Cucinare, una terapia anti-stress
Grembiule, pentole e fornelli possono diventare un'ottima terapia anti-stress e depressione.
In America la praticano già in molti. Manager, professionisti in carriera e uomini d'affari sull'orlo di una crisi di nervi. Si chiama Cooking Therapy e sembra essere più efficace di qualsiasi strizzacervelli, al punto che, oltreoceano, alcuni chef organizzano dei corsi di cucina esclusivamente per executive sotto stress.
Chi ha detto infatti che la cucina di casa sia il regno incontrastato della donna? Forse un tempo, ma oggi sono sempre di più gli uomini che si scoprono amanti dei fornelli e che di necessità fanno spesso virtù. Per molti è una passione, ma per tantissimi la cucina è anche una vera terapia: il 61% degli interpellati in un sondaggio USA dice che stare ai fornelli aiuta a combattere ansia e stress.
E' quanto emerge da numerosi studi, tra i quali uno recentemente condotto per il mensile Gentleman da Eta Meta Research su 110 uomini tra imprenditori, top manager e dirigenti di grandi aziende. Alla domanda "le capita mai di cimentarsi tra pentole e fornelli?", solo l'11% sostiene di non occuparsi mai della preparazione dei cibi, mentre ben il 46% dichiara che in occasioni particolari non disdegna affatto indossare il grembiule e darsi da fare in cucina. Ma tra gli intervistati c'è anche chi (23%) sostiene che la cucina rappresenta un appuntamento fisso.
Per quale motivo questi vip del mondo imprenditoriale si sono ritrovati la prima volta davanti al fornello, lo rivelano le risposte degli intervistati. Uno su tre non ha dubbi: il motivo principale va ricercato nella vera passione per il cucinare (31%). Quasi uno su due (47%) invece, quando è ai fornelli preferisce essere solo, mentre l'altra metà si divide fra chi considera il cucinare un momento da condividere con gli amici (19%), la famiglia (13%) e la partner (9%). La cucina? Un vero mix tra passione, terapia e divertimento.
Gli uomini che cucinano sono quindi una categoria in costante crescita. Tendenzialmente si cimentano per divertimento, esibizione o gioco, sperimentando nuovi sapori da mettere in tavola per stupire gli amici o per conquistare la preda di turno.Cucinano maggiormente, poi, gli uomini con un'istruzione elevata e una buona posizione lavorativa che, dopo ore ed ore trascorse davanti al terminale, desiderano cimentarsi in un'arte prettamente manuale e pratica, che consenta loro di esprimere la propria creatività.
"Per molti uomini cucinare è un formidabile antistress che li aiuta a liberare la mente. Per altri è un modo di aiutare la moglie e di dividersi i compiti, stringendo in cucina un segreto patto di alleanza (tu tiri la pasta e io faccio il sugo). Per alcuni, però, è un mezzo per spodestare la donna dal suo trono tradizionale, la cucina. Sotto sotto sono animati da uno spirito di rivalsa del tipo vioi vi siete appropriate dei ruoli maschili. E noi rivendichiamo il diritto di esercitare un compito femminile qual è quello di cucinare. E per di più facendolo meglio!", afferma Daniela Bevastrello, psicoterapeuta esperta nei disturbi del comportamento alimentare.
Da non dimenticare, poi, che il piacere di mangiare (leccare, assaggiare, succhiare, mordere, ecc.) è strettamente connesso al piacere di fare l'amore. Non a caso, spesso l'invito a cena si rivela un ottimo preludio all'incontro erotico.
Fonte: TGcom