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Con “Terra” viene premiata la storica ricetta de “La farrata”

Da sei anni, grazie all’ Amministrazione Provinciale di Foggia il cinema italiano, quello “indipendente” ha il suo festival.
Si tratta di un importante appuntamento per quanti si dedicano alla cinematografia, realizzata senza l’intervento dello Stato e produttori che investono somme rilevanti per portare sullo schermo buoni film.
Foggia, invece ha pensato di valorizzare gli indipendenti creando una sezione della rassegna ai cortometraggi, altro settore importante della nostra cinematografia.
Nella cornice del Teatro del Fuoco, sede del Festival del Cinema Indipendente, si è dato lustro anche al gruppo di cineasti sipontini con il cortometraggio , “Terra” per la regia di Vincenzo Totaro.
Il cortometraggio è nato dalla collaborazione con Anna Caracciolo e si è classificato primo in ex aequo con “Qualcuno tuttuno centomila” di Angelo Paparcuri e “ Un giorno o l’altro mi metto in ghingheri” di Antonio Zucconi e Micol Bolzonella,
“ Ideato ed interpretato da Annamaria Caracciolo – ha scritto Anna Castigliengo – “Terra” è un omaggio al territorio sipontino, che non sempre è grato a quei figli che ce la mettono tutta, superando ogni sacrificio umano ed economico, per creare qualcosa di nuovo ed autentico”.
La storia di “Terra” è l ultima fatica di Annarita Caracciolo, che va ad aggiungersi agli altri suoi lavori come ”Donna al timone” e “Scelta”.
“Terra” narra delle vicende di una famiglia di ceto medio basso, alle prese con i mille problemi quotidiani da gestire con i figli, la casa, che fungono anche da pretesto per litigare.
“Mi sento davvero soddisfatta per questo ennesimo risultato raggiunto – ha dichiarato entusiasta la Caracciolo – e ringrazio di questo tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del “corto” dal cast degli attori, alla regia e ai Terranima per aver curato le musiche”.
“Un esperimento riuscito – è stato il commento di Geppe Inserra, direttore artistico del “Festival di Foggia” – da ripetere, anche per dare una prospettiva, un futuro ai cortometraggi.
I “corti” stanno ornai diventando un fenomeno addirittura imponente, quest’ anno il nostro cartellone ne ha avuti in programma circa novanta in concorso nelle diverse sezioni; una cifra da capogiro”.
Alla recente Borsa Internazionale del Turismo di Milano, nello stand della Regione Puglia, la Provincia di Foggia, unitamente all’Amministrazione Comunale di Manfredonia, hanno più volte presentato ai visitatori della BIT” il cortometraggio di Annarita Caracciolo: “ La Farrata”, premiato recentemente al “Festival del “Cinema di Bolzano”, dove ha ricevuto ben due riconoscimenti. Uno da parte della critica l’altro dal pubblico.
Antonio Beverelli ha scritto di recente sulla stampa pugliese:”Da anni la Caracciolo si divide tra la famiglia, il teatro, la realizzazione di cortometraggi e la stesura di poesie e novelle.
Questo suo ultimo lavoro, “ La Farrata”, porta il nome del prodotto più famoso del territorio di Manfredonia.
In passato era un dolce tipicamente del periodo di Carnevale, ma ora lo si può gustare durante tutto l’arco dell’anno. Racchiude in sè la poesia e l’amore verso questa terra, è una prodotto tipico ed assai apprezzato da ogni sipontino”.
La trama del racconto è di particolare interesse, come pure l’interpretazione
da parte di artisti non professionisti.
Una coppia che gestisce un forno per cuocere il pane, prossimo alla chiusura a causa dell’ arrivo della “Grande Distribuzione” litiga sovente per come vanno gli affari all’ interno del proprio esercizio. Ma un sogno rivelatore farà incontrare la Provvidenza, dandole la possibilità di conoscere ed apprezzare la storica ricetta della “ Farrata” e riportare, in questo modo,il proprio esercizio alle grandi vendite come nel passato.
Anche la Città di Manfredonia ha riservato ad Annarita Caracciolo le sale del “Palazzo dei Celestini” per presentare, nel corso di una serata culturale i vari lavori cinematografici dell’ attrice sipontina.
Tra gli interpreti, oltre ad Annarita Caracciolo figurano: Filippo Totano, Tiziana Guerra, Annarita Robustella, regia di Vincenzo Totano.
Il gruppo folk dei Terranima ha curato le musiche, mentre Daniele Pannunzo la grafica. Anche il cortometraggio “Terra” ha avuto l’onore di essere proiettato nell’ ambito della rassegna.
”Cinema e teatro al mare” svoltasi nella città di Manfredonia, prima del film di Carlo Verdone “Il mio miglior nemico”.
Molti i consensi da parte del pubblico e della critica per la giovane attrice Sipontina.

LA RICETTA STORICA DE “LA FARRATA” È TRATTA DAI DOCUMENTI STORICI PROVINCIALI.

Ingredienti:

(Dosi per 12 farrate)

1.5 kg di ricotta fresca di pecora
1 barattolo di grano duro cotto
2 mazzetti di menta maggiorana
1 kg di farina
15 grammi di pepe
2 cucchiai di sale
2 bicchieri d'acqua
2 tuorli d'uova
cannella qb
forma circolare (diametro 13 cm)

Preparazione:

Rimuovete i ramoscelli dalla menta maggiorana e lasciate solo le foglie. Mescolate in un recipiente abbastanza grande, la ricotta, il grano e la menta maggiorana appena pulita. Aggiungete tutto il pepe e la cannella e mescolate fino ad ottenere un amalgama uniforme degli ingredienti. Lasciate riposare per mezz'ora affinché la menta maggiorana possa aromatizzare la ricotta fresca.
Nel frattempo, impastate la farina aggiungendo lentamente l'acqua e il sale. Amalgamate bene la farina fino ad ottenere un impasto non troppo morbido. Preparate delle sfoglie di pasta non più spesse di 2mm. Tagliate la sfoglia in maniera circolare usando un coltello o l'apposito rullo da taglio. Le forme ottenute saranno usate a coppie, una per il fondo e una per coprire il ripieno della farrata. Riempite ogni sfoglia con due cucchiai dell'impasto di ricotta ottenuto in precedenza, e copritela con un'altra sfoglia. Con indice e pollice unite le due sfoglie ripiegando la pasta verso l'interno della farrata, a mo' di calzone. Montare i due tuorli d'uova, e con un pennello piccolo (anticamente si usava un pennello nuovo da barba) cospargete la parte superiore della farrata, colorando di rosso.
Infine, prima di infornare, bucate con una forchetta la parte superiore della farrata stessa, onde evitare bolle d'aria all'interno. Infornate per mezz'ora nel forno a 180°.

Alfredo Zavanone