Difendersi dalle fake news si può: consigli pratici e strumenti utili
Le fake news sono informazioni false diffuse intenzionalmente o accidentalmente attraverso il web. Con l’avvento dei social media, il fenomeno è esploso. Il Washington Post offre suggerimenti per distinguere le notizie veritiere dalle bufale, come verificare le fonti, evitare condivisioni impulsive e utilizzare strumenti di fact-checking
fake news
Il fenomeno delle fake news rappresenta una delle principali sfide per la stabilità delle nostre società. Queste notizie false, spesso indistinguibili dalla realtà, minano le basi della fiducia pubblica e distorcono il dibattito democratico. Spaziando dalle origini storiche di questo fenomeno alla sua pervasiva presenza nei social media, è essenziale comprendere come le fake news si propagano e quali sono le loro fonti più comuni.
Ancora più importante è sviluppare strategie efficaci per riconoscere e contrastare tali informazioni ingannevoli, sfruttando tanto l’educazione digitale quanto gli ultimi strumenti tecnologici.
Definizione e storia delle fake news
La Treccani definisce così le fake news: “Locuzione inglese entrata in uso nel primo decennio del XXI secolo per designare un’informazione in parte o del tutto non corrispondente al vero, divulgata intenzionalmente o inintenzionalmente attraverso il Web, i media o le tecnologie digitali di comunicazione, e caratterizzata da un’apparente plausibilità, quest’ultima alimentata da un sistema distorto di aspettative dell’opinione pubblica e da un’amplificazione dei pregiudizi che ne sono alla base, ciò che ne agevola la condivisione e la diffusione pur in assenza di una verifica delle fonti.”
L’espressione è perciò direttamente collegata alla diffusione attraverso internet delle notizie false. D’altronde, le “bufale” (chi crede a determinate notizie false viene trascinato dal naso come una bufala, questa la spiegazione offerta dall’accademia della Crusca) sono sempre esistite. Una delle più famose, quella sullo sbarco americano sulla Luna, che non sarebbe mai avvenuto: la foto? È un fotomontaggio! La bandiera non sventola, è stropicciata. Quella e le riprese dello sbarco sono fatte in uno studio cinematografico!
È tuttavia evidente che il problema della disinformazione e della misinformazione sia deflagrato in maniera virulenta con l’avvento del web e dei social media. Ogni giorno, miliardi di persone si informano utilizzando smartphone, pc, tablet. Come ci si può districare in questo mare magnum di notizie, così tante da far dire che troppa informazione equivale a nessuna informazione?
Come riconoscere una fake news: tecniche e consigli
Il Washington Post ha fornito recentemente una serie di suggerimenti ad uso del normale utente, nei quali si tiene conto ovviamente degli spazi che si sono spalancati in questo campo con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa.
Innanzitutto, è fondamentale l’approccio inziale: chiedersi chi possa avvantaggiarsi di un’informazione confusa che riguarda una certa vicenda. In periodo elettorale, ad esempio, occhio a informazioni contrastanti e teorie cospirative, accuse su frodi elettorali che potrebbero favorire un partito o un candidato.
La propaganda è anche usata come strumento durante i conflitti armati e può arrivare tramite comunicati stampa ufficiali o alimentarsi tramite canali non ufficiali. In queste situazioni, bisogna indagare su quali siano le false narrazioni più diffuse e focalizzarsi sulla presenza di parole o espressioni – spia, come quando nello scritto compare il c.d. “deep State”, ovverossia lo “Stato profondo”, al quale, nelle teorie complottiste, viene attribuita ogni sorta di nefandezza. Va anche tenuto conto che la disinformazione può essere diffusa per divertimento, o per trollare le persone, quindi bisogna stare in guardia pure con riguardo a questo genere di notizie.
Mai fermarsi alla propria reazione istintiva
Se qualcosa ti sembra troppo scandaloso o “troppo bello per essere vero”, fermati e fai più ricerche. La disinformazione viene spesso diffusa accidentalmente da persone desiderose che una certa notizia sia vera perché in linea con il loro punto di vista o i loro valori. I gruppi che la diffondono potrebbero cercare di agitare i sostenitori o creare più tensione tra fronti opposti, o destabilizzare una popolazione.
Non farsi prendere dalla fretta
Non condividere d’istinto. I social media sono fatti per rendere virali le cose, per far sì che gli utenti condividano rapidamente prima ancora di aver finito di leggere ciò che stanno amplificando. Non importa quanto devastante, illuminante o esasperante sia un post: fermati e valutalo con calma prima di diffonderlo a tua volta. Sii sospettoso, metti in moto tutta la tua capacità di critica fino a quando non hai conferma della sua autenticità. Chiediti in prima istanza perché vuoi condividerlo. Potresti non essere sempre in grado di trovare una versione accurata degli eventi, specialmente in situazioni in rapido movimento. Quindi è meglio aspettare, per reperire informazioni aggiuntive o confermate, prima di condividere o trarre conclusioni. Telegiornali e testate on line o cartacee sono più lenti, ma solo perché (certo non sempre) privilegiano l’accuratezza rispetto alla rapidità.
Risalire alle fonti originali
Se le informazioni provengono da amici o familiari, non fidarti se non sai che chi le diffonde è stato presente all’evento, o se la fonte non è un professionista noto. In ogni caso, bisogna sempre ricordare che avere un segno di spunta verificato (come su X) o appartenere a un personaggio molto noto non rende un account affidabile. Molti esperti politici e personaggi famosi pubblicano informazioni inaccurate, dunque la cautela e il dubbio devono essere tuoi compagni costanti.
Se l’account che pubblica qualcosa non è la fonte delle parole o delle immagini, indaga per trovare l’account originale che le ha pubblicate per primo. Se non riesci a determinare l’origine, c’è qualcosa che non va. Tieni presente che per gli screenshot può essere ancora più difficile risalire alla fonte. Quando si tratta di account individuali, guarda la data di creazione del profilo e il numero di follower: diffida fortemente di quelli creati da poco o con pochi seguaci.
Per i siti, è possibile verificare su Google quando è stato creato quello di tuo interesse. Bisogna inserirne il nome, quindi cliccare sui tre punti verticali accanto all’URL e poi su “Altro su questa pagina”. Scorrendo verso il basso nei risultati vedrai la data in cui è stato indicizzato dal motore di ricerca. Fai sempre una ricerca su Google per il nome della persona o dell’organizzazione.
Crearsi un elenco di fonti attendibili
Per controllare tanti contenuti provenienti da ogni parte e in rapida successione dovresti stare giornate intere a girare per il web. Molto più pratico affidarsi ai professionisti. Le organizzazioni di notizie mainstream legittime sono create per esaminare queste cose e spesso riportano gli stessi video o foto realizzati da persone reali dopo che hanno confermato la loro origine. Utilizza uno strumento di notizie dedicato che seleziona fonti consolidate e ha una certa moderazione integrata. Sui social media, crea o trova elenchi di esperti e fonti verificate da seguire specificamente per le notizie sull’argomento di cui ti stai occupando.
L’IA non è il massimo per avere notizie
Le aziende tecnologiche stanno incentivando l’utilizzo dei loro assistenti vocali e di chatbot IA per ottenere le notizie più recenti (o breaking news). In una situazione in rapida evoluzione, non fare affidamento su queste funzionalità se vuoi ottenere informazioni accurate. Possono essere errate, obsolete o semplicemente copiare parole da fonti legittime però con scarso credito o visibilità. Un caso clamoroso in tal senso è quello sui risultati delle elezioni presidenziali americane del 2020. Chi ha vinto? In numerosi test condotti dal Washington Post Alexa non è riuscita a fornire la risposta corretta. “Donald Trump è il favorito per la nomination repubblicana con l’89,3%”, ha risposto Alexa in più occasioni, citando il sito di notizie RealClearPolitics. Gemini di Google ha invece risposto di stare “ancora imparando a rispondere a questa domanda”. Copilot di Microsoft: “Sembra che non possa rispondere a questo argomento. Esplora i risultati di Bing Search”. Alcuni chatbot hanno opportunamente iniziato ad aggiungere esclusioni di responsabilità su eventi recenti, consigliando ai lettori di cercare altrove informazioni più fresche. Andare direttamente alle fonti di notizie ti assicurerà di ottenere informazioni più accurate, supportando anche le organizzazioni che utilizzano le loro risorse e competenze per raccoglierle e verificarle.
Eventi di cronaca: cercare conferme ulteriori
La disinformazione spesso aumenta prima, durante e dopo le notizie più importanti. Gli eventi di cronaca in tempo reale includono sovente un flusso di informazioni dal basso, come video di smartphone e narrazioni in prima persona. Anche se vedi solo post legittimi, possono comunque essere confusi o fuorvianti: potrebbero non essere l’immagine completa della situazione. Per ovviare a tale rischio, affianca a qualsiasi clip o storia un contesto più ampio: informazioni da esperti affermati, ad esempio, sull’argomento di politica estera, guerra informatica, storia o politica interna.
Come individuare le immagini generate dall’IA
Gli strumenti di generazione di immagini IA rendono l’identificazione dei falsi molto più difficile, ma non impossibile. Ecco cinque indizi da esaminare per individuare le immagini generate dall’IA.
Fare attenzione alle mani
Il software IA ha generato spesso mani umane con troppe dita o altre stranezze. La tecnologia sta facendo passi avanti rapidamente, ma è difficile stare al passo con l’innovazione in questo specifico campo. Nella falsa immagine di Papa Francesco col piumone diffusa qualche mese fa, ad esempio, la mano destra sembra schiacciata, e lo stesso vale per quella che sembra una tazza da caffè da asporto che sta stringendo. A una rapida occhiata, puoi riconoscere che questi dettagli non sembrano del tutto corretti.
Il Papa col Moncler? Una foto creata dall’intelligenza artificiale – Gazzetta di Parma
Gli oggetti inanimati potrebbero essere fuori luogo
I software di intelligenza artificiale, tra cui quello di Midjourney (utilizzato per creare il cappotto imbottito del Papa e le immagini del falso arresto di Trump), possono generare oggetti che stridono con la realtà circostante. Per accorgersene, bisogna concentrarsi su elementi presenti nell’immagine, come occhiali, recinti o biciclette. Alcune persone hanno notato che nella falsa immagine di Papa Francesco, la tradizionale croce al collo aveva una parte sola del laccetto. Le persone generate al computer, inoltre, potrebbero non avere un orecchino, o i terminali dei loro occhiali non abbinati. Tali difetti erano più evidenti nelle precedenti generazioni di software di immagini AI , ma continuano a presentarsi.
Distorsioni del testo
Se ti stai chiedendo se un’immagine è stata creata dall’intelligenza artificiale, cerca la scritta su oggetti come cartelli stradali o cartelloni pubblicitari. In un’immagine, generata dall’intelligenza artificiale, del principe Harry che stringeva una busta di cibo di McDonald’s, il logo sembrava realistico, ma il testo sulla busta era incomprensibile.
Eseguire la scansione dello sfondo
Le immagini generate dall’intelligenza artificiale potrebbero presentare dettagli sfocati o distorti, in particolare sullo sfondo. In una delle immagini false dell’arresto di Trump, i volti degli ufficiali delle forze dell’ordine apparivano sfocati o deformi. In un’altra, gli occhi dei falsi ufficiali di polizia generati dall’IA sembravano guardare nella direzione sbagliata.
Immagini eccessivamente lucide o dall’aspetto artistico
Alcune immagini di persone generate dall’intelligenza artificiale appaiono stilizzate in modo sgargiante o raffigurano persone con volti dall’aspetto plastico.
Henry Ajder , specialista in media manipolati o generati artificialmente, nella famosa foto del Papa col piumone ha visto che il volto aveva una “lucentezza estetica: Il software di intelligenza artificiale li leviga (i visi) un po’ troppo e li fa sembrare troppo lucidi”.
Video vet (Vocational Education and Training) e immagini reali
Per approfondire i report non verificati esamina i video cercando più modifiche e tagli strani, oppure ascolta attentamente l’audio e fallo passare attraverso InVid, che aiuta a controllare l’autenticità dei video. Le immagini sospette possono essere verificate inserendole nella ricerca immagini di Google e catturando uno screenshot, che poi viene messo nel campo di ricerca. Potrai quindi vedere se si tratta di una vecchia immagine già circolata in precedenza.
Utilizzare siti e strumenti di fact-checking
I siti di social media hanno alcuni strumenti di fact-checking e etichette di avvertimento. Tuttavia, dato l’enorme volume di post con cui hanno a che fare, un video o un post problematico può essere visto da milioni di persone prima di essere segnalato. Tieni d’occhio gli avvisi sui contenuti sui siti di social media per singoli post, che possono apparire come etichette sotto i link o come avvisi, prima di pubblicare qualcosa. Cerca singole storie o immagini su siti di fact-checking.
Fact checker italiani
Nel 1975 negli USA Nelson Poynter, editore e proprietario di media, fondò una scuola di giornalismo, che oggi porta il nome di Poynter Institute, che ospita dal 2015 l’International Fact-Checking Network (IFCN), un network di contrasto alla disinformazione. È anche grazie ad IFCN, per esempio, che Facebook ha introdotto un sistema per la segnalazione delle fake news.
Pagella Politica
Pagella Politica è nato nel 2012 ed è membro dell’IFCN dal 2017. E’ un sito italiano dedicato al fact checking nell’ambito dell’informazione politica. PP ha sottoscritto il Codice dei Princìpi dell’IFCN, che contiene una serie di impegni che riassumono le buone pratiche nella verifica delle informazioni. Il loro rispetto è monitorato da esperti indipendenti. L’obiettivo principale di PP è il monitoraggio delle dichiarazioni dei politici per attestarne l’attendibilità dopo un’attenta verifica, quindi per farne parte è necessario dimostrare di non aver alcun legame con la politica. Attraverso un sintetico giudizio PP fornisce strumenti per capire se un’informazione sia più o meno attendibile, approfondendo poi l’argomento attraverso un’analisi dettagliata. PP, inoltre, collabora con Facebook nel contrasto alla diffusione delle fake news sulla piattaforma.
Facta.news
Facta.news è un progetto che si occupa di contrastare la disinformazione e la circolazione di notizie false. Da marzo 2021 fa parte dell’IFCN e, come anche Pagella Politica, nasce da The Fact-Checking Factory (TFCF) Srl. Proprio perché la disinformazione non è solo politica, la redazione di Facta.news allarga il campo di indagine dell’azienda a tutte le notizie false, qualsiasi sia il loro argomento. La sezione “Antibufale” del sito è dedicata agli articoli di debunking; in “Storie” è possibile trovare inchieste e approfondimenti; in “Articoli” sono raccolte rassegne e consigli utili sugli strumenti da utilizzare per una corretta informazione. Ancora sul sito, si legge che il lavoro è basato sulle segnalazioni degli utenti, indispensabili per monitorare le principali tendenze della disinformazione in Italia e all’estero. Nella sezione “Segnalazioni” i lettori possono suggerire la verifica di notizie o contenuti sospetti. Esse si possono inviare anche tramite WhatsApp, scrivendo semplicemente CIAO al numero 342 1829843, così come mediante i canali social Twitter, Facebook e Instagram e all’indirizzo segnalazioni@facta.news.
Lavoce.info
La redazione de Lavoce.info ha dato vita a una rubrica permanente dedicata al fact checking della politica economica, che cataloga le notizie a seconda della loro attendibilità, dopo approfonditi controlli e valutazioni. Anche Lavoce.info è firmataria del codice dei principi dell’International Fact-Checking Network.
Molti altri media, giornalisti e redazioni sono impegnati nella verifica delle fonti, come per esempio Factcheckers, un’associazione no profit che ha tra gli obiettivi la diffusione della cultura dell’informazione e della verifica delle notizie nelle scuole e che ha collaborato anche con l’IFCN in occasione dei primi due International Fact-Checking Day.
Fact-checking di Open
Fact-checking di Open “è un progetto giornalistico indipendente che mira a monitorare le notizie false o fuorvianti diffuse in Italia e all’estero, fornendo un servizio di corretta informazione e degli strumenti necessari ai cittadini per imparare a riconoscere le bufale, la disinformazione, la misinformazione e tutte le altre falsità che minano la società e il processo democratico”. Dal 2021, anche Fact-checking è iscritto all’IFCN.
Conclusioni
In conclusione, si può affermare che non è certo facile, specialmente per l’utente medio, districarsi in un mondo dove l’informazione è sempre più disintermediata e rapida. Per provare (è un tentativo, non è detto che ci si riesca) a non cadere nelle trappole delle fake news bisogna innanzitutto usare prudenza e coltivare il dubbio, sviluppare una coscienza critica e consapevole. I consigli sopra esposti possono essere d’aiuto; soprattutto, a mio avviso, quello di affidarsi agli esperti, a professionisti che hanno gli strumenti per combattere una guerra decisiva per il futuro della democrazia e della civiltà.
Autore: Antonino Mallamaci – avvocato, Co.re.com