Ai bassanesi piace il tartufo bianco di Murisengo
E' un inizio; un'idea che, venuta a Roberto Astuni, titolare dell'Hotel Ristorante "Alla Corte" di Bassano del Grappa, è stata in seguito perfezionata e realizzata dalla Confartigianato di Vicenza, dalle Istituzioni del territorio e dalle rispettive Coldiretti venete e piemontesi.
Un incontro che in precedenza aveva visto i bassanesi a Murisengo per illustrare una loro coltura d'eccellenza,l'asparago bianco di Bassano Dop.
Ora è stata la volta dei tartufi bianchi di Murisengo, che si sono così fatti conoscere a Bassano del Grappa durante una serata (20 ottobre 2011) improntata su questo pregiato fungo ipogeo.
Il locale è stato prenotato da un centinaio di persone che, abbandonate per una sera le specialità tipiche venete quali il baccalà alla vicentina, la polenta ecc. si è accostata con curiosità e attesa al menu tutto a base di tartufo.
Il successo in realtà era un po' scontato, visto che già ad inizio stagione le richieste dei pregiati tartufi bianchi di Murisengo (Alessandria) piovono da tutto il mondo: da Bucking Palace ad Oltreoceano per non citare poi i personaggi più famosi che da anni hanno i loro fornitori attenti a non tralasciare questo appuntamento autunnale atteso da questi Vip.
L'occasione è stata anche quella di presentare durante la serata, la 44° edizione della Fiera Nazionale del Tartufo "Trifola d'Or" in programma domenica 13 e 20 Novembre prossimi.
Di certo uno scambio che dovrebbe incrementare la voglia di scoprire i relativi territori, belli entrambi.
Bassano, città di circa ottantamila abitanti, ai piedi del monte Grappa, con il suo ponte di legno storico, distrutto da un incendio nella 2° guerra mondiale e completamente ricostruito. Una cittadina del Nord est operosa, anche nel settore agricolo, con peculiarità riguardo alle colture di ciliegie e ortaggi, fra i quali i già citati asparagi e i "broccoli bassanesi" per i quali si sta lavorando per ottenere la Dop europea.
Murisengo, patria della più nota famiglia dei Lavazza (chi non conosce questo caffè?), piccolo centro di 1.500 abitanti con questa risorsa del territorio che fornisce i pregiati tartufi bianchi, oggi definiti con la denominazione d'origine comunale (De.Co.).
Uno scambio di informazioni che permette ad entrambi di poter intensificare il commercio e la conoscenza dei prodotti tipici del territorio.
Risultati che si ottengono con il lavoro e l'ingegno dell'uomo.
La serata enogastronomica è stata quindi l'ultima fase di un lungo e laborioso lavoro di molte persone a cui va il plauso per l'impegno dedicato alla crescita di quest'Italia agricola che diviene così sempre più importante, come in effetti le spetta di diritto essere.
Danila Orsi Tibaldeschi