Cavatappi, addio?
La famiglia Cielo, proprietaria della San Matteo S.p.a., è di lunga tradizione vinicola.
L’inizio dell’attività di produzione e vendita di vino risale, infatti, al 1895. Oggi la San Matteo è un’azienda dinamica e in grande espansione che sviluppa un fatturato di circa 18 milioni di euro con 28 dipendenti e con un fatturato per addetto superiore a mezzo milione di euro.
L’azienda può inoltre vantare, oltre alla certificazione Uni En Iso 9002, il primato della prima azienda vinicola europea ad aver ricevuto la prestigiosa certificazione Sa 8000. Si tratta di uno standard internazionale di certificazione del rispetto dei diritti dei lavoratori ispirato alle convenzioni Ilo, alla Dichiarazione dei Diritti Umani, alla Convenzione Onu sui Diritti dei bambini e alla Convenzione Onu sull’eliminazione di ogni tipo di discriminazione verso le donne.
I prodotti proposti dalla San Matteo vanno dalla linea Villa degli Olmi, che comprende vini frizzanti quali Prosecco, Chardonnay, Pinot Nero Rosato, ai vini Doc quali Cabernet, Merlot, Pinot Bianco, Sauvignon, Chardonnay, e ai vini tradizionali ad Indicazione Geografica Tipica (Igt) venduti con il marchio San Matteo quali Trebbiano, Verduzzo, Sangiovese, Lambrusco, Merlot e Cabernet.
Il marchio, che dà il nome all’azienda, è da sempre conosciuto ed apprezzato per i vini da pasto ad Indicazione Geografica Tipica e si contraddistingue per la continua ricerca dell’innovazione nel packaging.
Nel 2002, infatti, la San Matteo, dopo un’attenta analisi sull’evoluzione del mercato dei vini da tavola Igt, ha lanciato sul mercato la nuova bottiglia infrangibile da 1,5 litri, che si contraddistingue per le sue doti di leggerezza, infrangibilità, riciclabilità e garanzia dell’integrità qualitativa del vino in essa contenuto.
Allo scopo di comunicare questa novità San Matteo ha scelto The Family per creare lo spot ironico e surreale “Cavatappi suicide” un film di Luca Lucini.
Attore protagonista: Il Cavatappi. Attore Co-protagonista: Il Vino San Matteo.
Lo spot gioca su un ironico e surreale melò.
Il protagonista (il cavatappi) vive gli ultimi istanti della propria disperazione: la consapevolezza della propria inutilità lo porta a compiere un gesto drammatico.
Il co-protagonista (il vino San Matteo) è la causa della tragica decisione: un vino Igt (indicazione geografica tipica), imbottigliato in una confezione innovativa e pratica, una bottiglia di plastica con un tappo che si svita. Lui, il vino, è una presenza quasi secondaria eppure imperante in tutta la forza della semplicità.
L’altro, il cavatappi, sceglie con tenera rassegnazione tre diverse conclusioni per il proprio dramma.