Chiude “Identità Milano”, Congresso di Cucina d’Autore
Arrivederci alla decima edizione!
Con una splendida terza giornata all'insegna della pasticceria da ristorazione, della creatività fiamminga, dei libri e della nuova Sardegna, si chiude la nona edizione di Identità Milano. Appunatmento al 2014, con le dieci candeline del Congresso di cucina d'autore di Identità Golose.
Con il testo di Cecilia Todeschini si vuol rappresentare quello che è da sempre Identità Golose: una festa di che coinvolge tutti,dai grandi chef, agli spettatori, sino agli espositori
altri grandi protagonisti del successo della nona edizione.
Scaglie di Grana Padano, bottigliette di Acqua Panna e San Pellegrino, calici di rossa e bionda Birra Moretti, tazzine di caffè, Cremespresso e Mokaccino di Lavazza, rossi, bianchi e bollicine di Vino Libero. Sono le sicurezze di Identità Golose, i prodotti simbolo dell’Italia delle eccellenze gastronomiche. Poi ci sono i tavoli di legno del ristorantino Felicetti, dolci e pani di Molino Quaglia. Il Congresso coinvolge sempre più persone, giornalisti, chef e operatori del settore eppure neppure quest’anno ha perso quel senso di accoglienza, di famigliarità che colpisce gli abituè quanto gli identitagolosini di primo pelo.
Ma sentirsi a casa non fa certo rima con noia e ripetitività. Le novità di Identità ogni anno aumentano, la squadra si infoltisce e le mire sono più ambiziose. Oggi, per esempio, la giornata dedicata alla carta stampata ha dato voce ha un’esigenza fino ad ora inespressa: sempre di più tra professionisti e amanti del cibo vogliono sfogliare, leggere e guardare. Prova ne è il sempre crescente numero di editori presenti al Congresso: Mondadori Electa ha reso possibile Identità di Libri, Bibliotheca Culinaria è presenza fissa, Giunti Editore non è certo mancato, Gribaudo oggi di Feltrinelli neanche. Molte le riviste di settore: da Vanderberg Edizioni con Cook_Inc non certo alla prima presenza, idem per Italia Squisita, Media Partner del Congresso da alcune edizioni, Reed Gourmete Ristoranti e anche l’associazione Le Soste quest’anno ci teneva a presentare il suo volume fresco di stampa al nostro pubblico.
Migliaia le presenze della 3 giorni
Altra novità? La regione ospite delle Fiandre. E la presentazione di Dominique Persoone in Sala Gialla a confermato la brezza di rinnovamento che tira da quelle parti. Autodefinitosi Maitre Shock-o-latier, sta rivoluzionando la secolare arte belga senza tradirne le radici. La sua degustazione è un omaggio alle città belghe, ognuna famosa per un ingrediente da cui Persoone ha inventato una pralina. Il più travolgente? Quello ispirato alla città di Gent, famosa per la senape.
E se i calici si sono riempiti anche di vino, c’è sempre più spazio per altro prodotto tutto italiano: l’olio extravergine. Il primo Oil Bar di Identità ha ospitato frantoi tra i migliori dello stivale: Frantoio Gradassi della cooperativa Cufrol, Molisextra con il Concorso Internazionale ExtraScape 2013 che premia l’olio e il paesaggio da cui proviene, Olearia San Giorgio, Olio Ceraudocon il ristorante e Olis di Olio Geraci.
Ma Identità è grandi aziende come 18.56 Le Delizie, Grand Chef, Coam, Gourmet Service, e Besser Vacuum, Chs Group; e insieme la sua forza sta anche nelle sempre più numerose piccole eccellenze: i coltelli Kai, lo zafferano di Croco e Smilace, le delizie di Macelleria Falaschi, i prodotti panteschi di Bonomo & Giglio con La Nicchia, i tartufi di Toscobosco o il progetto L’Amo di Eurofishmarket.
Oli protagonisti
La macchina di Identità si muove poi così bene e senza sbavature grazie a molti nomi: tutti i relatori hanno usato cucine Inoxpiù, pentole Agnelli, forni Rational, coltelli Sanelli, gelatiere Carpigiani e hanno vestito Bragard aiutati dai giovani allievi della Niko Romito Formazione. E i bicchieri sono stati lavati dalle lavabicchieri Winterhalter, i vini versati dall’Associazione Italiana Sommelier. Ma come si fa a immaginare ancora di più per il primo decennale l’anno prossimo con Identità Milano 2014?
laureata in Antropologia, pratica esercizi di catering. Scoperto il mondo agricolo della campagna tortonese, ama andare per insegne gastronomiche londinesi