Alcachofa de Benicarló o Carxofa de Benicarló
Capolini floreali di carciofo (Cynarus Scolymus L) appartenente alla varietà “Blanca de Tudela”, per il consumo allo stato fresco, delle categorie Extra e I, purché conformi ai requisiti precisati nel seguente disciplinare e a quelli della legislazione vigente in materia.
La zona geografica è costituita dai territori comunali di Benicarló, Cálig, Peñíscola e Vinaroz, tutti in prossimità della costa e situati nella comarca del “Baix Maestrat” appartenente alla provincia di Castellón (Comunità Valenciana). L’intera zona di produzione ha un’estensione di 25129 ha, di cui circa 16000 coltivati. Le superfici destinate a coltivazioni orticole occupano 3800 ha, di cui il 18 % dedicato alla coltura del carciofo.
La zona di manipolazione e di condizionamento coincide con quella di produzione.
Il Consejo Regulador terrà: a) il registro delle piantagioni e b) il registro dei depositi e degli impianti di condizionamento e di imballaggio. Solo il carciofo prodotto nelle particelle iscritte nei registri di piantagioni e manipolato nelle aziende iscritte nel registro corrispondente potrà essere commercializzato con la denominazione di origine protetta, essendo in tal modo identificato con una controetichetta numerata.
Periodicamente verranno sottoposte a controlli le particelle iscritte e verranno ispezionati i prodotti immessi sul mercato con la controetichetta della denominazione d’origine. Verranno inoltre effettuati controlli periodici per accertare la perfetta separazione tra carciofi conformi ai requisiti per potersi fregiare della denominazione d’origine protetta e quelli non conformi.
Piantagione: Il sistema di moltiplicazione applicato è quello per talea ottenuta da piante selezionate dallo stesso agricoltore. La messa a dimora delle talee avviene nei mesi di luglio e agosto.
Pratiche colturali: All’irrigazione tradizionale in solco va sostituendosi l’irrigazione localizzata, metodo questo che implica un impiego più razionale dell’acqua ed un miglior controllo della concimazione, che viene fatta durante l’intera campagna a seconda dei bisogni della pianta. Durante la prima fase di coltivazione si procede ad operazioni di diserbo manuale e chimico; successivamente, quando le piante hanno tre o quattro foglie, si procede a rincalzature sempre meno frequenti finché l’ombra stessa della pianta impedisce la proliferazione delle erbacce.
Raccolta: La raccolta avviene in modo scaglionato da ottobre ad aprile e viene effettuata manualmente con un coltello, selezionando molto accuratamente il prodotto.
Condizionamento ed imballaggio: Il prodotto trasferito negli impianti di condizionamento e di imballaggio subisce un’ulteriore rigorosa selezione e classificazione.
Nella zona in questione, e soprattutto nella città di Benicarló, il carciofo è un prodotto di lunga tradizione e perfettamente adattatosi all’area stessa. La sua importanza in questo territorio è testimoniata dal fatto che è riprodotto nello stemma del comune, su cui compare appunto una pianta di carciofo. La presenza del carciofo e delle carciofaie nella zona è molto antica e risale verosimilmente al secolo XIII. Il botanico Cabanilles ha denominato questa pianta Scolimus hispanicus e ne attesta l’abbondanza in quell’epoca (fine del secolo XVIII) in tutti i terreni irrigui di Valencia.
La produzione e la commercializzazione attuali del carciofo sono iniziate già mezzo secolo fa, verso la fine degli anni ’40, quando gli agricoltori già pratici di questa coltivazione non esitarono ad estenderla su grande scala con lo sviluppo del commercio e il ravvicinamento dei mercati, grazie all’evoluzione dei trasporti.
Il carciofo coltivato nei territori comunali della DO vegeta in condizioni ottimali, grazie alle particolari condizioni climatiche della zona e alle caratteristiche edafiche delle pianure litorali della parte settentrionale della Comunità Valenciana.
Si tratta di una zona litorale con lievi pendii del 2 %, in media, protetta da una catena montuosa.
La roccia madre è una roccia di tipo carbonato, con pH leggermente basico ed una tessitura compatta.
Clima asciutto subumido, mediterraneo marittimo, con inverni miti ma freschi e con rischio limitato di gelate. Le precipitazioni medie annue sono di 400 mm e la loro ripartizione è irregolare, il che impone il ricorso all’irrigazione.
In tali condizioni e grazie ad attente pratiche colturali le varietà bianche riescono a produrre capolini floreali con qualità particolari, con un bell’aspetto esterno compatto e conico. Questo carciofo resiste molto bene all’annerimento al taglio, qualità questa molto apprezzata nel commercio.
Si tratta di una coltivazione manuale ed accurata, a partire dalla selezione delle talee effettuata dall’agricoltore sino al raccolto, in cui vengono selezionati di volta in volta i carciofi giunti al punto ottimale di maturazione. Queste fasi e quelle intermedie vengono tutte effettuate dall’agricoltore con molta cura, frutto di competenze professionali e di tradizione che risalgono a varie generazioni.