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Cinque giorni di “mimadigiuno” illustrati in un libro

Definita anche la Dieta della longevità nel Libro “Il cancro a digiuno” si spiega come digiuno e nutritecnologia stanno rivoluzionando la prevenzione e la cura dei tumori.

Affamare il cancro, nutrire il paziente. Il ruolo centrale della dieta mima-digiuno e del suo impatto sul metabolismo per aiutare a prevenire e curare molti tipi di tumore, anche negli stadi avanzati. Nonostante i progressi della scienza, oggi quasi una persona su due rischia di ammalarsi di tumore. Come mai siamo riusciti a ridurre il rischio di malattie mortali come quelle cardiovascolari e molte altre, ma non abbiamo avuto altrettanto successo contro il cancro? Perché i tumori sono malattie complesse, mai identici tra di loro, fatti di cellule differenti che spesso non seguono un decorso prevedibile. Hanno però una cosa in comune: sono fatti di cellule «confuse e ribelli», che si nutrono molto più di quelle sane, soprattutto quando attaccate dalle terapie standard. Valter Longo spiega i dati di decenni di ricerca di base e clinica, che indicano che un uso controllato di dieta mima-digiuno e Dieta della Longevità può aiutare a prevenire, ma anche a sconfiggere, le patologie tumorali, togliendo nutrimento solo alle cellule malate. “Il cancro a digiuno” apre una nuova via, in cui anche il paziente può diventare protagonista attivo nella propria cura e guarigione.

“Anche per i più longevi, la vita è troppo breve in relazione ai progetti fatti” diceva Arthur Schopenhauer, facendoci riflettere sull’imperituro desiderio umano di vivere quanto più a lungo possibile. Una continua e smaniosa ricerca dell’elisir di lunga vita ha portato l’uomo a studiare un modo per sopravvivere al passare degli anni. Negli ultimi tempi si è capito come qualità della vita e cibo siano strettamente collegati, ed ecco allora una nuova dieta capace di rallentare l’invecchiamento: la dieta mima-digiuno.

Scienziati e nutrizionisti spesso si concentrano sullo studio dell’alimentazione delle così dette zone blu, ovvero aree geografiche in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Una di queste è proprio in Italia, più precisamente in Sardegna. A Seulo, nel sud della Sardegna, infatti, vivono molti centenari. Merito della famosa dieta mediterranea? Probabilmente sì.

È proprio a questa famosa dieta che si ispira quella del professor Valter Longo, biogerontologo e biologo cellulare italo-americano noto per l’importanza che dà al digiuno nei suoi studi. Ma in cosa consiste questo regime alimentare? È un programma di 5 giorni caratterizzato da un bilanciamento tra macro-nutrienti e micro-nutrienti che ingannano l’organismo, simulando un digiuno. Così facendo il corpo crede di non avere a disposizione i giusti nutrienti e innesca processi di utilizzo di substrati energetici. In poche parole quindi il corpo si sente in una situazione di difficoltà per la carenza di cibo e questo lo porta a rimuovere ciò che non è più necessario a favore di cellule nuove e sane.

Come ogni dieta, non dovrebbe essere intrapresa in modo autonomo ma è sempre opportuno consultare il proprio medico. Questo regime alimentare non è infatti consigliato per diabetici, donne in gravidanza, persone in sottopeso o con disturbi alimentari. La dieta non va ripetuta più di 3-4 volte all’anno e per più di 5 giorni consecutivi. Nel primo giorno lo schema calorico da rispettare è il seguente: il 34% di carboidrati, il 56% di grassi, il 10% di proteine per un totale di 1090 calorie. Nei quattro giorni successivi invece le calorie scendono 725 suddivise in: 47% carboidrati, 44% grassi, 9% proteine.

Tanti gli alimenti di origine vegetale in questa dieta, pochi gli zuccheri e le proteine per un regime alimentare che è molto simile a quello vegano. Sono anche in corso degli studi per valutare se questa dieta mima-digiuno, per il suo potere di rinnovare le cellule, sia adatta a potenziare le cure chemioterapiche.

Una volta trascorsi i 5 giorni si dovrà comunque mantenere una dieta corretta ed equilibrata che preveda il consumo di pesce, verdura, legumi, cereali integrali, olio extravergine di oliva e frutta secca: non vi ricorda la Dieta Mediterranea?

In foto: prof. Valter D. Longo

Fonte: Gazzetta