Che cosa significa «intestino permeabile» e come si cura?
Risponde Vincenzo Craviotto, specialista in malattie dell’apparato digerente, Divisione di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva,
Istituto Clinico Humanitas, Milano
L’intestino permeabile, conosciuto anche come «leaky gut», è una condizione in cui la barriera intestinale diventa più porosa e quindi meno efficace nel trattenere le sostanze nocive. Immaginando l’intestino come una rete ben stretta che lascia passare solo le sostanze nutritive necessarie, questa condizione può far sì che la rete si allenti, permettendo il passaggio di tossine, microbi e altre particelle nel flusso sanguigno. Il leaky gut non è solo un problema intestinale, può influenzare tutto il corpo.
Celiachia, obesità, diabete
È stato collegato a malattie autoimmuni come la celiachia e il diabete di tipo 1, disturbi gastrointestinali come la sindrome dell’intestino irritabile e malattie infiammatorie intestinali, come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. Anche disturbi metabolici, tra cui obesità e diabete di tipo 2, possono avere un legame con l’intestino permeabile. Infine, emergono studi che suggeriscono un legame tra la permeabilità intestinale e condizioni neuropsichiatriche come depressione, ansia e autismo.
Come si fa la diagnosi
Il leaky gut può essere sospettato in presenza di sintomi cronici e non specifici come gonfiore, diarrea, stanchezza, dolori articolari e problemi cutanei. La diagnosi non è semplice e non esistono test standardizzati. Tuttavia alcuni esami, come il test del lattulosio-mannitolo e la misurazione dei livelli plasmatici e fecali di alcuni metaboliti, possono indicare una permeabilità intestinale anormale. Spesso il percorso verso una diagnosi inizia con un attento esame dei sintomi e può includere test di laboratorio per escludere altre condizioni con manifestazioni simili.
Attenzione alla dieta
Il trattamento richiede un approccio olistico. Prima di tutto, è fondamentale fare attenzione alla dieta. Evitare zuccheri raffinati, grassi saturi, alimenti altamente trasformati e alcol, che possono danneggiare la barriera intestinale. Invece è raccomandato aumentare l’assunzione di cibi ricchi di fibre e prebiotici come verdura, frutta, legumi e cibi fermentati.
Alcuni integratori, come glutammina, zinco e acidi grassi a catena corta, possono supportare la riparazione della barriera intestinale.
Attività fisica e sonno
È importante cercare di ridurre lo stress con tecniche di rilassamento, attività fisica regolare e buona gestione del sonno. In alcuni casi possono essere prescritti farmaci per ridurre l’infiammazione e migliorare la funzione intestinale. Adottare un approccio proattivo nella gestione della dieta e delle abitudini può migliorare la qualità della vita di chi soffre di questa condizione. Consultare uno specialista esperto è cruciale per la diagnosi e le cure.
Fonte: Corriere.it/salute
focus.it – Come funziona l’intestino (Più di 400 metri quadrati di intestino e (almeno) 24 ore per trasformare un panino in feci.