Commissione Ue: sugli Ogm decida ogni singolo Paese
Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia: «Soddisfatti, ma con cautela»
«Soddisfatti, ma con cautela» questo il commento di Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia, sulla proposta di modifica della normativa vigente sulla coltivazione di Ogm, presentata dal Commissario europeo alla Salute, John Dalli, che consente a ciascuno Stato Membro la libertà di decidere in merito alla loro coltivazione.
«Dare libertà di scelta a ogni Paese» spiega Burdese «comporta un maggior livello di responsabilizzazione da parte dei singoli governi nazionali. In questo modo, ancor più devono essere ascoltate dai loro referenti istituzionali le istanze e le preferenze di produttori e consumatori. Tutto questo richiede dagli elettori forte capacità di vigilanza, poiché in questo modo sono maggiormente coinvolti nelle decisioni su quest’argomento. Vigilanza che non può che essere sviluppata grazie a una corretta informazione, e anche la società civile dovrà far capire chiaramente da che parte stare».
«Sicuramente favorevoli» continua Burdese «alla raccomandazione in materia di coesistenza tra colture tradizionali, biologiche e Ogm più restrittiva rispetto alla precedente per garantire ai Paesi membri la possibilità di adottare misure atte ad evitare la presenza involontaria di Ogm. I Paesi Membri avrebbero la possibilità di adottare misure volte a restringere o proibire la coltivazione di tutte o una sola varietà di Ogm, se giustificate da effetti negativi sulla salute e sull’ambiente».
«Per quanto riguarda la coesistenza però, dare libertà di scelta ai singoli Paesi potrebbe porre una questione: si avrebbe difficoltà a capire perché un dato Paese proibisce la coltivazione di un Ogm per motivi di pericolo per salute e ambiente, mentre un altro, magari anche confinante, lo autorizza. Il problema si pone anche per il fatto che alcuni Paesi sono più “permeabili” alle pressioni delle multinazionali per l’introduzione del biotech, soprattutto i nuovi entrati nell’Unione o quelli in difficoltà economica. Un organismo sovrannazionale come l’Ue dovrebbe vigilare su queste problematiche. Certo il nostro sogno rimane un’Europa Ogm-free».
Luca Bernardini
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