Dagli scarti dei pomodori, olio e pillole energetiche
Un progetto dell'Unione Europea denominato "Progetto Tom" (dall'inglese Tomato) eviterà che gli oltre 4 milioni di tonnellate di scarti della lavorazione dei pomodori prodotti ogni anno nell'Ue vadano sprecati.
"Recenti ricerche – osservano gli esperti di Bruxelles – hanno dimostrato che gli scarti dei pomodori sono pieni di sostanze nutritive", cosi', invece di trasformarli in mangimi per animali o distruggerli, il progetto 'Tom' ha permesso di individuare tecniche per trasformarli in ''additivi alimentari naturali''.
I residui delle oltre 8 milioni di tonnellate di pomodori prodotte ogni anno nell'Ue – principalmente semi e bucce – potranno cosi' essere trasformate in pratiche pasticche o in olio, fornendo ''un'ottima fonte di sostanze ricche in carotenoidi, proteine, zuccheri, fibre e olio''. Quest'ultimo, secondo gli esperti del consorzio di aziende che partecipano al progetto, e' particolarmente sano e destinato al successo,grazie "all'alto contenuto di grassi insaturi".
Gli scienziati che lavorano all'iniziativa Tom, hanno scoperto un metodo del tutto naturale per estrarre dai residui di pomodoro le sostanza nutritive, grazie ad uno speciale trattamento di lavaggio e di purificazione delle scorie e al ricorso allo speciale processo della 'affinita' cromatografica', che permette di ottenere un estratto puro al 98%.
Ogni anno nell'Ue vengono coltivate 8,5 milioni di tonnellate di pomodori, il 18% dei quali (circa 1,5 milioni) vengono venduti direttamente ai consumatori, mentre il resto viene trasformato in alimenti quali salse, ketchup e prodotti in scatola. Nel corso del processo di lavorazione, il 40% circa dei pomodori, soprattutto bucce e semi, viene scartato e solo parzialmente trasformato in mangimi per animali.
La maggior parte degli scarti vengono invece distrutti.
Le bucce di pomodoro saranno utilizzate per la realizzazione di buste biodegradabili: il progetto pilota, presentato dall’Anicav al convegno mondiale dei produttori in corso a Melbourne, e messo a punto con l’apporto scientifico dell’Istituto di Biologia molecolare del Cnr di Napoli, sarà “esportato” anche in altri distretti conservieri del mondo. Il primo Centro sperimentale per il riutilizzo delle scorie nascerà nel cuore dell’Agro sarnese nocerino. A Melbourne illustrato anche il rapporto qualità che pone il San Marzano in vetta alla classifica internazionale del pomodoro destinato all’industria agroalimentare.
…ed altre informazioni da:
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“Nelle bucce di pomodoro esistono alcune sostanze denominate polisaccaridi — spiega De Prisco, docente di Biologia vegetale presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Salerno, coordinatore del progetto “Pomodoro salutistico” e vice presidente della Commissione internazionale sul pomodoro e la salute umana -.
Una volta purificate, queste sostanze possono essere utilizzate dalle industrie di trasformazione per la realizzazione di buste di plastica biodegradabili.
In questo modo le imprese utilizzerebbero gli scarti della produzione che possono essere riciclati dalle industrie farmaceutiche, di cosmetici e per la creazione delle buste”. Un progetto che copmporta vantaggi che vanno dalla creazione di posti di lavoro alla risoluzione dei problemi legati all’eliminazione degli scarti da produzione, con riduzione dei costi per le imprese, fino al miglioramento del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti.