Alimenti nocivi e caporalato: accuse a un’azienda di conserve del Sud
A Nocera Superiore (Sa) sono entrati in azione i Carabinieri del reparto di Tutela agroalimentare: un arresto, un milione di euro sotto sequestro e sanzioni per 275mila euro
I Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Salerno e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Nocera Inferiore hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali con la quale è stata disposta la custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico dei soci contitolari ed amministratori di un’industria conserviera operante nel settore agro alimentare del territorio nocerino-sarnese.
L’operazione ha avuto origine dalle pregresse investigazioni del 2021 che avevano condotto al sequestro preventivo di 800 tonnellate di concentrato di pomodoro di origine egiziana contenente pesticidi sopra le soglie consentite – in parte già distribuito sul mercato -, con richiamo all’italianità del prodotto, ingenerando negli acquirenti l’idea che l’intera filiera produttiva del doppio concentrato di pomodoro, a partire dalla materia prima, fosse di origine italiana.
Le attività investigative hanno riscontrato anche la corruzione di un funzionario pubblico che forniva informazioni agli indagati in relazione alle attività investigative volte a riscontrare la salubrità dei prodotti conservieri commercializzati, permettendo loro di sostituire i campioni da sottoporre a controllo con altri di qualità.
Nel corso delle attività è emersa anche la responsabilità per gli amministratori del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, poiché, con condotte vessatorie, impiegavano lavoratori in condizioni di sfruttamento, ingenerando un forte timore negli stessi in relazione alla loro condizione di vulnerabilità.
Tali vessazioni nei confronti dei lavoratori, sottopagati in nero, che percepivano 4,35 euro all’ora, si sono anche concretizzate in turni massacranti di 43 ore continuative di lavoro, con osservazione, videosorveglianza e controllo continuo anche del tempo di permanenza in bagno che, se ritenuto eccessivo, portava alla decurtazione della paga fino ad annullare il pagamento per l’intera giornata lavorativa.
In relazione a tali condotte veniva disposto ed eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca della somma di 979.803,86 euro, quale profitto del reato in relazione al risparmio dei costi d’impresa accertati e documentati dalle indagini. Contestualmente, la Direzione Provinciale dell’I.N.P.S. di Salerno ha provveduto ad elevare sanzioni amministrative per euro 275.600,00.
Fonte: Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare