piemonte, Flavio Accornero, presidente del Distretto Vini Sud Piemonte, Piero Sarasso, presidente Distretto Vini Alto Piemonte, Luigi Dezzani, presidente Consorzio Tutela Vini Asti e Monferrato, Marco Martino, Assessorato all’Agricoltura Regione Piemonte, Giuseppe Sicheri, enologo e agronomo e Lorenzo Tablino, enologo.
Moderatore dell’incontro è il giornalista Roberto Rabachino, Responsabile del Coordinamento Territoriale A.S.A. – Associazione Stampa Agroalimentare e direttore della rivista Il Sommellier.
L'incontro – che sottolinea l’importanza storico-culturale del vitigno Barbera, in tutto il Piemonte di più antica tradizione vinicola – tratta temi quali, la situazione produttiva e commerciale, la valutazione degli interventi in attuazione e i progetti di sviluppo e valorizzazione della filiera.
“Barbera e Piemonte sono immediatamente accomunati dai consumatori – dichiara Ugo Cavallera – Questo vino così diffuso, radicato nella storia, nella tradizione e nell’economia del Piemonte, rappresenta anche un simbolo della sua riconoscibilità vitivinicola. Oggi “il” o “la” Barbera, con quasi 13mila ettari costituisce il 25% del Vigneto Piemonte.
Un vino che, nelle sue diverse doc, come il Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato, Barbera d’Alba, Colli Tortonesi Barbera, ha raggiunto livelli di qualità e peculiarità che hanno contribuito fortemente ad affermare il Piemonte come Regione leader nel settore vitivinicolo. Questo convegno – conclude Cavallera – costituisce un’importante occasione di conoscenza di questo comparto e di proposte per svilupparne le potenzialità”. “Il Barbera si attesta come terzo vitigno del Piemonte dopo Moscato e Nebbiolo", dichiara Pier Domenico Garrone.
"Enoteca del Piemonte presenterà alla Regione un progetto per la valorizzazione delle doc: Barbera, Dolcetto e Moscato, tre vitigni autoctoni che costituiscono un patrimonio competitivo sui mercati internazionali per la qualità e la tipicità, per i quali risulta necessario innovare le strategie di promozione e comunicazione lavorando in Squadra”.
Vino a denominazione di origine controllata dal 1970, il Barbera proviene da una cinquantina di comuni della provincia di Cuneo e da circa 250 comuni del Monferrato dalle province di Asti e Alessandria.
La Barbera d’Asti Doc conta 5.735 aziende iscritte all’Albo Vigneti e una superficie vitata di 12.748 ettari che produce in media 220.000 ettolitri di vino.
La Barbera del Monferrato conta 2.561 aziende iscritte all’Albo Vigneti e una superficie vitata di 2.908,13 ettari che produce in media 85.000 ettolitri di vino.
La Barbera d’Alba Doc conta 2.140 aziende iscritte all’Albo Vigneti e una superficie vitata di 1.739,27 ettari che produce in media 75.000 ettolitri di vino.
La Doc Piemonte Barbera conta 1.027 aziende iscritte all’Albo Vigneti e una superficie vitata di 722,16 ettari che produce in media 105.000 ettolitri di vino.
Le Doc del vino Barbera rappresentano pertanto il 16% della produzione di vini a denominazione piemontese e il vitigno Barbera è presente nel 25% della superficie a vigneto della nostra Regione.
“La Barbera si può definire un vino di rinata immagine – dichiara Flavio Accornero – importante nei numer,i e sostegno della futura economia enologica piemontese. Gli operatori del settore sono obbligati a ideare strategie di marketing finalizzate alla sua promozione. Non ultima la necessità che ogni bottiglia abbia una fascetta numerata in modo da favorire la rintracciabilità: dalla vigna alla cantina agli scaffali dei supermercati”.
“I vini piemontesi – afferma Piero Sarasso – godono di un’ottima visibilità sull’intero mercato internazionale; con la conferenza sul Barbera si vuole mettere in evidenza la necessità di valorizzare le realtà territoriali interagendo con i produttori che operano nel settore in sinergia con gli enti locali, l’Assessorato preposto e il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali”.
Pietro Tibaldeschi