Canino
Tra le aree vocate all’olivocoltura nell’alto Lazio primeggia Canino, in provincia di Viterbo.
Le origini antiche sono testimoniate dal rapporto di Canino con l’olivo ed in particolare la presenza di numerose ville romane dotate di celle olearie e vinarie.
L’olivicoltura a Canino e’ stata tutelata ed incentivata anche nei secoli di appartenenza allo Stato Pontificio e nel breve periodo di appartenenza ai viterbesi.
Il settore oleario ha ricevuto ulteriori incentivi dalla bonifica della palude del paglieto, avviata nel 19mo secolo da Luciano Bonaparte, principe di Canino.
La pianta dell’olivo, quando non esisteva l’energia elettrica, ha fornito il combustibile per piccoli lampioncini di latta, utilizzati per l’illuminazione del paese di Canino e delle scuole serali organizzate per i lavoratori.
La riforma agraria attuata dall’Ente Maremma, dopo la seconda guerra mondiale, esproprio’ gran parte del territorio agricolo che venne assegnata ai caninesi.
L’olio rappresenta un’importante fonte di reddito per l’economia della Tuscia e il principale motore economico di Canino.
La produzione media dell’Oleificio Sociale Cooperativo di Canino, che tutela gli interessi di circa 2/3 dei produttori agricoli locali, raggiunge 61mila quintali di olive da cui sono stati prodotti 800mila litri di olio extravergine di qualita’ molto elevata.
Le piante in produzione sono 233.660 in una superficie olivetata di 3.256 ettari. Tutti i 1224 soci (dato ottobre 2003) conferiscono il prodotto totale che nell’Oleificio stesso viene trasformato e commercializzato.
A gennaio 2004 l’80% dell’olio della campagna 2003 e’ stato gia’ venduto nello stabilimento o consegnato a domicilio. Sulla base del principio che la ”qualita’ della produzione si costruisce in campo”, tre agronomi danno assistenza ai produttori durante la produzione e esercitano il controllo qualita’ nel periodo cruciale della raccolta.
Il comune di Canino ha avviato, sulla base della legge regionale L.21/2001, ha proposto la costituzione di un comitato di promozione dell’olio di Canino, la creazione della strada dell’olio e azioni di marketing territoriale legate alla produzione olearia locale.
L’Oleificio cooperativo di Canino lavora esclusivamente – per semplice frangitura – olive colte dai propri soci negli oliveti del comprensorio sociale di produzione ottenendone olio extra vergine di oliva di alta qualita’.
Il Controllo avviene al momento di conferimento e nella trasformazione effettuata entro le 24 ore.
L’impianto di meccanizzazione del frantoio ha 13 punti di scarico dove in contemporanea vengono conferite le olive e un computer emette la ricevuta in base ai quantitativi di olive poste a massa.
La lavorazione avviene con quattro estrattori Jumbo e l’estrazione avviene a temperatura ambiente.
A Canino e’ stato prima sperimentato e poi adottato, dal lontano 1974, il nuovo sistema di estrazione centrifuga che oggi e’ il piu’ diffuso.
La lavorazione e’ assicurata entro 24 ore.
Il prodotto viene poi immagazzinato in acciaio inox con il metodo della colmatura e poi filtrato da microresidui che altrimenti andrebbero a costituire la ”posa”. Una volta filtrato l’olio extravergine di Canino viene confezionato in lattine da 5 litri o in recipienti in vetro da mezzo litro e da un litro.
L’olio d’oliva contiene componenti antiossidanti, in grado di proteggerlo dall’irrancidimento se correttamente conservato, ma la loro efficacia tende a diminuire con il passare del tempo ed e’ buona regola consumare l’olio extravergine nella stessa annata di produzione. Per una corretta conservazione l’olio va protetto dalla luce diretta, dal calore e dall’aria mentre le basse temperature non hanno influenza sulla conservabilita’ dell’olio.
L’olio di Canino ha bassissima acidita’ e un caratteristico gusto fruttato. E’ quindi indicato nei condimenti a crudo ma resiste bene ad alte temperature tanto da essere tranquillamente usato per le fritture.
Annualmente si svolge la ”sagra dell’olivo” a dicembre e nel 2004 è giunta alla 43ma edizione.
Il programma prevede la visita agli oleifici locali, albero della cuccagna, sfida tra arcieri, degustazioni di bruschette nonche’ convegni che nell’ultima edizione vertevano sul progetto Strade dell’olio.
Da due anni si e’ aggiunto l’evento per promuovere l’olio novello dal nome: ”Pane e olio”, con degustazione di prodotti tipici, organizzata nell’ultima domenica di novembre dall’associazione della Citta’ dell’olio a cui Canino ha aderito, insieme ad altre 10 localita’ del Lazio.