Celiachia e donne, una guida dell’Aic
Il rischio femminile è doppio rispetto a quello maschile. Per questo l'associazione ha realizzato per l'8 marzo un vademecum informativo che aiuta a scoprire sintomi e segnali per arrivare a una diagnosi precoce
Lo leggo dopo
Celiachia e donne, una guida dell'Aic
Le donne celiache sono il doppio degli uomini e molte non lo sanno: sono circa 400.000 le italiane che potrebbero avere o sviluppare la celiachia contro 200.000 uomini. Nel nostro Paese appena 115.000 donne hanno ricevuto la diagnosi e tutte le altre, oltre 280.000, sono esposte alle complicanze della celiachia come osteoporosi o menopausa precoce, anemia, problemi di fertilità. In occasione della Giornata internazionale della donna dell'8 marzo, AIC, l'associazione celiaci, pubblica la guida "Donna e Celiachia" realizzata dal Comitato scientifico dell'Associazione per aiutare le italiane a "riconoscersi" e capire se sono celiache pur non presentando i sintomi classici della malattia: la guida, disponibile sul sito www. celiachia. it, sarà diffusa nei prossimi mesi anche in versione cartacea e verrà distribuita ai medici di famiglia, per far emergere dall'ombra le sette pazienti su dieci che a oggi sono ancora ignare della loro condizione. "Il 72% dei pazienti con celiachia è ancora in attesa della diagnosi. Soprattutto donne poiché la celiachia non di rado si manifesta nel sesso femminile con sintomi "atipici", non hanno neppure il sospetto di non tollerare il glutine – spiega Marco Silano, coordinatore del board scientifico di AIC – Anche le alterazioni del ciclo e l'amenorrea sono disturbi frequenti nelle donne celiache non diagnosticate, così come l'anemia da carenza di ferro che si manifesta in circa una celiaca su due. Una celiachia non riconosciuta, inoltre, aumenta il rischio di problemi in gravidanza". Basta un test, apposite indagini cliniche per verificarlo, evitando sia l'autodiagnosi sia di intraprendere una dieta gluten-free senza una certezza. L'obiettivo è facilitare i medici e le donne stesse a individuare la possibilità di una celiachia anche in assenza dei classici sintomi gastrointestinali. "La diagnosi di celiachia deve essere posta dal medico, ma la consapevolezza dei propri disturbi e una corretta descrizione dei propri malesseri al curante permetterebbero diagnosi più rapide e precise", conclude Elisabetta Tosi, presidente dell'Associazione italiana celiachia.